Un Chi...occhio al Regolamento - Chievo-Roma 0-0
La (non) partita del Bentegodi tra Chievo e Roma, arbitrata dalla quaterna capitanata dal livornese Luca Banti, ci lascia davvero tanti spunti per analizzare alcuni passaggi del Regolamento: il nostro scopo non è quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.
Non possiamo ovviamente non cominciare dalla valutazione sulla non impraticabilità del campo che ha "permesso" lo svolgimento della gara. Per decisioni di questo tipo, il Regolamento impone una precisa procedura e rimette alla discrezione del direttore di gara la decisione da prendere:
1) Il giudizio sulla impraticabilità del terreno di gioco, per intemperie o per ogni altra causa, è di esclusiva competenza dell’arbitro designato a dirigere la gara.
2) L’accertamento, alla presenza dei capitani delle squadre, deve essere eseguito all’ora fissata per l’inizio della gara, dopo la verifica della presenza delle due squadre e l’identificazione dei calciatori indicati nei prescritti elenchi.
3) L’arbitro può procedere all’accertamento dell’impraticabilità del terreno di gioco prima dell’ora fissata per l’inizio della gara ove siano presenti i capitani delle squadre. Qualora l’impraticabilità fosse ritenuta non rimediabile entro l’ora fissata per l’inizio della gara, l’arbitro può prescindere dalla presenza e, quindi,
dall’identificazione dei calciatori delle due squadre.
(...)
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Decisioni Ufficiali FIGC alla Regola 1 "Il terreno di gioco")
L'impraticabilità di campo può essere decretata per diverse cause, tra le quali la pioggia. Il Regolamento specifica casistiche che hanno la funzione di guidare l'arbitro nella decisione di considerare il campo impraticabile o meno:
Quali sono le cause che determinano l’impraticabilità del terreno di gioco?
(...)
c) pioggia o allagamenti: quando il pallone non rimbalza, galleggia in più zone del terreno di gioco e quando le diffuse pozzanghere non consentono una idonea segnatura del terreno stesso;
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Guida Pratica AIA alla Regola 1 "Il terreno di gioco")
Nonostante il pallone in alcuni punti si fermasse del tutto, Banti ha valutato che questo accadesse in sufficientemente pochi punti del campo e che ciò non compromettesse l'intero svolgimento della gara, giacché anche nel corso dei 90 minuti il gioco non è mai stato interrotto (contrariamente a quanto successe a Catania) per verificare una sopraggiunta impraticabilità del terreno di gioco.
All'ottavo minuto di gioco, viene segnalata un'infrazione di fuorigioco da parte di Bojan Krkic a seguito di un assisti di Francesco Totti, anche se l'attaccante giallorosso non gioca il pallone che viene raccolto e colpito di testa da Gennaro Sardo. Erroneamente, a volte si dice che un giocatore in posizione di fuorigioco è punibile se gioca il pallone che gli viene consegnato; in realtà sono tre i casi in cui la posizione di fuorigioco è punibile:
Un calciatore in posizione di fuorigioco deve essere punito solo se, a giudizio dell’arbitro, nel momento in cui un suo compagno gioca il pallone o è da questo toccato, egli prende parte attiva al gioco:
• intervenendo nel gioco;
oppure
• influenzando un avversario;
oppure
• traendo vantaggio da tale posizione.
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio, ed. 2011, Regola 11 "Il fuorigioco")
Bojan influenza il comportamento di Sardo, "costretto" a giocare il pallone a causa della minacciosa presenza del numero 14 giallorosso, e per questo motivo Banti, con l'aiuto del suo primo assistente, ha assegnato il calcio di punizione al Chievo.
In ben quattro occasioni, giocatori delle due squadre sono rimasti a terra contusi pur non avendo subìto, a giudizio degli ufficiali di gara, un contatto irregolare: Heinze al 48', Hetemaj al 77', Pellissier all'85' e Borini all'87. Nei primi tre casi, Banti ha interrotto il gioco per sincerarsi delle condizioni dei calciatori (visibilmente penalizzati anche dal terreno di gioco in pessime condizioni, per quanto non impraticabile a giudizio dell'arbitro), mentre nel quarto ha lasciato proseguire il gioco, fermato dai calciatori stessi che hanno messo il pallone in fallo laterale. Questa pratica, per quanto sportiva, non dovrebbe essere abitudine dei calciatori, in quanto il Regolamento delega esclusivamente all'arbitro la decisione di fermare il gioco per infortuni di calciatori:
L'arbitro:
(...)
interrompe la gara se, a suo giudizio, un calciatore è gravemente infortunato e si assicura che sia trasportato al di fuori del terreno di gioco; tale calciatore potrà rientrare sul terreno di gioco solo quando il gioco sarà ripreso e dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte dell’arbitro;
(...)
