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Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Milan 2-3

di Gabriele Chiocchio

In una partita certamente non condizionata dal suo operato, l’arbitro Damato ci regala qualche interessante e curioso spunto da analizzare.

Dopo la partita contro il Palermo avevamo parlato della norma del vantaggio, applicata Bergonzi per un fallo su Lamela di Della Rocca, poi ammonito. In questa partita, il protagonista dell’azione è Antonio Nocerino, che commette fallo da dietro su Gago, col pallone che però finisce a Cassetti, libero di proseguire l’azione offensiva della Roma. Ricordiamo i criteri per l’applicazione della norma del vantaggio:

L’arbitro:
(…)
lascia proseguire il gioco quando la squadra contro la quale è stata commessa un’infrazione beneficerà da ciò di un vantaggio e punisce l’infrazione iniziale se il vantaggio accordato non si è concretizzato nell’immediatezza;
(…)

(da “Il Regolamento dei Giuoco del Calcio", edizione 2009, Regola 5 “L’arbitro”)

L’arbitro può applicare il vantaggio ogni volta che si verifica un’infrazione o viene commesso un fallo. L’arbitro deve considerare le seguenti circostanze nel decidere se applicare il vantaggio o interrompere il gioco:
• la gravità dell’infrazione: se l’infrazione è meritevole di un’espulsione, l’arbitro interromperà il gioco ed espellerà il calciatore a meno che non si delinei un’evidente opportunità di segnare una rete;
• il punto in cui viene commessa l’infrazione: quanto più questa viene commessa vicino alla porta avversaria, tanto più efficace può essere il vantaggio;
• le possibilità di sviluppo di un attacco immediato e pericoloso verso la porta avversaria;
• il livello agonistico della gara.
La decisione di punire l’infrazione originaria deve essere presa entro pochi secondi.
Se l’infrazione è meritevole di ammonizione, il cartellino verrà mostrato alla prima interruzione del gioco.

(da “Il Regolamento dei Giuoco del Calcio", edizione 2009, Interpretazioni e linee guida per arbitri della Regola 5 “L’arbitro”)

Nella fattispecie, sussisteva per la Roma, che stava ripartendo in contropiede, la possibilità di sviluppo di un attacco immediato e pericoloso verso la porta avversaria, dunque l’applicazione del vantaggio è stata ineccepibile. Così come è stata ineccepibile l’ammonizione a Nocerino comminata ad azione conclusa, ben 40 secondi dopo il contatto falloso da parte del numero 22 rossonero.

L’episodio sicuramente più curioso è l’espulsione dalla panchina di Boateng, reo di aver preso a male parole l’assistente dell’arbitro. Tuttavia, il Milan ha continuato a giocare in undici uomini perché la sostituzione del ghanese si era già concretizzata:

Per sostituire un calciatore titolare con uno di riserva, devono essere osservate le seguenti procedure:

• l’arbitro deve essere informato prima che la sostituzione avvenga;
• il subentrante entrerà sul terreno di gioco solo dopo che ne sia uscito il calciatore sostituito e dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte dell’arbitro;
• il subentrante deve entrare sul terreno di gioco in corrispondenza della linea mediana e durante un’interruzione di gioco;
• la sostituzione si concretizza nel momento in cui il subentrante entra sul terreno di gioco;
• da quel momento, il subentrante diventa un titolare e quello sostituito cessa di esserlo;
• il calciatore che è stato sostituito non potrà più partecipare alla gara;
• ogni calciatore di riserva è sottoposto all’autorità e alla giurisdizione dell’arbitro, che sia chiamato o meno a partecipare al gioco
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(da “Il Regolamento dei Giuoco del Calcio", edizione 2009, Regola 3 “Il numero dei calciatori” – Procedura della sostituzione)

Nel momento in cui Emanuelson mette piede all’interno delle linee perimetrali, la sostituzione viene concretizzata. Boateng ha l’alterco con l’assistente dopo questo istante, dunque la decisione di mantenere Emanuelson in campo è stata corretta, e l’espulsione è potuta avvenire vista la giurisdizione che l’arbitro ha anche su calciatori e staff in panchina.


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