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Uniti per tutti e uniti per Dzeko

di Marco Rossi Mercanti
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Rossi Mercanti

Dopo la sfuriata al termine del match contro il Real Madrid, dove aveva invitato i suoi a non esaltarsi per essere usciti a testa alta dalla Champions League, Luciano Spalletti, dopo il 2-1 ottenuto a Udine, si è complimentato moltissimo con la squadra: “Sono stati splendidi, so che contraccolpi può dare l'uscita dalla Champions League”. Il tecnico di Certaldo, successivamente, si è soffermato sul criticatissimo Edin Dzeko, autore del gol del vantaggio: “Se oggi non avessi schierato Dzeko l'avremmo perso, lo sapevano tutti”.

Parole di conforto e cariche di fiducia nei confronti del numero 9 giallorosso, alle prese con una gara che avrebbe potuto rappresentare, in negativo, questo finale di stagione. Ma Dzeko ha risposto come un attaccante deve fare, ovvero con un gol e tanto lavoro per la squadra, come sponde per i compagni e la ricerca di qualche assist, risultando al fischio finale tra i migliori in campo.

“Se oggi non avessi schierato Dzeko l'avremmo perso, lo sapevano tutti” e probabilmente lo sapevano anche i suoi compagni di squadra. Infatti, nel match contro l'Udinese, oltre al primo obiettivo ovvio di portare a casa l'intera posta in palio, i giocatori giallorossi sembravano giocare esclusivamente per mettere Dzeko nelle condizioni di realizzare più reti possibili. Oltre ad alcuni cross indirizzati per l'ariete capitolina, sono due gli episodi principali che ben denotato quanto spiegato. Nel corso del primo tempo, El Shaarawy ha l'occasione di portarsi avanti il pallone in area di rigore e calciare verso Karnezis, tuttavia decide di servire Edin Dzeko che però non è nelle condizioni migliori per concludere a rete, a dispetto dello stesso Faraone. Nel secondo tempo accade qualcosa di ancor più clamoroso: il neo entrato Pjanic, dopo aver confezionato l'assist per il raddoppio di Florenzi, sfrutta un errore di disimpegno della difesa friulana e s'invola da solo verso la porta avversaria. Il centrocampista bosniaco, leggermente appostato sulla destra del campo, ha tanto spazio davanti a sé per battere Karnezis ma, così come El Shaarawy, rinuncia alla gloria personale per servire il connazionale Dzeko, che non riceve il suo assist non per sua colpa ma per il recupero dei friulani, che ringraziano l'altruismo di Pjanic, che avrebbe potuto chiudere definitivamente la partita se fosse stato (giustamente, dato il posizionamento) più egoista.

Quello che più conta, però, è che la Roma abbia conquistato l'ottavo successo consecutivo in campionato, legittimando ulteriormente il terzo posto, sfruttando a dovere anche il mezzo passo falso della Fiorentina contro l'Hellas Verona. La squadra di Spalletti ha dimostrato di essere unita per la conquista del risultato, ma anche di essere unita per Dzeko, che aveva bisogno di questo gol (tra l'altro, il quarto consecutivo in campionato da titolare dopo Carpi e Palermo) per scacciare i malumori della piazza nei suoi confronti.


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