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Bologna, Donadoni: "Prova di grande maturità ma dovevamo concretizzare meglio"

di Marco Rossi Mercanti

Donadoni a Premium Sport

Siamo arrivati spesso davanti la porta ma dovevamo tirare di più, credo che sia stata una prova di grande maturità ma dobbiamo concretizzare meglio e ancora siamo troppo precipitosi in certe situazioni. È una partita che non ci porta punti ma ci fa capire che anche contro queste squadre possiamo giocarcela ma serve convizione. Sapevamo fosse un match difficile, sapevamo che avevamo una settimana tosta e la risposta è stata notevole, abbiamo probabilmente tenuto meglio di loro, la Roma ha giocatori di grandi fisicità e dobbiamo prepararci al meglio per la prossima. Destro? Ha giocato quello che ha giocato perché pensavo che Petkovic giocasse bene e così ha fatto, ha peccato un po’ in fase di finalizzazione, quando Destro dimostrerà di essere migliore degli altri giocherà. Le assenze? Parlare di chi non c’è può essere comodo, è chiaro che Palacio è un giocatore che ha una certa malizia ed esperienza e che può fare la differenza, noi siamo stati troppo precipitosi, abbiamo avuto troppa frenesia davanti che dobbiamo gestire meglio".

Donadoni a Sky Sport
“Come può guadagnare cinismo Federico Di Francesco? Lavorando, guardando i compagni. Lui spende molto ma a volte in maniera eccessiva che gli fa perdere l'opportunità. Lui però è un ragazzo squisito che lavora tantissimo, i miglioramenti sotto porta arriveranno. Prova più che dignitosa? Sì, chiaro che non raccogliamo punti ma la prestazione è valida. Quando arriviamo negli ultimi 15 metri dobbiamo essere più lucidi e meno frenetici. Non mettere solo la palla dentro ma cercare l'opportunità con il fraseggio. Con le forti ci viene meno perché siamo preoccupati degli altri, soprattutto contro la miglior difesa del campionato. Siamo stati bravi, la Roma se l'è dovuta sudare, noi dobbiamo essere più bravi a raccogliere di più. Tiriamo meno di tutti in porta in Serie A, è un problema? Non è solo un problema di Palacio, che in certe situazioni sa gestire meglio. Ha un senso questo dato. Abbiamo troppa frenesia nel mettere palla dentro come se avessimo due torri che non abbiamo. Dobbiamo riuscire a finalizzare, non dobbiamo avere solo un'alternativa. Bisogna tirare ma anche cercare il fraseggio. Negli ultimi venti metri diventa un po' terra di conquista, invece dobbiamo cercare di stare in area cercando anche il gol o il fallo da rigore. Idea sulle big del campionato? Me la sono fatta sulla mia squadra. Abbiamo affrontato l'Atalanta perdendo 1-0 che con un briciolo di voglia in più poteva andare diversamente. Con la Lazio abbiamo giocato un brutto primo tempo, nella ripresa abbiamo tenuto testa. Con l'Inter abbiamo pareggiato una partita che meritavamo di vincere. Con il Napoli tenuto per 70' poi un errore ci è costato tanto. Con le grandi non c'è grande differenza. Quelle più collaudate sembrano migliori, però noi dobbiamo essere consci che abbiamo sempre tenuto testa, ci deve dare fiducia per il futuro”.

