Napoli, Sarri: "Non ho visto una squadra spenta, alcuni episodi sono stati sfavorevoli"
Sarri a Premium Sport
"Concedere tutti questi spazi alla Roma non va bene, quando si pensava di arrivare al pareggio siamo stati puniti. Non ho visto una squadra spenta, possiamo fare sì meglio però alcuni episodi sono stati sfavorevoli e bisogna accettarli e lavorare a testa bassa. La sensazione era che la partita era in grande equilibrio. Possiamo fare meglio, abbiamo concesso troppo campo, però la squadra è viva, dopo che siamo andati sotto è stata problematica. Abbiamo concesso poco, abbiamo fatto qualche errore ma avevamo gestito abbastanza bene. Gabbiadini non l'ho bocciato, ho provato una soluzione completamente diversa perché eravamo sotto. Siamo di fronte a un cambio tattico, ho provato a cambiare l'inerzia della partita perché eravamo sotto e anche lui lo deve prendere per quello che è. Squadra troppo lunga? Anche dal campo la sensazione mia era che sulla palla persa ci mancavano quei 5-6 metri per contrastare subito la loro ricezione. Non era un discorso enorme, anche io ho avuto la stessa sensazione. Mertens falso nueve? Dovevamo muovere la difesa avversaria, Dries fa bene quel tipo di lavoro, lo può fare con le proprie caratteristiche, non è un attaccante d'are di rigore ma può fare il falso nueve. Oggi è stata una giornata calda, non era facile alzare il ritmo, noi comunque conquistavamo l'area con una discreta facilità, c'è mancato qualcosa sulle palle per le vie esterne, anche per le vie interne abbiamo cercato di sfondare. Qualcosa abbiamo sbagliato ma a livello di costruzione di gioco non è stato un grandissimo problema".
Sarri a Sky Sport
“Abbiamo fatto un buon primo tempo mettendo in difficoltà un avversario forte però un episodio ci ha fatto andare sotto. Stare in svantaggio contro la Roma è una brutta cosa perché loro hanno dei contropiedisti strepitosi. Noi abbiamo cercato di fare troppe cose individuali. L'abbiamo anche riaperta ma nel finale abbiamo legittimato la vittoria della Roma. L'aspetto positivo è che la squadra non ha dato segnali di essere spento, nel primo tempo siamo stati molto attivi. Gli episodi non ci hanno dato ragione e anche noi ci abbiamo messo del nostro. Momento difficile perché veniamo da due sconfitte ma possiamo mettere le cose apposto. Gabbiadini è stato sostituito perché cercavo di rompere l'inerzia di una partita che si era messa malissimo, cambiando quindi tipo di attaccante. Scelta puramente tattica. Rosa corta per fare gioco aereo? In realtà neanche con Gabbiadini ce lo abbiamo perché il colpo di testa non è nelle sue corde. È una squadra che ha perso Higuain in estate e ha trovato Milik che poi si è rotto. Può succedere ma neanche si possono tenere 4 giocatori per un singolo ruolo. In questo momento siamo lontani dal mercato ma va bene così, dobbiamo trovare altre soluzioni. Tornare sul mercato ora? Non lo so, ci pensano ds e società. Io non ho notizie quindi penso non ci siano profili adatti”.