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio, ed. 2011, Regola 5 "L'arbitro)
Va detto nessuno dei tre calciatori, per gli infortuni dei quali l'arbitro ha sospeso il gioco, ha avuto bisogno delle cure dei medici, e di essere conseguentemente trasportati fuori dal campo, per poter continuare a giocare. L'arbitro ha preferito tuttavia non rischiare, interrompendo il gioco quando lo ha ritenuto necessario essendo questo sia suo potere, che suo dovere.
Tra il 54' e il 60' si verificano due episodi speculari: prima José Angel colpisce da dietro, senza alcuna possibilità di giocare il pallone, Gennaro Sardo, poi è il difensore del Chievo a commettere un'analoga infrazione sul terzino asturiano; entrambi i giocatori sono stati ammoniti dall'arbitro, che ha considerato imprudenti i loro interventi:
“Negligenza” significa che il calciatore ha mostrato una mancanza di attenzione o considerazione nell’effettuare un contrasto o che ha agito senza precauzione.
• Non c’è bisogno di sanzione disciplinare se un fallo è valutato come commesso con negligenza.
“Imprudenza” significa che il calciatore ha agito con totale noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario.
• Un calciatore che gioca in una maniera imprudente deve essere ammonito.
Con “vigoria sproporzionata” si intende che il calciatore ha ecceduto di molto nell’uso della forza necessaria, correndo il pericolo di provocare un infortunio all’avversario.
• Un calciatore che usa vigoria sproporzionata deve essere espulso.
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio, ed. 2011, Interpretazione delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12 "Falli e scorrettezze").
Di norma, un intervento in scivolata in ritardo a palla lontana viene considerato imprudente e quindi l'autore passibile di cartellino giallo, ma anche in questo caso il giudizio è lasciato all'arbitro e alla sua discrezione.
All'85', Fernando Uribe commette con imprudenza un fallo su Fernando Gago; la Roma però non perde il possesso della sfera, e l'arbitro concede il vantaggio, la cui applicazione è autorizzata e dettata da specifiche norme del Regolamento:
L’arbitro:
(…)
lascia proseguire il gioco quando la squadra contro la quale è stata commessa un’infrazione beneficerà da ciò di un vantaggio e punisce l’infrazione iniziale se il vantaggio accordato non si è concretizzato nell’immediatezza;
(…)
(da “Il Regolamento dei Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 5 “L’arbitro”)
L’arbitro può applicare il vantaggio ogni volta che si verifica un’infrazione o viene commesso un fallo. L’arbitro deve considerare le seguenti circostanze nel decidere se applicare il vantaggio o interrompere il gioco:
• la gravità dell’infrazione: se l’infrazione è meritevole di un’espulsione, l’arbitro interromperà il gioco ed espellerà il calciatore a meno che non si delinei un’evidente opportunità di segnare una rete;
• il punto in cui viene commessa l’infrazione: quanto più questa viene commessa vicino alla porta avversaria, tanto più efficace può essere il vantaggio;
• le possibilità di sviluppo di un attacco immediato e pericoloso verso la porta avversaria;
• il livello agonistico della gara.
La decisione di punire l’infrazione originaria deve essere presa entro pochi secondi.
Se l’infrazione è meritevole di ammonizione, il cartellino verrà mostrato alla prima interruzione del gioco.
(da “Il Regolamento dei Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri della Regola 5 “L’arbitro”)
Nonostante la Roma si trovasse ancora nella propria metà campo, Banti ha voluto concedere il vantaggio probabilmente perché quella che si stava sviluppando era una delle poche azioni "giocabili" della partita, e non l'ha voluta interrompere per uno dei (tanti) falli a centrocampo. Essendoci stata però imprudenza nell'intervento del giocatore del Chievo, Banti lo ha correttamente ammonito alla prima interruzione di gioco.