.

Cristina Cubero: "Luis Enrique uomo giusto per progetto Roma"

di Yuri Dell'Aquila
Fonte: TeleRadioStereo

La giornalista di "El mundo deportivo" Cristina Cubero è stata intervistata da TeleRadioStereo in merito al possibile approdo di Luis Enrique sulla panchina giallorossa, tracciando in una lunga intervista i punti di forza del mister spagnolo: "E' fatta per Luis Enrique alla Roma? Stanno parlando, ci sono ancora tante cose prima di accettare. Stanno parlando e si tratta di arrivare ad un accordo tra le esigenze delle parti. Più forte la tentazione di andare all'Atletico Madrid o è la Roma che tentenna? Credo che Luis Enrique possa scegliere e preferisca la Roma all’Atletico Madrid. Gli hanno parlato benissimo della Roma e sappiamo che l’idea della Roma è di fare una squadra ispirata alla mentalità del Barcellona: che lavori con i giovani del vivaio e che punti al futuro. Questo a Luis Enrique piace molto, lui è un uomo disegnato per questo progetto. Luis Enrique voleva il posto di Guardiola? No questo no. Lui ha un grandissimo rapporto con Guardiola e sapeva che sarebbe rimasto. L’idea di Guardiola è al 100% di rimanere almeno un altro anno. Credo che avrà ancora tanti anni di grandi risultati con questi giocatori: da Messi, a Iniesta, allo stesso Xavi che sarà al top per altri 2-3 anni. La squadra ci crede e crede molto in Guardiola. Quanto ha dato di suo al Barcellona B? Tantissimo. Ha dato ordine tattico alla squadra: quando ci sono i giovani è molto importante giocare bene la palla, ma anche fare il pressing e giocare come squadra. E’ un tecnico con molto carattere e che lavora moltissimo a livello fisico: vuole il 100% dai suoi calciatori, non conta solo la tecnica. E’ un tecnico completo. Il suo rapporto con la stampa? Se lo rispetti lui rispetta il tuo lavoro, però non è uno con cui andare a cena e scherzare. Lui adora lavorare e pensa che il nostro lavoro vada fatto bene, ma non gli piace usare la stampa per inviare messaggi. E’ molto rispettoso, molto asturiano: la gente di lì è tosta, chiusa, ma con valori molto fermi. Non andrà mai alle tv o alle radio ogni minuto, ma anche Guardiola fa così. Va per la sua strada senza subire condizionamenti esterni? Esatto. A Barcellona è lo stesso, anzi anche di più visto che, ora che vince tanto, se ne occupa la stampa internazionale. Luis Enrique rispetta la stampa, se deve fa conferenze stampa molto lunghe, ma non invia messaggi tramite la stampa: è uno che parla faccia a faccia e anche per questo è molto voluto. Lo seguiranno i suoi collaboratori? Sicuramente l’allenatore in seconda. Però Luis Enrique non è uno che si porta dietro tanta gente, ha le idee molto chiare. Sicuramente avrà accanto a sé una figura che conosca le volontà della Roma. Enrique crede molto in se stesso, viene dalla scuola Barcellona. De la Peña lo seguirà? Ivan ha smesso di giocare quest’anno e conosce molto bene Roma. So che con la Lazio non ebbe fortuna, ma se c’è uno che può insegnare calcio ai giovani, questo è Ivan De La Peña. Anche lui però è molto introverso. Che eco ha avuto in Spagna lo scandalo scommesse? