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Un Chi...occhio al Regolamento - Siena-Roma 1-3

di Gabriele Chiocchio

Nel corso della vittoriosa gara della Roma a Siena, il team arbitrale guidato dal bergamasco Paolo Silvio Mazzoleni offre qualche spunto per la consueta analisi sul Regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

 

Al 16', Federico Balzaretti batte una rimessa laterale da sinistra, giocando il pallone verso Francesco Totti, posizionato oltre la linea del pallone e del penultimo difendente, quindi in posizione di fuorigioco. Tutto ciò però non porta all'assegnazione di un calcio di punizione indiretto per il Siena, in quanto:

Non vi è infrazione di fuorigioco quando un calciatore riceve direttamente il pallone:
- su calcio di rinvio;
- su rimessa dalla linea laterale;
- su calcio d’angolo.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 11 "Il Fuorigioco")

Diverse squadre, dotate di giocatori in grado di effettuare rimesse laterali molto lunghe, approfittano di questo punto del Regolamento per creare azioni in cui le difese possono andare in difficoltà proprio per l'assenza di una possibile infrazione di fuorigioco.

 

Al 51', nel tentativo di fermare una progressione di Ivan Piris, il difensore bianconero Felipe entra in scivolata sul paraguaiano toccando il pallone con il braccio destro. Mazzoleni rileva un fallo di mano da parte del brasiliano e assegna un calcio di punizione alla squadra di casa. La discriminante del caso è la volontarietà e il Regolamento stabilisce quattro criteri per rilevarla:

Il fallo di mano implica un contatto volontario tra il pallone e la mano o il braccio di un calciatore. Per stabilire la volontarietà, l'arbitro deve prendere in considerazione i seguenti criteri:

-  il movimento della mano in direzione del pallone (non del pallone in direzione della mano);
-  la distanza tra l'avversario e il pallone (pallone inaspettato);
-  la posizione della mano, che non implica necessariamente che ci sia un'infrazione;
-  il toccare il pallone con un oggetto tenuto nella mano (come indumenti, parastinchi ecc.) è considerato come un'infrazione alla stregua di un fallo di mano;
-  il colpire il pallone lanciando un oggetto (scarpa, parastinchi ecc.) è da considerarsi un'infrazione alla stregua di un fallo di mano.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del gioco e linee guida per arbitri alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")

Probabilmente, la posizione del braccio, giudicata non coerente col movimento del resto del corpo di Felipe, ha convinto l'arbitro del fatto che il tocco fosse volontario e ad assegnare così il calcio di punizione.

 

Al 65', viene ammonito Mattia Destro per un fallo da dietro su Matteo Rubin. Il Regolamento divide i falli in tre categorie, per determinare quale provvedimento disciplinare adottare insieme a quello tecnico del calcio di punizione:

“Negligenza” significa che il calciatore ha mostrato una mancanza di attenzione o considerazione nell’effettuare un contrasto o che ha agito senza precauzione.
- Non c’è bisogno di sanzione disciplinare se un fallo è valutato come commesso con negligenza.

“Imprudenza” significa che il calciatore ha agito con totale noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario.
- Un calciatore che gioca in una maniera imprudente deve essere ammonito.

Con “vigoria sproporzionata” si intende che il calciatore ha ecceduto di molto nell’uso della forza necessaria, correndo il pericolo di provocare un infortunio all’avversario.
- Un calciatore che usa vigoria sproporzionata deve essere espulso.


(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del Giuoco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")

Nonostante Destro abbia comunque toccato il pallone, Mazzoleni ha considerato imprudente il suo fallo, sventolando il cartellino giallo all'attaccante giallorosso.


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