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Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Napoli 2-1

di Gabriele Chiocchio

Nel corso dell'ultima gara di campionato della Roma, vinta per 2-1 contro il Napoli, il team arbitrale guidato dal livornese Luca Banti ha fornito qualche spunto per analizzare alcuni punti del regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

All'11', Erik Lamela prova a domare a ridosso della linea laterale un pallone giocato da Nicolas Burdisso. L'arbitro interrompe però l'azione in quanto la sfera non era più in gioco nel momento in cui veniva giocata dal numero 8 argentino. Il pallone non viene più considerato in gioco quando:

- ha interamente superato la linea di porta o la linea laterale, sia a terra, sia in aria;

(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio” ed. 2011, Regola 9 “Pallone in gioco e non in gioco”)

Essendo uscito oltre la linea laterale con tutta la sua circonferenza, il pallone non era più in gioco e l'arbitro ha dunque fischiato per interrompere l'avanzata di Lamela.

Al 33', Marquinho resta a terra dopo uno scontro con Valon Behrami, che l'arbitro non giudica falloso. Il gioco prosegue per qualche secondo, prima che Miralem Pjanic decida di buttare fuori il pallone per permettere i soccorsi al compagno. Il Regolamento delega però all'arbitro la responsabilità di decidere se interrompere o meno il gioco:

L’arbitro:
(...)
interrompe la gara se, a suo giudizio, un calciatore è gravemente infortunato e si assicura che sia trasportato al di fuori del terreno di gioco; tale calciatore potrà rientrare sul terreno di gioco solo quando il gioco sarà ripreso e dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte dell’arbitro;
(...)

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 5 "L'arbitro")

Banti non ha considerato grave l'infortunio di Marquinho e ha ritenuto che il gioco potesse proseguire, decidendo quindi di non interromperlo e venendo sopravanzato dal solito gentlemen agreement dei calciatori.

Il direttore di gara ha assegnato 3 minuti di recupero nel primo tempo e 4 nel secondo.  Il Regolamento impone che venga recuperato il tempo perso per interruzioni di vario genere, ma lascia alla discrezione della giacchetta nera la decisione sulla durata:

Ciascun periodo di gioco deve essere prolungato per recuperare tutto il tempo perduto per:
- le sostituzioni;
- l’accertamento degli infortuni dei calciatori;
- il trasporto dei calciatori infortunati fuori dal terreno di gioco per le cure del caso;
- le manovre tendenti a perdere tempo;
- ogni altra causa.
La durata del recupero è a discrezione dell’arbitro.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 7 "La durata della gara")


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