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Salernitana, Nicola: "Daremo battaglia su ogni campo, non me la sento di rimproverare nessuno"

di Marco Rossi Mercanti

Nel postpartita di Roma-Salernitana, ha parlato il tecnico della Salernitana Davide Nicola.

Nicola a DAZN

La partita?
“Devo fare i complimenti ai ragazzi, se la giocheranno fino alla fine se dovessimo giocare con questo coraggio. L’unica cosa che avremmo dovuto migliorare è stata l’occasione per chiudere la partita sul 2-0, sarebbe stata una botta importante per la Roma. Per tutto il resto sono soddisfatto, i ragazzi hanno dato tutto e daranno battaglia su ogni campo”.

Il centrocampo ha fatto bene.
“Sì, questa gente saprà stupire da qui alla fine, era una partita importante e se avessimo portato via dei punti sarebbe stato un motivo di orgoglio. Abbiamo ancora il tempo per poter fare qualcosa, se la squadra ha questa qualità ed energia possiamo fare ancora meglio”.

I cambi di Ranieri e Ribey?
“Ranieri aveva un indurimento e Franck ha dato di tutto e di più. Mazzocchi e Obi hanno fatto bene, abbiamo perso anche Ruggeri, ma ognuno può essere utile. La mentalità di chi entra e chi parte titolare deve essere la stessa. Non mi sento di criticare nessuno perché i miei ragazzi mi stanno dando tanto e credono in ciò che facciamo”.

Dovete alzare l’asticella?
“Siamo ultimi e non ci sono altri percorsi, dobbiamo acquisire una certa mentalità. Abbiamo affrontato squadre toste, sono convinto che dopo la partita di oggi possiamo fare ancora meglio, solo la capacità di riprendere gli allenamenti con questa abnegazione mi fa ben sperare. Ci basta trovare la vittoria per avere continuità”.

Nicola in conferenza stampa (a cura dell'inviato all'Olimpico Gabriele Chiocchio)

La sconfitta più amara per come è maturata, ma la squadra ha risposto bene.
"Non ci fa piacere questa sconfitta, però oggi sono entrato negli spogliatoi e ho detto che siamo stati più decisi del solito, non abbiamo smesso di cercare non solo di limitare la Roma, ma di costruire. C'è il rammarico del possibile 2-0, dovevamo chiudere la partita. Difettiamo in ferocia. Siamo stati estremamente pratici, la Roma è una grande squadra. Le scelte iniziali sono in funzione degli allenamenti. Obi mi è sempre piaciuto, mi ha dimostrato che posso contare su di lui. I cambi sono stati tutti forzati, abbiamo avuto 5-6 ammoniti e in tanti mi hanno chiesto il cambio. Chi è entrato ha fatto bene, ma voglio più rabbia, più ardore. Possiamo fare bene, è chiaro che le parole le porta via il vento. Oggi è stata la prima partita in cui ho avvertito il desiderio di imporci. Non è più un fatto di prestazione, ma di volontà di raggiungere i risultati e oggi è stata una grande risposta".

Cosa è successo con la panchina della Roma?
"Raramente litigo, sono cose che accadono in campo e rimangono in campo. C'era una battaglia in campo a livello sportivo, qualche volta accade anche a livello di panchine, ma finisce lì e ci mancherebbe altro".

Come trasportare questo atteggiamento col desiderio di vittoria, anche su campi diversi contro avversari diversi?
"Continuando nel percorso che stiamo facendo. Dalla prima partita fuori casa contro il Milan a quella contro la Juventus e oggi sono state progressivamente prestazioni sempre più convincenti. Con l'Inter siamo stati bravi, ma non nella capacità di lavorare insieme nei reparti. La qualità degli avversari ci ha messo a nudo. Con la Juventus è stata una partita diversa, eravamo riusciti a fare un secondo tempo importante, ma abbiamo sbagliato un paio di letture. A livello di decisioni è stata una partita importante, il difetto è stato non chiudere la partita. Questo è fondamentale. A oggi, abbiamo iniziato a parlare del desiderio di raggiungere il risultato e non solo la prestazione. Dalla prossima avremo diverse trasferte, mi interessa la voglia dei giocatori, non c'è stata una partita in cui ci hanno messo i piedi in testa. Sono estremamente fiducioso, è giusto essere arrabbiati, voglio già che da domani mattina ci sia un ardore nel conseguire per la prossima partita quello che ci serve".

Mourinho ha dato la sua versione, che un ragazzo della sua panchina vi ha detto che sareste andati in B, qual è la sua?
"Non mi interessa replicare".

Deluso per non aver sfruttato gli altri risultati?
"Dovevamo chiudere la partita per prendere un risultato straordinario. Secondo me siamo vicini a fare una sequenza di risultati, ma dobbiamo imporci di volerlo fare, accettando i rischi. Le scelte sono state in linea con quanto vedo negli allenamenti".

Vede nella squadra la convinzione? Nelle ultime 8 lei a Crotone fece 17 punti.
"Ringrazio perché mi dai energia, ma non ne ho bisogno. Non è un discorso di parallelismi. Io sono qui perché è difficile e straordinariamente appagante, ci sono i presupposti di una squadra che doveva diventare velocemente squadra, ora bisogna fare velocemente punti. Non c'è stato un solo giorno che non sia stato mosso da un fuoco dentro per l'ambiente e i giocatori a disposizione, che mi piacciono. Il processo mentale di convinzione è più lungo, ha a che far con l'aspetto emotivo di ognuno di noi. Io martello ogni giorno e non mi pesa, ma non pesa neanche a loro".


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