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Torna Inter-Roma, big match anche sul mercato

di Claudio Lollobrigida

Sabato sera sarà ancora Inter-Roma, sfida divenuta ormai un classico dopo le accesissime battaglie (anche dialettiche) per lo scudetto tra gli anni 2007 e 2010. Ma tra nerazzurri e giallorossi gli incroci sono stati tanti anche in sede di mercato, dove i due club hanno concluso davvero tante operazioni, alcune con nomi altisonanti come protagonisti.

A cavallo tra la stagione 1995/1996, la Roma si assicura dall’Inter un attaccante che ne avrebbe fatto le fortune negli anni successivi, soprattutto nei derby. Parliamo di Marco Delvecchio, campione d’Italia nel 2001 e autentico castigatore dei cugini laziali. SuperMarco – pagato allora 10 milioni di lire – è tuttora il terzo marcatore all time nelle stracittadine romane con 9 gol.

Nell’estate del 2001 Franco Sensi mette a segno un colpo in difesa non da poco, che sarebbe stato protagonista in maglia giallorossa fino ai magici anni di Spalletti. Dall’Inter arriva infatti – anch’egli per 10 milioni di lire - Christian Panucci, difensore in grado di giocare sia sull’esterno che al centro. Nonostante alcuni problemi caratteriali – soprattutto con Capello – negli anni Panucci si è rivelato uomo chiave sia a livello tecnico che di personalità in campo.

Con la maglia dell’Inter non avrà lasciato un ricordo indelebile, ma alzi la mano chi – nel gennaio 2003 – non aveva storto il naso alla notizia del passaggio di Gabriel Omar Batistuta da Roma a Milano. L’uomo in più dello scudetto sarebbe poi rientrato alla base l’estate successiva ma, ormai, il suo ciclo romanista e, più in generale, italiano era già concluso.

Dal 2006 al 2010 l’Inter è la regina indiscussa d’Italia, sia nei risultati che sul mercato. A farle da nemesi la spettacolare Roma di Spalletti, che però non può vantare una altrettanto solida forza economica. Così in quegli anni il club di Moratti fa incetta dei migliori romanisti, sottraendo alla squadra giallorossa almeno un pezzo da 90 l’anno a suon di milioni. Nel 2006 Olivier Dacourt – in scadenza con la Roma – firma un contratto con l’Inter, avviando un leit motiv che avrebbe visto sostenere lo stesso viaggio a Cristian Chivu (2007/2008, per 15 milioni di euro) e Amantino Mancini (2008/2009, pagato 13 milioni di euro).

Nel mezzo, però, la Roma riesce a strappare all’Inter il pupillo tanto caro a Spalletti, quel David Pizarro che aveva fatto le fortune del tecnico di Certaldo già a Udine. Il cileno – prelevato dapprima in comproprietà e poi riscattato completamente – costa in tutto al club di Rosella Sensi 13 milioni, diventando però il metronomo imprescindibile della Roma di quegli anni.

All’inizio del campionato 2009/2010 – dopo un mercato estivo praticamente inesistente – La Roma riesce a consegnare a uno Spalletti di lì a poco dimissionario il difensore Nicolas Burdisso, arrivato in giallorosso in prestito dall’Inter appena poche ore prima dell’esordio in campionato col Genoa, nel quale l’argentino viene subito buttato nella mischia, ben figurando. Burdisso si rivela tra i migliori di quel campionato del quasi scudetto, ma le ottime prestazioni fanno schizzare alle stelle la valutazione che ne dà l’Inter per il riscatto, ben 8 milioni di euro. Cifra che alla fine la Roma paga, dopo un’interminabile telenovela durata tutta l’estate.

L’ho ceduto per salvargli la vita”. Questo il commento dell’attuale DS della Roma, Walter Sabatini, all’indomani della cessione del suo pupillo Dodò all’Inter. Operazione accolta con entusiasmo da gran parte della tifoseria romanista, soprattutto per i 9 milioni che Thohir dovrà sborsare al termine di questa stagione per via del riscatto obbligatorio pattuito. Cifra non da poco, per un giocatore che non ha mai conquistato del tutto la piazza romanista e che sta trovando poco spazio anche in nerazzurro, anche per via dei molti infortuni che lo hanno colpito.


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