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Torna Juventus-Roma, rivalità di campo e di mercato

di Claudio Lollobrigida

Quest'oggi, allo Stadium di Torino, Juventus e Roma si incroceranno per l'ennesimo accesissimo duello, sportivo quanto ideologico, che coinvolge tutte le parti in causa, dal primo dirigente all'ultimo tifoso. Juventus-Roma non è una sfida come tutte le altre, soprattutto perché non finisce sul terreno di gioco. Nell'arco della loro storia le strade di queste due grandi società si sono scontrate tante volte anche in sede di mercato, dando vita a duelli sempre interessanti e mediaticamente ormai celebri. Vocegiallorossa.it ha ripescato per voi i migliori esempi.

LUCIO - Nell'estate del 2003 la Roma di Franco Sensi è alla ricerca di un difensore per accontentare il suo allenatore, Fabio Capello. Quello del brasiliano, allora al Bayer Leverkusen, è il profilo preferito della dirigenza romanista ma, quando tutto sembra ormai chiuso, la Juventus si inserisce nell'affare, facendolo saltare. La Roma vira così su Cristian Chivu arichiviando lo screzio juventino, con Lucio che alla fine sarebbe rimasto in Germania.

LEGROTTAGLIE - Il 2003 è anche l'anno in cui esplode Nicola Legrottaglie con la maglia del Chievo Verona. Al difensore si interessa subito la Roma, seguita a ruota dalla Juventus. Col passare delle settimane la trattativa assume sempre di più i contorni delle telenovela estiva, con i bianconeri che la spuntano in extremis, pagando il calciatore 7 milioni di euro più le comproprietà di Sculli, Gastaldello e Paro. Toccò dunque alla Roma rimanere con un palmo di naso, con la famiglia Sensi irritata e non poco dall'intromissione bianconera.

CAPELLO - "La Juventus? E' una squadra che non m'interessa. Apprezzo la società, ma il mio è un discorso personale. Dico certe cose forse anche per l'età che ho, perché per quello che ti permette di fare chiunque vorrebbe andarci, ma io no". Così Don Fabio, dalla sponda giallorossa della Capitale, parlava nell'aprile 2003 delle possibilità di sedere sulla panchina juventina. Ma nell'estate del 2004 l'attuale CT della nazionale russa sbugiarda quanto dichiarato pubblicamente e accetta l'offerta bianconera, guadagnandosi l'appellativo di "traditore" da parte della tifoseria giallorossa, fatto che inasprisce ancora di più la rivalità con la squadra di Torino.

EMERSON - La fine della storia d'amore dell'ex centrocampista brasiliano ricalca fedelmente quanto accaduto con Capello. La fuga dell'allenatore spinge Emerson a seguirlo in bianconero, additando nella depressione il motivo del suo scontento con la maglia della Roma. Questa motivazione viene presa come una delle più classiche scuse dai tifosi romanisti, che non perdonano neanche al Puma il passaggio agli odiati rivali di sempre. 

PIRLO - Il centrocampista della Nazionale, nel suo libro, rivela il retroscena secondo cui, nel 2011, sarebbe potuto diventare un calciatore della Roma: "Baldini continuava a ripetermi che avrebbero fatto una grande Roma, ma degli americani che avevano acquistato il pacchetto di maggioranza mi diceva poco e niente. Mi sono insospettito. Se in quel momento la società ci fosse stata, se fosse stata vera e non presunta, viva sulla carta e non solo a parole, magari ci sarei anche andato. La città è bella, la gente speciale, il clima splendido, il fatto è che in quel periodo il futuro presidente, Thomas Di Benedetto, nessuno l’aveva ancora visto. E l’ipotetico terzetto dirigenziale di cui si parlava, Pallotta-D’Amore-Ruane, mi faceva venire in mente più che altro il trio di autori di una canzone del Festival di Sanremo". Per queste ragioni Pirlo scelse poi la Juventus, con cui avrebbe vinto tre Scudetto sotto la guida di Conte. E sicuramente sono molti i romanisti che, ad oggi, si chiedono che Roma sarebbe stata con un asso del centrocampo come lui.

BUFFON - In seguito è toccato al portiere fare la propria rivelazione di sé e della Roma: "Non mi sono mai sentito scaricato, però a un certo punto della stagione ho sentito l'esigenza di ricucire, di chiarire. Volevo capire se fosse il caso di continuare insieme. In questi anni sono sempre venuto incontro alle richieste e alle esigenze della società, per quel che rappresento e per quel che ho dato, certe voci mi sembravano stonate. Lo ammetto, ho telefonato a Totti e ho parlato anche dei miei problemi e della possibilità di andar via, Roma era una chance". Chance che non si sarebbe mai concretizzata, ma il possibile passaggio del numero uno italiano alla Roma non sarebbe di certo stato preso bene dai tifosi bianconeri. E non si sarebbe potuto dire lo stesso della controparte romanista.

DESTRO E NAINGGOLAN - Le loro prestazioni con Siena e Cagliari portano tutte le big d'Italia a interessarsi al belga e al giovane attaccante. In testa a tutte, neanche a dirlo, Roma e Juventus con i giallorossi che, a distanza di un anno e mezzo tra le due operazioni, per la prima volta dopo moltissimo tempo sconfigge i bianconeri in entrambe le occasioni. La buona riuscita di questi due affari rende tutto il panorama calcistico italiano concorde del fatto che si trattasse di un vero e proprio punto di rottura con il passato. La Roma aveva dimostrato di essere divenuta definitivamente una grande società.

ITURBE - L'acquisto dell'argentino dal Verona è stato, in ordine di tempo, l'ultimo grande colpo targato Sabatini. Inseguito dallo scorso anno, a un certo punto dell'estate la Roma sembrava aver perso definitivamente la presa sul talento scaligero. Ma con un colpo di coda degno del grande dirigente qual è, il Direttore Sportivo giallorosso soffia il giocatore alla Juventus, che sembrava davvero a un passo dal suo acquisto. Questa sconfitta sul mercato dei bianconeri, tra l'altro, si è rivelata uno dei motivi delle dimissioni di Antonio Conte.

 


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