Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Juventus 1-0
La Roma batte 1-0 la Juventus qualificandosi alle semifinali di Coppa Italia e lo fa diretta dalla quaterna arbitale guidata da Paolo Tagliavento, che ha fornito qualche spunto per per analizzare alcuni passi del Regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.
Al 13', Mehdi Benatia commette fallo su Sebastian Giovinco, rimediando un'ammonizione per aver interrotto un'importante azione da gol e non una chiara occasione da rete. I criteri per stabilire se un'azione deve essere considerata chiara occasione da rete sono delineati nel Regolamento:
Gli arbitri per decidere se espellere un calciatore per aver impedito la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete devono considerare i seguenti fattori:
- La distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta;
- La probabilità di mantenere o entrare in possesso del pallone;
- La direzione dello sviluppo dell’azione di gioco;
- La posizione ed il numero dei difensori;
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2013, Interpretazioni delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12, "Falli e Scorrettezze")
In base a questi quattro indicatori, Tagliavento ha optato per il cartellino giallo e non per quello rosso, che è previsto per l'interruzione di una chiara occasione da rete e non per un presunto fallo da ultimo uomo, formula che nel Regolamento non compare.
Al 16' la Juventus batte un calcio d'angolo, con Alessandro Florenzi che si avvicina al punto di battuta del calcio piazzato. Tagliavento lo fa allontanare in quanto non si trova a distanza regolamentare. Il Regolamento spiega infatti che anche per il calcio d'angolo è prevista la distanza dei 9,15 metri:
- il pallone deve essere posto all’interno dell’arco d’angolo più vicino al punto in cui il pallone stesso ha oltrepassato la linea di porta;
- la bandierina d’angolo non deve essere rimossa;
- i calciatori della squadra avversaria devono rimanere ad almeno m. 9,15 dall’arco d’angolo fino a quando il pallone non sia in gioco;
- il pallone deve essere calciato da un calciatore della squadra attaccante;
- il pallone è in gioco quando è calciato e si muove;
- il calciatore che ha eseguito il calcio d’angolo non deve toccare il pallone di nuovo prima che questo sia stato toccato da un altro calciatore.
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2013, Regola 17 "Il Calcio d'Angolo")
Le tacche disegnate sul campo a ridosso della linea di porta servono proprio ad aiutare calciatori e arbitro a delimitare la distanza di gioco, così come la lunetta dell'area di rigore e il cerchio di centrocampo.
Al 46', Federico Peluso va a segno, ma il gol viene annullato, perché il laterale aveva ricevuto palla su un cross di Mauricio Isla, a giudizio del secondo assistente di Tagliavento uscito interamente dal campo. Il Regolamento spiega che il pallone non è più in gioco quando:
- ha interamente superato la linea di porta o la linea laterale, sia a terra, sia in aria;
(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio” ed. 2013, Regola 9 “Pallone in gioco e non in gioco”)
Di conseguenza, l'azione si è di fatto fermata nel momento in cui il pallone ha varcato interamente la linea di porta, rendendo tutto ciò che è accaduto dopo, gol di Peluso compreso, nullo.