Donadoni in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)
“Vorrei rivedere il gol, forse è stato deviato. Ma siamo stati in partita sempre, siamo partiti subito bene, con voglia di creare problemi alla Roma, sapevamo di trovarci di fronte una squadra tosta, la Roma se l’è sudata. Abbiamo tenuto molto bene avendo giocato tre partite in otto giorni, con qualcuno che non stava al meglio. Dovevamo essere più bravi a essere meno frenetici e più lucidi, quando scatti molto la lucidità viene meno ma è fondamentale, ti crea quelle 2-3 palle gol un po’ più nitide. Non raccogliamo niente, ma dobbiamo comprendere gli aspetti positivi sui quali dobbiamo migliorare. Bologna in campo con un altro piglio rispetto al match con la Lazio? No, con la Lazio abbiamo subìto gol dopo 3 minuti, abbiamo subìto il colpo, ma abbiamo tirato fuori un secondo tempo che ha detto che non siamo stati inferiori. Sia con l’Inter, sia con la Lazio, sia con la Roma, sia col Napoli, abbiamo dimostrato di giocarcela. C’è un salto di qualità da fare che ci permetterà di non perdere, e di pareggiare o vincere, con l’Inter dovevamo vincere, è un salto di qualità dal punto di vista mentale che i giovani devono cercare di acquisire. Se servirà recuperare il miglior Destro? Nessuno di noi pensa che Destro sia un discorso chiuso, ha una competizione nella competizione che è quella di costruire e di guadagnarsi il suo posto con compagni che lottano tutti i giorni, oggi avevamo fuori anche Palacio. Come dico sempre, dipenderà molto da lui. Se questa competitività lo farà stare in vantaggio sugli altri, sarò felice di schierarlo ogni domenica. Con l’aiuto di tutti lo mettiamo nelle condizioni, ma è una costruzione che mi auguro sia più veloce possibile. Idee chiare su quello che manca? Non si trova la ricetta immediata, la formazione di oggi fa capire che ci sono cose che non possono venire nell’immediatezza, bisogna acquisire quella determinazione feroce che fa fare la giocata con più tranquillità, con una soluzione diversa che non può essere univoca, ma creare alternative. Questo deriva da quel vivere le situazioni che insegna. Tutti quanti vogliamo vincere, se chiedessi singolarmente a uno di loro direbbero così. Qualche volta si vince, nelle altre bisogna imparare. Se si impara, la vittoria è una conseguenza. Non devi mai vivere le situazioni come vinco o perdo. La più attrezzata per il titolo? Sicuramente il Napoli è più collaudato, ma abbiamo giocato per 70’ con loro alla pari e non meritavamo di essere in svantaggio, una giocata di qualità fa la differenza; con l’Inter meritavamo di vincere e abbiamo pareggiato, con la Lazio abbiamo concesso loro cose che sapevamo, nella ripresa siamo stati all’altezza. Con la Roma non ho visto divario, ci stiamo bene ma dobbiamo ancora crescere. Sono tutte squadre che se la giocheranno, lotteranno per lo scudetto. Roma, Inter e la stessa Lazio possono dare fastidio. Falletti vicino a Petkovic? Siamo passati al 4-2-3-1, con un suggeritore che si infiltrasse nelle maglie avversarie, quando siamo partiti pensavamo che fosse una possibilità ed è un’alternativa interessante, ha grande motivazione. Sono tutte alternative che possiamo sfruttare al meglio, dobbiamo avere l’idea di osare di più, di buttarci dentro. Se Pulgar non fa l’inserimento centrale non viene fuori l’autogol con la Lazio, non dobbiamo aggirare l’esterno. Bisogna andare più palla al piede, con più personalità, cercando quelle situazioni lì. L’area di rigore sembra un terreno minato, dovrebbe esserlo più per i difensori. Il rigore? Petkovic mi dice che è stato toccato, non vedo perché dovesse essere ammonito, Falletti è stato sgambettato da De Rossi ed era una situazione chiara da ammonizione, sarebbe stata la seconda. Sono piccole situazioni in cui le grandi vengono privilegiate”.

Donadoni a Rai Sport
Poco concreti in avanti? No, un po' più convinti in avanti. Abbiamo fatto un'ottima prestazione sia dal punto di vista fisico che tecnico. Abbiamo tenuto testa alla Roma, siamo arrivati spesso lì e dobbiamo essere più concreti. Contro questi avversari se non ne approfitti, ci sta che la pagh. Il vero problema è solo Destro ora? Destro è un giocatore con grandi potenzialità ma deve lavorare su se stesso, creare i presupposti in settimana per farmi vedere che è meglio dei suoi compagni di reparto. In questo momento la competitività gioca a vantaggio dei suoi compagni. Mi auguro torni a darci una mano, è un giocatore con grandi potenzialità”.


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