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Napoli, Sarri: "La partita era completamente in mano nostra, devo rivederla con tranquillità". VIDEO!

di Marco Rossi Mercanti

Sarri a Premium Sport

"Devo rivedere la partita perché dal campo ci sono tanti aspetti positivi, abbiamo tirato ben 27 volte, rimane da capire perché la Roma che ha giocato 18 palloni nei pressi della nostra area di rigore è andata in gol con questa facilità. Dubbio sul nostro cammino? Il nostro ambiente sa che non siamo un’espressione così forte del calcio italiano ma siamo forti lo stesso, peccato per il pubblico che oggi è stato stupendo prima e dopo l’incontro. La profondità non ci ha creato molti problemi, abbiamo preso un gol da fuori, ci ha condizionato il gol dell’1-1 su una deviazione, gli episodi ci sono stati sfavorevoli oggi, però voglio rivederla bene perché loro sono entrati tre volte in area e hanno avuto tre occasioni, la partita era completamente in mano nostra, devo rivederla con calma e tranquillità e capire perché abbiamo concesso così tanto in relazione alle poche volte che sono arrivati in area nostra. Accusata la notizia della vittoria della Juventus? Non lo so, quello che pensavo su questo aspetto l’ho detto in tempi non sospetti giorni fa, se lo ripeto oggi do degli alibi, ho detto e ribadisco che non è una cosa normale, è inutile parlarne adesso, nessuno si è inalberato per le nove partite che la Juventus gioca prima di noi. La lotta scudetto riguarda solo la Juventus, noi gli stiamo rendendo la vita difficile, cercheremo di farlo fino alla fine, loro sono di un altro pianeta e mi sembra palese. L’attacco ha funzionato bene davanti e meno bene dietro, la Roma usciva con troppa facilità”.

Sarri a Sky Sport
“Tolte delle certezze stasera? Opinione molto personale, secondo me abbiamo fatto una buona partita perché solitamente quando una gara finisce 12 palle gol a 5 finisce 3-1. Abbiamo consentito alla Roma di entrare poche volte nella nostra metà campo. Dobbiamo capire perché gli abbiamo fatto fare 4 gol nonostante siano stati lontani dall'area. Per il resto è stata una gara normale delle nostre. Un caso che le due sconfitte siano arrivate al San Paolo? Penso di sì, non vedo grande differenza fra casa e fuori, il nostro modo di giocare è quello, rimane costante. Emotivamente? Non penso che questa partita ci possa abbattere. Lo avrebbe potuto fare la sconfitta interna dello scorso anno contro la Roma, questa invece è stata una prestazione dove hai fatto bene e costruito tanto. Resta da capire come abbiamo fatto a perdere. Il primo gol è stata abbastanza casuale. Non mi è piaciuto il fatto che la Roma sia uscita con una certa facilità, a noi questo solitamente non succede. Meno efficaci a centrocampo? Loro a livello di movimenti non ci hanno creato tanti problemi. Abbiamo tirato 27 volte, 15 in porta, più che con il Benevento dove vincemmo 6-0. Che la distanza fra centrocampisti e attaccanti consentisse loro di uscire facilmente allora sono d'accordo. Il gol di Dybala? Ho avuto un pensiero da toscano. Noi dobbiamo essere orgogliosi di essere considerati nella lotta scudetto. Questa squadra ha fatto talmente bene che adesso si pretende cose che vanno al di sopra delle potenzialità nostre. Siamo partiti da una base di 64 punti, il primo anno ne abbiamo fatti 82, dopo Higuain ne abbiamo fatti 86. Quest'anno siamo a 69. Questo gruppo ha fatto cose straordinarie, mi sembra ingiusto chiederne di più. Noi non ci siamo mai accontentati. Alla squadra ho detto di rimanere sereni e lucidi. Avere la sensazione che la prestazione sia stata all'altezza e affrontare la prossima gara con determinazione. Noi pretendiamo tantissimo da noi stessi però pretendiamo che non ci sia imposto nulla”.

