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Ag. Providence: "Con Mourinho non avrebbe spazio, studiamo un'alternativa". AUDIO!

di Marco Rossi Mercanti

ll procuratore Fabrizio Ferrari ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio iniziando dal futuro del suo assistito Ruben Providence della Roma: "Sarebbe una bella opportunità il Bologna, perché no?".

Ce ne sono anche altre?
"Sì, forse anche fortunatamente. Ci sono due-tre occasioni, soprattutto all'estero: Ruben piace tanto ai club stranieri".

Il Bologna c'è?
"Sabatini e Bigon non mi hanno mai chiamato, so che il giocatore piace e ha feedback positivi. Non mi dispiacerebbe, Bologna è una piazza strepitosa e spero che mi chiamino".

Per lui è tempo di farsi strada.
"Al momento la cosa più importante è la sua carriera: si è allenato da gennaio in poi con la prima squadra, ma è stato molto sfortunato perché si è fatto male in allenamento per via di un intervento di un difensore. Ha mostrato le sue qualità, sia Tiago Pinto che De Sanctis lo conoscono bene: con Mourinho avrebbe poco spazio, è necessario trovare una soluzione alternativa".

La sappiamo molto colpita dal tema Messi.
"Mi pare che il PSG si sia dato da fare quest'anno... Credo anche che abbiano concluso la campagna acquisti con lui: sul lato tecnico e d'immagine, Messi è un'operazione pazzesca per loro. Ho fatto un tweet un po' provocatorio sul tema: dal lato regolamentare è chiaro che avesse poche chances, ma si poteva sapere tutto prima che non all'ultimo giorno. Dubito fossero ignari sulle regole".

Quanto ci guadagna la Ligue 1 da questo squilibrio?
"Io dico sempre che la Ligue 1 sono le altre 19 squadre e poi c'è il PSG che partecipa al campionato. La filosofia delle altre diciannove è totalmente diversa... Guardate il Lille degli ultimi anni, si rivende a cifre alte per dare nuove risorse al centro di formazione. Altra strada".

Uscirà qualcuno dalla loro rosa?
"So che vi riferite a Icardi...".

Possono tenerli tutti?
"Economicamente penso non abbiano grandi problemi. Dal punto di vista tecnico mi sembra di capire che Icardi non abbia assolutamente intenzione di lasciare Parigi. Avendo avuto spesso infortunati nelle partite clou, uno sforzo per un anno magari lo possono fare".

La Salernitana sarà davvero la vittima sacrificale della Serie A?
"L'allenatore sa come gestire determinati momenti grazie alle sue esperienze passati. Sono stati una grande sorpresa nella scorsa Serie B, per me sono una squadra che possono fare qualcosa di intrigante. Chiaro, non hanno i mezzi per prendere giocatori straordinari, ma è un po' la storia di tutti quelli che salgono dalla B. Non la metterei come vittima sacrificale".

Si aspettava che l'Inter cedesse sia Hakimi che Lukaku?
"Se diamo retta al pensiero degli addetti ai lavori non dobbiamo essere troppo stupiti, se ci rifacciamo alle speranze di chi ama il bel calcio, è un gran peccato. Stavano costruendo una squadra solida e tosta, che quest'anno avrebbe fatto molto bene anche in Champions League. Invece così vedono limitati gli obiettivi. Dzeko non è uno che non sa giocare, figuratevi che è il mio preferito in assoluto, ma è un impatto totalmente diverso sul gioco. Poi hai perso Hakimi, con caratteristiche precise... Penso fosse necessario per la sopravvivenza del club".

Stupito dall'estate di Dionisi?
"Va detto che ha bruciato le tappe, è evidente che goda di grande successo presso i dirigenti delle squadre italiane. Dall'Empoli aveva ricevuto un'iniezione di fiducia importante, aveva costruito una cosa interessante. L'inserimento del Sassuolo poteva starci... Si fanno falsi moralismi. Indubbiamente è tra gli allenatori in rampa di lancio".

Sarà il mercato delle punte, grazie agli inglesi?
"Sono anni che gli inglesi hanno poca paura di fare investimenti, è ovvio che se si parla di attaccanti importanti come Lautaro o Lukaku si posizionino in pole position come migliori acquirenti. Un'estate assurda, anche per gli allenatori".

Alla luce delle squadre recentemente escluse dai professionisti, quanto è complicato per chi sta in terza serie?
"Il tasto è dolente, le squadre di Serie C sono sempre in grandissima difficoltà. Hanno introiti bassissimi e vivono sulle spalle di imprenditori che riescono a racimolare investitori o mettendo loro stessi quello che serve per un progetto sportivo. Con le crisi finanziarie e il COVID-19, si è arrivati a una destabilizzazione del numero di squadre che riesci a gestire bene in un campionato. Mi sembra ci siano tante squadre in difficoltà. Io da procuratore cerco di lavorare con le realtà che conosco, in cui ci sono i dirigenti di cui mi fido, sapendo che non sempre si è sicuri ma provando a limitare i danni verso piazze che danno più certezza".

Del Chievo che ne pensa?
"Secondo me di avvisaglie ce n'erano, non caschiamo dal pero. Però percepivo una fiducia nel mettere a posto le cose che evidentemente è stata disattesa, vuoi per cavilli vuoi per situazioni pregresse non sono più riusciti a gestire la situazione debitoria. Dispiace tantissimo per la storia del club. Io lì avevo due giocatori: Cotali ha firmato subito con il Frosinone, ora da capire cosa accadrà con Pucciarelli che è attualmente svincolato.

Diakite lascerà il Teramo?
"Stiamo per ultimare il trasferimento a una squadra di B che inizia anch'essa con la T come il Teramo (Ternana, ndr). La situazione sta andando per le lunghe, speriamo che si chiuda".

Che ne sarà di La Mantia?
"Spero non si muova da Empoli perché merita di fare un campionato da protagonista".


Fabrizio Ferrari intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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