Sarri in conferenza stampa (a cura dell’inviato Gabriele Chiocchio)
“Partita spartiacque? Da valutare, la partita secondo me per 44 minuti è stata fatta su buoni livelli, avevamo facilità di trovare l’area avversaria, abbiamo concesso un paio di ripartenze alla Roma, difficile non concederle. Su un episodio siamo andati sotto e la partita è diventata più complicata. Abbiamo dato la sensazione di poterla mettere a posto in modo più disordinato, poi il fatto di dovergli concedere qualche ripartenza da infilare era fisiologico. Ho avuto la sensazione di un buon primo tempo, purtroppo ci siamo trovati sotto e in una maniera che ci ha inciso nella testa e nell’anima, però la squadra è gestita per non buttare mai via la palla, può anche succedere ed è successo. Poi per rompere l’inerzia della partita abbiamo cercato di attaccare in modo diverso rispondendo con fisicità, c’è stato uno sprazzo di partita. Quando mancano giocatori bravi è sempre un danno. Abbiamo preso un infortunio che nel calcio ci può stare, lontano dal mercato, per questi tre mesi abbiamo l’obbligo di cercare altre soluzioni. Non c’è altro da fare, Milik per tre mesi non c’è sicuramente. Diawara e Rog? Oggi Jorginho ha fatto bene, ha pagato negli ultimi venti minuti, in una giornata anche abbastanza difficile. Però a quel punto non mi sembrava che avesse fatto male, Diawara e Rog sono più incontristi, Diawara è più avanti e Rog un po più indietro, viene da un altro mondo calcistico, è con noi da 40 giorni di cui 20 in nazionale. È indietro anche Maksimovic, bene dal punto di vista individuale ma collettivamente non è ancora bene in linea. Gabbiadini? Quando sono in campo penso al bene della squadra, dovevamo fare il tentativo di cambiare l’inerzia della partita, in quel modo non si stava cambiando, è stata una scelta tattica. Io Manolo da attaccante esterno non lo vedo per caratteristiche fisiche, gli si chiede un volume di lavoro che non è nelle sue caratteristiche, poi può darsi che in altre situazioni possa farlo. Napoli diverso contro il Besiktas? Si dovrà aspettare il solito Napoli, sono meno preoccupato oggi rispetto a Bergamo, dove eravamo spenti anche se alcuni dati mi hanno confortato. La squadra che aveva corso di più era la nostra, quell’apatia che avevo visto a Bergamo era mentale. Primo tempo di ottimo livello, ci siamo trovati sotto e l’abbiamo pagata, poteva finire anche in modo diverso. Abbiamo avuto palle gol in una gara in cui siamo stati più in partita. Abbiamo commesso errori, c’è da lavorare ma sono meno preoccupato oggi rispetto a Bergamo. Abbiamo la nostra filosofia di gioco, non è che si possano innescare certi meccanismi e poi cambiare, noi se facciamo densità nell’area di rigore la paghiamo. Abbiamo la nostra filosofia, il mantenimento del risultato in bilico ci consentiva di concedere meno campo, sarebbe stato più difficile gestire la partita, concedere campo faceva parte dei rischi e qualcosa bisognava fare. Alle squadre troppo camaleontiche non ci credo, non mi piacciono e non mi interessa farlo, non piacendomi non lo farei bene. Dove ha perso la partita il Napoli? La condizione fisica non è un problema, era dura per tutti stare in campo ed era chiaro che abbiamo speso di più noi. Bisogna ripartire a mente libera, analizzando gli errori che stiamo facendo. Prima ci si riferiva al fatto di stare più bassi, se si stava più alti potevamo contrastare i contropiede, invece ci sono mancati 6-7 metri. I problemi si possono risolvere in due maniere, se mi alzo non li faccio ripartire. Nel calcio succede, a volte incappi in un momento negativo in cui sei più annebbiato, bisogna limitare gli errori. Idea trequartista per il futuro? Accantonata per motivi diversi da quel che si pensa, rivedendo quelle 3-4 partite fatte con quel modulo siamo arrivati alla conclusione che il centrocampo non era adatto, faticavamo a coprire porzioni di campo più ampie. È chiaro che preferiamo andare avanti su questa strada. Se poi tra un mese Rog, Zielinski e Diawara possono reggere il trequartista lo vedremo. Attacco? Il primo tempo è finito 11 tiri a 4 per noi. La soluzione del secondo tempo è il tentativo di ribaltare l’inerzia della partita, i difensori ci aspettavano e volevamo tirarli fuori. È una soluzione intrigante, Mertens è un grande giocatore ma non possiamo pretendere che diventi 1,88 e faccia gol di testa. Farà bene al centro mantenendo queste caratteristiche, però è uno che può essere fastidioso per le difese avversarie per rapidità, ha un primo controllo orientato che ti mette in difficoltà, sa giocare di sponda e può farlo. Bisogna arrivare a unire i due aspetti”.