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Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Atalanta 2-0

di Gabriele Chiocchio

Spettatore interessato della prima vittoria interna della Roma, ai danni dell'Atalanta, è stato il livornese Luca Banti, che assieme alla sua squadra arbitrale ci ha regalato qualche spunto per la nostra consueta analisi sul Regolamento. Il nostro scopo non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

Al 19', Luca Cigarini termina a terra per un colpo di Mattia Destro, che l'arbitro non giudica falloso. Il gioco prosegue nonostante il centrocampista sia a terra per una ventina di secondi, poi il pallone viene messo fuori per permettere i soccorsi al numero 21 nerazzurro. Ciò accade in virtù di un gentlemen agreement tra i calciatori, ma il Regolamento prevede che sia l'arbitro a decidere se interrompere o meno il gioco in caso di infortuni:

L’arbitro deve rispettare le seguenti disposizioni in caso di calciatori infortunati:
(...)
interrompere il gioco se, a suo giudizio, un calciatore è gravemente infortunato;
(...)


(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del Giuoco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 5 "L'Arbitro")

Banti non ha considerato grave l'infortunio occorso a Cigarini, e la Roma stava correttamente proseguendo la propria azione, prima di allontanare il pallone su richiesta, più o meno esplicita, dei propri avversari. Gesto sì signorile, ma che farà proseguire questo equivoco regolamentare che tanta confusione crea sui campi di gioco.

Al 22' la Roma batte un calcio d'angolo col consueto scambio corto; il pallone torna verso Francesco Totti che però è in posizione irregolare. Il capitano giallorosso è consapevole di ciò, e lascia scorrere il pallone in fallo laterale, con l'arbitro che non fischia calcio di punizione per l'Atalanta. Il primo rigo della Regola 11, quella riguardante il fuorigioco, chiarisce l'episodio:

Essere in posizione di fuorigioco non è di per sé un’infrazione.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 11 "Il Fuorigioco")

Viene poi spiegato quando la posizione di fuorigioco diventa punibile:

Un calciatore in posizione di fuorigioco deve essere punito solo se, a giudizio dell’arbitro, nel momento in cui un suo compagno gioca il pallone o è da questo toccato, egli prende parte attiva al gioco:

- intervenendo nel gioco;
oppure
- influenzando un avversario;
oppure
- traendo vantaggio da tale posizione.


(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 11 "Il Fuorigioco").

Disinteressandosi del pallone, Totti non interviene nel gioco e non influenza alcun avversario, né trae vantaggio dalla sua posizione. Per questo non è stato fischiato il calcio di punizione all'Atalanta.

Al 70', Riccardo Cazzola contrasta fallosamente Mattia Destro, che resta in piedi e vuole proseguire l'azione, salvo doversi fermare dopo pochi istanti. Banti aveva correttamente applicato il vantaggio, salvo poi tornare sulla sua decisione assegnando il calcio di punizione alla Roma.

L’arbitro deve considerare le seguenti circostanze nel decidere se applicare il vantaggio o interrompere il gioco:

- la gravità dell’infrazione: se l’infrazione è meritevole di un’espulsione, l’arbitro interromperà il gioco ed espellerà il calciatore a meno che non si delinei un’evidente opportunità di segnare una rete;
- il punto in cui viene commessa l’infrazione: quanto più questa viene commessa vicino alla porta avversaria, tanto più efficace può essere il vantaggio;
- le possibilità di sviluppo di un attacco immediato e promettente verso la porta avversaria;
- il livello agonistico della gara.


(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del Giuoco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 5 "L'Arbitro")

Il punto focale dell'episodio è quello riguardante l'immediatezza e l'importanza dell'azione d'attacco di Destro, sulla trequarti campo col pallone quasi perso. In base a questo, il direttore di gara ha deciso di non applicare il vantaggio.


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