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Inter, Marotta: "Troppe partite, i giocatori fanno fatica"

di Marco Campanella

Nel prepartita di Roma-Inter, ha parlato il president nerazzurro Giuseppe Marotta a DAZN.

Tanti impegni e periodo intenso, come gestirete tutte queste partite? 
“Innanzitutto consentitemi una riflessione che è una critica diciamo propositiva, è quello di convivere con uno stress agonistico di tantissimi impegni, tantissime partite che i giocatori fanno fatica veramente a gestire e quindi avete visto che in questo periodo di impegni nazionali ci sono circa un centinaio di infortuni in tutti i giocatori delle varie nazionali chiaramente e quindi significa che uno degli aspetti da salvaguardare è proprio questo, non è facile perché avendo tutti questi impegni ravvicinati è difficile anche fare una preparazione preventiva per cercare di evitare quei tipi di infortuni muscolari e non traumatici ma dobbiamo ecco sederci a un tavolo e capire che il calendario deve essere un attimino più morbido". 

Avete delle idee in questo senso da proporre? 
“Ma sì, dovremmo fare un tavolo unico, esiste un'attività di club all'interno del fenomeno nazionale interno nostro, esiste un'attività dell'UEFA, esiste un'attività della FIFA. Ecco, quindi un confronto che comunque è iniziato, quantomeno quindi c'è la disponibilità a far sì che, ripeto, il numero delle partite diminuisca. Ma perché, credo, anche solo rispetto al periodo in cui giocavi tu (Ambrosini, ndr) oggi il calcio è diventato ancora più veloce, le pressioni, diciamo, tattiche avvengono quasi sempre nella metà campo degli avversari. Quindi c'è un dispendio di energie, c'è un numero di contrasti superiore alla media degli ultimi decenni, quindi è normale che si arrivi poi anche ad avere un numero elevato di infortuni".

Avete fatto, in termini di team, un discorso diverso rispetto al turn over? 
"È normale dire che le rose devono essere un attimino ampliate, ma soprattutto nei valori. Oggi parlare di titolari e riserve per i grandi club diventa difficile. Io parlerei di titolari, cotitolari, perché questo è quello che ci impone il rispetto degli obiettivi che abbiamo. Da questo punto di vista noi crediamo di avere quei 24 elementi, 23 che possono gestire, possono giocare in tutte le competizioni. Chiaramente l'allenatore decide la formazione migliore, ma questo lo fa per esempio oggi le scelte del centrocampo sono anche limitate da alcuni infortuni che sapete. Quindi è normale che sta a lui decidere chi impiegare durante la partita".


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