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Tournée americana, un successo a tinte giallorosse

di Greta Faccani

Con la gara amichevole disputata ieri pomeriggio contro l’Orlando City si è conclusa la tournée invernale della Roma, svoltasi all’interno dell’Espn Wide World of Sports Complex di Orlando, in Florida. Dal 29 dicembre al 2 gennaio, infatti, gli uomini di Zeman hanno trascorso le giornate allenandosi presso il complesso sportivo che fa capo alla Disney, accordo che rientra nella collaborazione pluriennale che il club di Trigoria ha sottoscritto proprio con il marchio statunitense. Grandi avvenimenti si sono svolti durante questa preparazione invernale, su tutti la conferenza stampa congiunta attraverso cui è stata ufficializzata l’area su cui sorgerà il futuro stadio della Roma, a Tor di Valle, ma la trasferta è servita soprattutto come preparazione alla prossima sfida di campionato contro il Napoli, gara prevista domenica sera alle ore 20.45.

Tanto lavoro atletico, ma anche tattico in vista di un match importante come quello del 6 gennaio, ma senza dubbio il viaggio negli Stati Uniti è servito anche ad altri scopi il cui sapore si sentirà nel medio-lungo periodo. Attraverso questa trasferta, infatti, la nuova società americana ha voluto esportare ancora di più il marchio Roma, dandole quell’ottica internazionale che le garantirà una maggiore diffusione capillare - e conseguenti guadagni - in quei mercati che difficilmente avrebbero potuto avere un serio interesse. Obiettivo assolutamente raggiunto se si presta attenzione al seguito che ha avuto la squadra a livello di presenza di tifosi o di simpatizzanti proprio nel centro sportivo, ma anche alla diffusione tra i media locali. Il modello organizzativo della Roma, parallelamente a quello tecnico e sportivo richiamato da nomi del calibro di Francesco Totti, Daniele De Rossi e Micheal Bradley, ha fatto breccia nel cuore degli Stati Uniti, meta che sicuramente ritroveranno nei prossimi mesi.

Ma c’è anche un altro obiettivo che è stato pienamente raggiunto e che riguarda la Roma nel suo complesso. Questa occasione è stata prima di tutto un’opportunità per poter rafforzare quell’idea di gruppo che traspare dalle immagini provenienti da oltreoceano e che troppo spesso era stata messa in dubbio. Importante è stata la presenza dei giocatori e dei loro familiari, siccome in tanti si sono presentati con mogli, fidanzate, fratelli o amici. Diversi sono stati gli appuntamenti extra-campo che sono stati offerti alla squadra, dalla cena di benvenuto al tour nel Disney's Hollywood Studios, fino ad arrivare all’attesa gara di basket tra i padroni di casa dell’Orlando Magic e il Miami Heat promossa proprio dal presidente giallorosso James Pallotta. Da sottolineare la costante presenza dell’intera dirigenza - solo Sabatini e Fenucci sono rimasti a Trigoria -: da Pannes a Baldini, da Pallotta a Baldissoni, con il neo CEO Italo Zanzi che volerà verso l’Italia proprio assieme alla Roma per rimanervi e per seguirne da più vicino tutte le dinamiche.

Una trasferta faticosa sì, dato il viaggio transoceanico, ma altre grandi squadre nel passato erano solite trasferirsi laddove c’era un clima più mite proprio per sfruttare le migliori condizioni climatiche e migliorare la preparazione. Perché la Roma un posto tra le grandi lo merita e lo vuole sicuramente occupare.


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