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Una stagione difficile, lo spavento dello Schalke 04, i fischi dei tifosi, ecco come Madrid si prepara alla Champions

di Alessandro Carducci

“Alla Ciudad del Real Madrid”. Il tassista sorride, conosce bene il Centro Sportivo del Real Madrid, una sorta di vera e propria cittadina situata fuori dalla città, vicino all'aeroporto, in mezzo al nulla. Viene lo sconforto a guardare fuori ma dentro la Ciudad si viene colpiti dall'immensità del luogo, dalla solennità di quei palazzi, pieni di efficienza, professionalità, calcio. Pieno di campioni. Il Real Madrid è tra le squadre più blasonate al mondo, un altro mondo rispetto alla serie A e, in particolare, alla Roma. Anche il tassista però, mentre parla di Ronaldo, Bale e le Champions vinte, nomina lo Schalke 04. I tedeschi lo scorso anno qui hanno sfiorato un'impresa che sarebbe stata scolpita nella storia. Dopo aver perso all'andata in casa per 2-0 ( vi ricorda qualcosa?), sono andati al Bernabeu e, mentre tutti li davano per rassegnati, hanno sommerso di gol il Real Madrid, vincendo 4-3 e sfiorando una qualificazione clamorosa. Nella sala stampa della Ciudad del Real Madrid, aspettando Zidane, si inganna il tempo intessendo pubbliche relazioni con il vicino di banco. Con Pablo Polo, giornalista di Marca, il discorso scivola inevitabilmente sulla gara contro la Roma: “Vi sentite sicuri a Madrid?” La risposta è immediata: “Anche con lo Schalke sembrava tutto facile...”. Mentre alla vigilia di Barcellona-Roma in città si parlava di tutto, veramente di tutto, tranne della partita, qui è diverso. Un po' perché alla squadra di Zidane è rimasta solo la Champions per dare un senso alla stagione, un po' perché lo Schalke l'anno scorso... e poi c'è il discorso ambientale.

QUESTIONE AMBIENTALE - Chi non ha visto la gara contro il Celta Vigo, vedendo il 7-1 finale avrà pensato a un match senza storia. Il primo tempo, invece, aveva visto un Real brutto, scarico, fischiato dai tifosi. Se Roma a detta di Garcia è l'ambiente più difficile del mondo, qui a Madrid è l'inferno. Abituati a vincere sempre tutto, abituati ai Campioni, quelli con la C maiuscola, abituati ad avere tutto e subito, abituati al meglio, non appena il rendimento cala partono i fischi. La squadra ne risente ed è fragile se colpita mentre quando passa in vantaggio si rilassa, gioca con scioltezza ed è in quel momento che gli spagnoli diventano letali. Così è accaduto con il Celta Vigo e così stava accadendo anche contro la Roma quando, dopo il vantaggio, il club madrilista avrebbe potuto segnare altri gol in rapida sequenza. Quando segnano, si sbloccano e diventano letali ma se colpiti si innervosiscono e il pubblico di certo non aiuta. Ecco perché Spalletti ha insistito così tanto: “Basta fare un gol, un solo gol” e poi i fantasmi dello Schalke potrebbero aleggiare al Bernabeu e, allora, chissà cosa potrebbe accadere.

 


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