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Un Chi...occhio al Regolamento - Inter-Roma 0-3

di Gabriele Chiocchio

La Roma vince anche al Meazza contro l'Inter e lo fa diretta dal team arbitrale guidato dal ternano Paolo Tagliavento, che ha fornito qualche spunto per per analizzare alcuni passi del Regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

Al 15', Miralem Pjanic trattiene l'interista Saphir Taider che stava avviando un'azione di contrattacco per la sua squadra e Tagliavento ammonisce il bosniaco. Comunemente chiamato fallo tattico, questo atteggiamento rientra in quelli definiti come comportamento antisportivo:

Un calciatore dovrà essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:

(...)
commette un fallo con il fine tattico di interferire o di interrompere una promettente azione d’attacco;
(...)


(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")

Per questo motivo, l'arbitro ha ammonito il numero 15 della Roma.

Al 28', Mehdi Benatia commette fallo a ridosso del lato corto di destra dell'area di rigore della Roma su Ricardo Alvarez e Tagliavento assegna un calcio di punizione a favore dell'Inter. Il Regolamento spiega cosa si intende per area di rigore:

Due linee sono tracciate perpendicolarmente alla linea di porta, a m.16,50 dall’interno di ciascun palo.

Queste due linee hanno una lunghezza di m.16,50 verso l’interno del terreno di gioco e sono congiunte da una linea tracciata parallela alla linea di porta. La superficie delimitata da queste linee e dalla linea di porta è denominata area di rigore.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 1 "Il Terreno di Gioco")

 

È importante sottolineare come l'area sia delimitata dalle sue linee perimetrali, il che significa che le stesse linee perimetrali costituiscono parte dell'area di rigore stessa. In questo caso, Tagliavento ha valutato che il fallo del marocchino sia stato commesso al di fuori della linea perimetrale destra dell'area di rigore e per questo non ha assegnato il penalty, contrariamente a quanto fatto in seguito all'irregolarità di Alvaro Pereira su Gervinho, considerata avvenuta all'interno del box.

Al 67', Andrea Ranocchia colpisce di testa un pallone vagante nell'area di porta, contendendolo alla presa alta di Morgan De Sanctis e depositandolo in rete. Tagliavento,  aiutato dal suo addizionale, ha annullato la segnatura del difensore nerazzurro, assegnando il calcio di punizione alla Roma. In ambito colloquiale si dice spesso che un portiere all'interno della propria area di porta non possa essere toccato da qualunque calciatore avversario, pena l'assegnazione del calcio di punizione. Il Regolamento smentisce tutto ciò:

Un calciatore per la contesa del pallone viene a contatto con il portiere avversario, che si trova nella propria area di porta. È permessa questa azione?
La contesa per il possesso del pallone è consentita. Un calciatore sarà punito soltanto se nel contrasto salta addosso al portiere, lo carica o lo spinge in modo negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Guida Pratica AIA alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")

Dunque, Tagliavento ha fischiato il fallo di Ranocchia non per il mero contatto con De Sanctis, ma per il fatto che quel contatto fosse effettivamente falloso.


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