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MyRoma: "Abbattiamo questo muro di ipocrisia"

di Redazione Vocegiallorossa

Di seguito la nota pubblicata da MyRoma sul suo sito myroma.it.

MyRoma intende esprimere la propria solidarietà agli otto stewart aggrediti all'Olimpico e al tempo stesso alla società Hellas Verona per il vile attacco perpetrato da soggetti rimasti ignoti e che la stessa Questura di Roma qualifica come “cani sciolti”, evidentemente ritenendoli avulsi dalla tifoseria organizzata.
Nel ribadire, qualora ce ne fosse il bisogno, la propria ferma condanna a qualsiasi forma di violenza e nel ritenere che nessuna tessera possa evitare a soggetti isolati di compiere atti criminali del tutto imprevedibili, la cui prevenzione è obiettivamente difficile per chiunque, si intende comunque puntualizzare quanto segue:
MyRoma è un Supporters Trust e quindi persegue gli interessi generali a tutela dei tifosi della AS Roma.
Per tale ragione, nonostante il verificarsi di simili deprecabili episodi (peraltro rinvenibili anche in epoche lontane, basti ricordare l’assalto al pullman del Bologna FC del 1964/65, con ferimento di Nielsen), MyRoma deve preoccuparsi di tutelare i tifosi che si vedono privati dei propri diritti, peraltro acquistati a suon di euro.
Da tempo MyROMA sostiene che il sistema "tessera del tifoso" non sia uno strumento idoneo e che misure restrittive poco logiche non porteranno mai ad una soluzione del problema violenza. La scorsa giornata di campionato ha visto, in occasione del match tra As Roma e Hellas Verona, il verificarsi di spiacevoli episodi di violenza dentro lo stadio durante l'evento sportivo: 8 steward sono stati aggrediti da una tifoseria a cui, dopo gli eventi di Hellas Verona - Milan, è stato permesso di andare in trasferta solo perchè in possesso della famigerata "tessera del tifoso".
Ricordiamo inoltre, per maggiore completezza, che sempre durante la stessa partita la Curva Sud, luogo dove risiede il tifo giallorosso più caldo, era completamente vuoto poiché chiuso per una disposizione alla cui base vi sono ulteriori elementi discriminatori e le cui motivazioni sono altrettanto discutibili. Ricordiamo infatti che durante Milan - Roma della scorsa stagione, dagli spalti sono partiti cori "razzisti" – che fermamente condanniamo- all'indirizzo di un calciatore rossonero. Episodio che ha portato alla squalifica di un'intera Curva, dando per assodato che quegli insulti fossero stati eseguiti da abbonati di quel preciso settore. Se a farli fosse stato un abbonato di tribuna o addirittura un non abbonato? Con questa decisione si è voluto punire, in modo illogico e sterile, migliaia di tifosi per bene che nulla hanno a che fare con l’accaduto e che hanno regolarmente pagato un abbonamento.
Per questo MyROMA si domanda: È questo il modo di educare? Secondo voi è questo il modo di combattere il razzismo e la violenza? Tutto questo in un contesto dove politici, che ricoprono anche cariche istituzionali, si permettono di etichettare come “scimmie” donne dalla pelle nera! Se non si parte da qui, come credete sia possibile trovare una soluzione al problema?
Lavorare per diffondere una diversa cultura, non solo per quanto riguarda l'aspetto sportivo, non significa infliggere pene a chi è consapevole di non avere fatto nulla. Esempi positivi, confronto, dialogo e iniziative con le nuove generazioni sono i soli passi da fare, ma a quanto pare il percorso che si vuole intraprendere è esattamente quello opposto. Un padre di famiglia non può punire indistintamente tutti i figli per gli errori di uno solo.

Ma torniamo al match tra AS Roma e Hellas Verona.
Durante l'evento sportivo e dentro il luogo dove nulla può succedere con la tessera del tifoso, si sono verificati episodi di violenza proprio da parte di chi quella tessera l'ha sposata fin dal primo giorno.
Nonostante ciò, chi osserva oggi il mondo del calcio è convinto di dover dedicare la propria attenzione esclusivamente alla tifoseria della AS Roma poichè dei violenti, definiti dalla stessa Questura di Roma “cani sciolti”, si sono resi protagonisti di un episodio deprecabile lontano dallo stadio ed a ore di distanza dall'evento sportivo.

Cosa si sta pensando da parte di costoro? Punire i possessori della "Away", circa 6500 cittadini italiani i quali hanno sottoscritto una card che lo stesso ONMS ha parificato, ai fini della sicurezza, alla tessera del tifoso.
Ricordando che la Away Card è anche un servizio commerciale, legalmente sottoscritto tra due parti, non comprendiamo il perché nel momento in cui si manifestano episodi di violenza (che, ribadiamo, devono essere condannati) lontano da uno stadio, non durante un evento sportivo e da teppisti non riconducibili ad una tifoseria, si pensi che il rimedio sia quello di punire indiscriminatamente una tifoseria che con la Away è stata già oggetto di una verifica sotto il profilo della sicurezza e i cui sottoscrittori avrebbero potuto tranquillamente sottoscrivere la "Privilege", mentre chi ha mandato all'ospedale uno steward all'interno di uno stadio, durante un evento sportivo e titolare di una tessera del tifoso, non è ritenuto un problema da affrontare. Ora ci chiediamo: dobbiamo aspettarci anche la sospensione della tessera del tifoso? Forse sarebbe la soluzione meno ipocrita.

MyROMA ritiene che sia arrivato il momento di abbattere questo muro di ipocrisia altrimenti tutto ciò che si farà non potrà che essere peggiorativo.
Le decisioni ed i suggerimenti di chi osserva il calcio "dall'alto" sono sempre più irrazionali e riteniamo che questo modo di condurre le cose possa solo peggiorare e complicare la situazione.
Vogliamo questo?
Noi di MyROMA no. Non si capisce perché in un Paese di "garantisti", gli unici a pagare debbano essere dei tifosi - la stragrande maggioranza - che nulla hanno a che fare con atti di violenza.

Abbattiamo quindi questo muro e chiediamo di non nascondere le proprie mancanze con “suggerimenti” che limitano la libertà di cittadini italiani che fino a prova contraria hanno il diritto di usufruire di un servizio commerciale legalmente sottoscritto e pagato.


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