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Genoa, Nicola: "Contento della ripresa, ci siamo messi in difficoltà da soli"

di Marco Rossi Mercanti

Al termine del match contro la Roma, è intervenuto Davide Nicola, tecnico del Genoa:

Nicola a Sky Sport

La partita?
“Nella ripresa avremmo potuto pareggiare, nel primo tempo non siamo stati così coraggiosi come nella ripresa. Abbiamo accettato la parità numerica e abbiamo creato maggiormente, io della prestazione della ripresa sono contento, dopo una settimana di lavoro vedo già delle cose, vedo un palleggio che ci permette di arrivare velocemente davanti, nella ripresa non abbiamo mai mollato”.

Margini di miglioramento in difesa?
“Ciò che conta è reagire, se uno sbaglia possiamo sempre migliorare. Sicuramente ci siamo messi in difficoltà in un paio di occasioni. Se si gioca così, con la voglia di proporre e aggredire, si può essere più pericolosi”.

Destro a che punto è?
“È arrivato che non era in condizione, quando lo sarà ci aiuterà una mano. Non abbiamo diversi giocatori da tempo ma il gruppo si sente importante e quando tutti sono recuperati daranno una mano”.

Nicola in conferenza stampa

Errori dei singoli?
"A me dei singoli non interessa nulla. È facile arrivare a commentare la partita di questa sera concentrandosi sugli errori dei singoli. Gli errori singoli ci si può lavorare però bisogna lavorare di squadra come abbiamo fatto il secondo tempo. Volevamo fare il primo tempo come la ripresa ma si sente il disagio di togliersi velocemente da questa situazione. Ci vuole tempo e bisogna fare prestazioni del secondo tempo. Stasera ho visto una squadra che inizia ad accettare l'uno contro uno e sul 2-1 ero convinto di pareggiare, come lo erano i ragazzi. Pau Lopez ha fatto due parate decisive e, vedendo tutte le partite della Roma, non ho visto una squadra che li ha messi sotto come la nostra. Giocando con questa mentalità e con questo ardore agonistico sono convinto che questa squadra può migliorare. Aspetto di recuperare alcuni giocatori come Lerager e Zapata, però vedo che, come Barreca e Goldaniga, tutti a sentirsi importanti in questo gruppo".

Cosa è successo nel primo tempo?
"Siamo partiti contratti. Il pubblico ha dimostrato che se c'è un certo ardore e una certa voglia di rischiare e far gioco, l'ambiente diventa magnifico. Il primo tempo ci deresponsabilizzavamo un po' nelle uscite col pallone. Nel secondo tempo è stato un calcio più di transizione mentre nel primo tempo non siamo stati efficaci nelle uscite".

Errori questioni di testa?
"Gli errori sono figli di molte situazioni, come la lettura del gioco o la condizione mentale in quel momento. C'è anche sicuramente anche un errore tecnico. Questo non preoccupa perchè gli errori tecnici li puoi migliorare attraverso l'allenamento. Un errore non è mai l'ultima parte dell'azione ma è iniziato molto prima".

Il ruolo di Pellegrini dietro la punta.
"In realtà era già una difesa a tre, poi a cinque, che doveva diventare a quattro. Abbiamo fatto però, se ci pensate, più fatica nel primo tempo. Nella ripresa abbiamo aggiunto un trequartista e i miei centrocampisti iniziavano ad uscire come volevamo. Dietro i giocatori si responsabilizzano a uscire e coprire il buco del centrocampista e tu inizi a controllare gli appoggi. Secondo me questa è la strada per sentirci sempre più capaci e proporre molto di più".

Dalle prossime due trasferte cosa ti aspetti?
"Dalle prossime partite mi aspetto un miglioramento di ciò che stiamo facendo. Poi giocare in casa è diverso, perchè io quando entro qua so già che ci sarà qualcuno in più che ti darà una mano. Fuori casa dobbiamo migliorare la prestazione. A Verona non mi è piaciuto il fatto che fossimo stati contratti. Con la società c'è un confronto continuo, loro sanno benissimo la mia disamina ma il mercato è una cosa che compete alla società. Io posso dire dove migliorare e questo è stato fatto. Loro si mettono a disposizione e hanno la voglia, insieme a me, di completare un certo tipo di discorso. Del mercato ti rispondo adesso e ti ho detto la mia idea, ma a me piace concentrarmi su chi ho a disposizione".

Preoccupato se Perin o Romero non trovano le giocate giuste?
"No. Ho risposto prima. Non è che siamo contenti di sbagliare, ci mancherebbe altro. Bisogna vedere l'errore e ci sono degli errori che vengono fatti con coraggio prendendosi delle responsabilità. L'alternativa era di fare più densità, venendo in tanti uomini incontro al pallone venendo meno nella ricerca della profondità. Ci sono state quattro, cinque azioni partendo da dietro in cui siamo stati bravi a uscire velocemente. Chiedo di difendere in dieci e ad attaccare in dieci ma questa abitudine deve essere presa da tutti, dagli attaccanti ai difensori. Gli errori li facciamo e ne faremo ancora. Quello che mi interessa è la consapevolezza di quello che facciamo".

l secondo tempo di Genoa-Roma può invogliare il presidente?
"Per come ho conosciuto il presidente, è il primo a volere capire cosa fare per migliorare. Da questo punto di vista, il miglioramento deriverà da alcune analisi serene e un miglioramento verrà dal nostro miglioramento. A me interessa parlare della partita perchè se ci fate caso, contro il Sassuolo, alzandoci abbiamo creato alcune situazioni interessanti. Oggi è il quarto gol fatto con gli attaccanti. Sono convinto e, ripeto, questa partita ti deve dare che questa ripresa e quattro-cinque azioni del primo tempo siano la strada giusta per arrivare dove vogliamo. C'è da lottare, pedalare e allenarsi. Io controllo quello, che è la cosa più importante".

Il gol realizzato nel finale di primo tempo ha inciso?
"Le condizioni di convinzione sono completamente diverse fra noi e la Roma. Noi siamo in una situazione di classifica in cui dobbiamo iniziare quasi a fregarcene di certi risultati di classifica. La Roma è una squadra tecnica allenata molto bene, ha sempre messo sotto tutti. La mia idea di gioco è aggressiva, è chiaro che dobbiamo trovare le soluzioni in base all'avversario e alla nostra situazione".


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