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Tutte le finali scudetto disputate dalla Roma Primavera

di Yuri Dell'Aquila

Domenica 12 giugno, al "Marcello Melani" di Pistoia, Roma e Varese si affronteranno nella finalissima per stabilire chi si aggiudicherà il titolo di Campione d'Italia del Campionato Primavera TIM 2010/2011. La squadra capitolina giunge all'atto conclusivo del torneo per la dodicesima volta nella sua storia, con un bilancio in perfetta parità che recita 6 vittorie e 6 sconfitte. L'ultima apparizione in finale per i giallorossi è datata 9 giugno 2005 quando una rosa che vedeva al suo interno giocatori del calibro di Curci, Okaka, Cerci, Rosi, Greco e Corvia, tutti poi aggregati, con alterne fortune, in prima squadra, riuscì a battere col punteggio di 2-0 (reti di Okaka e Rosi) l'Atalanta. 

Il Campionato Primavera venne istituito nel 1962, e per i primi otto anni di vita del torneo le squadre vincitrici rimasero due, una in rappresentanza delle società di A e una per quelle di B.

Per la prima apparizione in una fase finale occorre risalire alla stagione 1971-1972, quando la Roma si arrese alla Juventus solo all'ultimo atto ma l'appuntamento con la Storia venne rimandato di un solo anno, quando, nella prima delle tre finali disputate nel corso degli anni contro l'Atalanta, il doppio risultato di 2-1 e 2-2 permise alla Roma di iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro della competizione. Vittoria che venne replicata dalla squadra giallorossa l'anno dopo, questa volta demolendo in finale il Milan con un roboante 4-0 a Roma e un 4-1 nella gara di ritorno giocata a La Spezia, dopo aver avuto accesso alla fase finale solo grazie alla miglior differenza reti ottenuta contro il Bari. La fine degli anni '70 vede la compagine della Capitale molto attiva in ottica Scudetto, arrivando al terzo titolo nel 1977/78 battendo il Bologna e sfiorando in due occasioni il quarto, arrestandosi ad un passo dal sogno nel '79 contro il Napoli e nel '81 contro l'Udinese.

La prima metà degli anni '80 è caratterizzata dalle clamorose prestazioni della prima squadra, che nel 1982-1983, guidata tra gli altri da campioni come Conti, Di Bartolomei e Falcao si aggiudicò il secondo titolo della sua storia e sfiorò l'impresa l'anno seguente perdendo solamente ai calci di rigore la finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool. Lo stesso anno fu quello giusto per la Primavera per collezionare il quarto titolo, al terzo tentativo, superando ancora una volta il Milan, approfittando della cura che il presidente Dino Viola dedicava al vivaio, che, allenato dall'ex difensore giallorosso Romeo Benetti, aveva al suo interno giocatori come Desideri, Di Livio o Giannini. Il triennio successivo fu favorevole all'altra squadra della Capitale, la Lazio, che giunse tre volte consecutive in finale vincendone solo una, per poi perdere il primato cittadino nelle successive quattro stagioni che chiusero gli anni '80, in cui la Roma disputò ben quattro finali consecutive, a dimostrazione di un settore giovanile sempre ben curato al cui interno nasceva la leggenda di Francesco Totti, dando vita ad uno scontro di fuoco con il Torino, affrontato nel 87-88, 89-90 e 90-91, da cui solo una volta riuscirà a laurearsi Campione (nel 1889-90). In mezzo la sconfitta, sempre in finale, contro l'Inter.

Dalla vittoria del 1990, ebbe inizio una sorta di maledizione per la Roma, che incapperà in una striscia di 4 sconfitte consecutive. Oltre alla già citata sconfitta nella "bella" contro il Torino, si susseguirono quelle del 1993-1994 contro la Juventus, quella sanguinosa dell'anno successivo nel derby contro la Lazio e quella del 1997-1998 contro l'Atalanta.

Occorreranno ben 15 anni, l'arrivo di Alberto De Rossi come allenatore, il passaggio senza vittorie di talenti come Alberto Aquilani e Daniele De Rossi per vedere la Roma festeggiare nuovamente l'ambita conquista di un titolo. Dopo aver dominato il Girone C, chiuso con 52 punti contro i 43 dell'Empoli seconda, la Roma inizia l'avventura playoff agli ottavi di finale contro il Parma, regolato con un 1-1 in trasferta e un perentorio 4-1 in casa, che ha su di sè la firma di uno straripante Stefano Okaka, autore di 4 dei 5 gol realizzati dai giallorossi. Il cammino prosegue nella final eight (che la Roma concluderà a porta inviolata) con il 2-0 al Cagliari, gol del solito Okaka e raddoppio di Corvia, il sofferto 1-0 contro la Juventus deciso da una rete al 40' del primo tempo sempre dell'attaccante di Castiglione del Lago e dal suggello finale contro la squadra bergamasca dell'Atalanta che nulla può di fronte allo strapotere del centravanti della Roma e castigata dal gol a tempo scaduto del terzino Aleandro Rosi che regala agli uomini guidati da De Rossi il tanto sospirato sesto titolo.

Ora, dopo 6 anni avari di risultati la formazione guidata da Capitan Florenzi è a soli 90' dal conquistare il settimo titolo della storia giallorossa, che porterebbe la Roma al secondo posto in solitaria per numero di tornei vinti, staccando di una lunghezza l'Inter e portandosi a un solo trofeo di differenza col Torino, che ad oggi guida il gruppo con 8 vittorie. Il cammino è stato sin qui perfetto: vittoria del Girone C, con 62 punti frutto di 20 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte e un clamoroso 7-1 rifilato alla Lazio nel derby di ritorno di campionato che vendica la sconfitta per 4-0 dell'andata. La vittoria le permette l'accesso diretto alla fase finale, in cui regola prima il Milan per 1-0, gol di Montini a fine primo tempo e strenua difesa nella ripresa e poi il 2-0 con cui elimina il Genoa Campione d'Italia uscente, frutto dei gol realizzati nei dieci minuti finali dal difensore centrale Antei, con un perfetto colpo di testa da azione di calcio d'angolo all'80' e al gol a tempo scaduto ancora di Bomber Montini. 


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