Sarri alla Rai

Gli applausi? Questo pubblico è spettacolare, di una generosità enorme. Sanno che noi non possiamo avere la responsabilità di vincere, la nostra dimensione è un’altra. Gli applausi erano un tributo alla prestazione, la sconfitta non ha aspetti completamente negativi. La squadra si è espressa benissimo, la Roma è entrata molto raramente in area. Rimane da capire come mai abbiamo subito così tanto concedendo così poco. Cosa non ha funzionato? Non lo so, voglio rivedere la gara con lucidità. Non vorrei dare alla difesa responsabilità che magari non ha. Sulle nostre palle perse loro sono riusciti a saltarci con relativa facilità, abbiamo concesso qualche secondo in più di quello che facciamo normalmente. Giocare dopo la Juventus? Quello che pensavo l’ho detto a bocce ferme, uno-due mesi fa. Se poi stasera dicessi che ha influito cercherei un alibi per me e per i giocatori, quindi dico che non ha influito. Sicuramente non c’è l’obbligo di vincere per noi, a qualcuno fa comodo dire il contrario, per dare interesse a un campionato sarebbe già finito da tempo. Noi cercheremo di rialzare la testa e di rompere fino alla fine. L’obiettivo deve essere quello di tirar fuori il 101%. È una partita difficile da analizzare, in campo c’era la sensazione di poterla vincere anche sotto di 2-1, la sensazione di essere costantemente pericolosi. L’unico aspetto da valutare è che non si possono concedere quattro gol a una squadra che entra in area otto volte. Non sono preoccupato, ho visto la squadra di sempre, abbiamo continuato ad attaccare fino alla fine nonostante lo svantaggio. La differenza l’hanno fatta Alisson e gli errori dei singoli? Sarebbe superficiale parlare di errori dei singoli. Loro uscivano troppo facili dalla prima pressione e questo espone la linea difensiva. È una partita che qualcuno può pensare fosse maledetta, bisogna accantonare il discorso sfortuna e vedere quello che abbiamo sbagliato noi. Scelta di puntare al campionato? Certamente le rifarei, le squadre che hanno vinto l’Europa League non erano mai in lotta per il campionato, forse solo il Porto nel 2010, quindi penso che il turnover lo facciano tante squadre a un certo punto della stagione. Abbiamo sbagliato una sola partita, al ritorno è venuta fuori una buona prestazione. Abbiamo preso un minimo di rischio ma era calcolato. Se giocare conoscendo il risultato della Juventus ha inciso? Ne abbiamo parlato 30 secondi fa, è una cosa su cui mi sono espresso mesi fa. Dire qualcosa stasera sarebbe una scusa, un alibi per tutti. Non è giusto, conta quello che ho detto mesi fa. Spero non succeda più”.

Sarri in conferenza stampa

“Ci sarà un contraccolpo psicologico come dopo il ko con la Juve due anni fa? Io spero che sia uguale ad allora, noi facemmo 41 punti all'andata e 41 al ritorno. Se reagiamo come quella volta facciamo 48 punti anche in questo ritorno. Non credo possano esserci ripercussioni, la prestazione è stata ottima con 27 tiri e 15 nello specchio, 11 occasioni contro 5 che solitamente portano ad un 3-1. Bisogna capire perché una squadra che ha toccato 8 palloni in area abbia fatto 4 gol. Il gioco c'è stato, così come i tiri. C'era la sensazione di partita maledetta, ma dobbiamo capire con razionalità. Innervosito più dal gol di Dybala o quello di Ünder? Non lo so, il pareggio dopo un minuto con deviazione su un tiro credo banale... io due mesi fa dissi già quello che pensavo (sul giocare dopo, ndr), non lo ripeto perché sarebbe un alibi per i giocatori. 19 palle perse in più della media? Bisognerebbe considerare anche i palloni giocati, se sono 200 in più forse è normale. Qualcosa l'abbiamo sbagliato, ma il dato va analizzato. Sul primo gol ci sono dei rimpalli, c'è anche casualità. Applausi finali del San Paolo? È questo il pubblico, la squadra se lo meritava perché raramente a gara compromessa ho visto una squadra giocare ancora. Lo riconosciamo ai giocatori. Pubblico impagabile, è tanta roba. Botta pesante o facilmente metabolizzabile? Non lo so, ho detto solo che dovremo valutare perché abbiamo preso 4 gol con 8 palloni concessi in area. Avremo 2 giorni per pensarci, ma che non voglio seghe mentali su una prova forse sui nostri livelli abituali, perchè contro una squadra forte abbiamo tirato 27 volte e 15 nello specchio".

Sarri a Radio Kiss Kiss Italia
"Dal punto di vista mentale subire il gol del pareggio dopo pochi secondi dal vantaggio su una deviazione sfortunata ha pesato, dal punto di vista tattico no perché non abbiamo avuto problemi nel trovare spazi, abbiamo fatto gli stessi tiri della gara col Benevento, abbiamo avuto una produzione di gioco di grande livello, con questi numeri di solito vinciamo 3 a 1, il problema è che abbiamo subito 4 gol, dobbiamo capire perché ci hanno colpito 4 volte nonostante abbiano giocato pochissimo nella nostra metà campo. A vederla dal campo è stata la classica partita maledetta, però noi dobbiamo lavorare sull’aspetto più razionale, che la Juventus sia una potenza lo sapevamo. Io quello che pensavo sul calendario l’ho detto due mesi fa, un’opinione comprensibile, eppure sono stato molto criticato per questo. Sono orgoglioso di quello che stiamo facendo, sono orgoglioso del nostro pubblico, vedere lo stadio applaudire dopo una sconfitta è stata una sensazione bellissima, ora dobbiamo subito tornare alla vittoria con l’Inter ma non dobbiamo sentire alcun tipo di pressione, perché siamo lì a giocarcela con la più potente, il nostro obiettivo deve essere rompere fino alla fine".


Sarri: "Non voglio vedere seghe mentali"
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