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Un Chi...occhio al Regolamento - Sampdoria-Roma 0-2

di Gabriele Chiocchio

Ancora una vittoria per la Roma, la quinta consecutiva in campionato, ottenuta a Genova contro la Sampdoria sotto gli occhi di Gianpaolo Calvarese e del suo team arbitrale, che ci fornisce qualche spunto per per analizzare alcuni passi del Regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

Al 20', Miralem Pjanic entra in scivolata su Pawel Wszolek e Calvarese fischia calcio di punizione. L'arbitro alza però il braccio, segnalando un calcio di punizione indiretto e quindi un'infrazione di gioco pericoloso commessa dal bosniaco. 

L’arbitro è tenuto ad accompagnare le sue decisioni con segnalazioni?
Il compito dell’arbitro non è quello di spiegare o di rappresentare coi gesti le proprie decisioni. Le indicazioni fatte dall’arbitro devono essere semplici, chiare ed immediate e tendere ad assicurare continuità al gioco. È sufficiente, normalmente, estendere un braccio per indicare:
- un calcio d’angolo
- un calcio di rinvio
- una rimessa dalla linea laterale
- di aver accordato il vantaggio.
Un braccio alzato e ben disteso al di sopra della testa indica l’assegnazione di un calcio di punizione indiretto.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Guida Pratica AIA alla Regola 5 "L'arbitro")

In questo caso la gestualità dell'arbitro diventa fondamentale per far capire ai calciatori se potranno cercare direttamente la porta con la loro punizione o se dovranno giocare il pallone per un compagno.

Al 56', Calvarese allontana dal recinto di gioco il tecnico giallorosso Rudi Garcia, resosi protagonista di un atteggiamento non corretto nei confronti del quarto ufficiale. Tale provvedimento è potere esclusivo del direttore di gara, che ha avuto segnalazione dal quarto ufficiale tramite auricolare:

L’allenatore e gli altri dirigenti indicati sull’elenco della squadra (quindi, tutte le persone segnate, eccetto i calciatori titolari e di riserva) sono da considerarsi compresi nella dicitura “dirigenti della squadra”.
Se un dirigente di una squadra entra sul terreno di gioco:
- l’arbitro interromperà il gioco (ma non immediatamente, se il dirigente non interferisce con il gioco o se il vantaggio può essere applicato);
- l’arbitro lo farà uscire dal terreno di gioco e, se ritenesse il suo comportamento irresponsabile, lo allontanerà dal recinto di gioco;
- se l’arbitro interrompe il gioco, lo riprenderà con una propria rimessa nel punto in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto, a meno che il gioco sia stato interrotto all’interno dell’area di porta, nel qual caso l’arbitro effettuerà la propria rimessa sulla linea dell’area di porta parallela alla linea di porta nel punto più vicino a quello in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazione delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 3 "Il Numero dei Calciatori in Campo")

È importante non confondere il provvedimento dell'espulsione con quello dell'allontanamento. Il primo è destinato ai calciatori e viene assegnato esibendo il cartellino rosso, il secondo a dirigenti, fisioterapisti e quant'altro e non prevede l'utilizzo del cartellino.

All'83', Antonino Barillà ha qualcosa da dire all'arbitro dopo una sua decisione da lui ritenuta non corretta. Il giocatore della Sampdoria, a seguito di questo episodio, viene ammonito da Calvarese. La protesta nei confronti del direttore di gara è infatti una delle infrazioni passibili di cartellino giallo:

Un calciatore titolare deve essere ammonito, mostrandogli il cartellino giallo, se commette una delle sette infrazioni seguenti:

(…)
2) protesta con parole o gesti nei confronti degli ufficiali di gara;
(…)

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 12 "Falli e Scorrettezze")

All'atto pratico, il cartellino giallo non scatta automaticamente dopo una protesta contro una decisione dell'arbitro, ma solo in caso di protesta ritenuta eccessiva dall'ufficiale, come in questo caso.


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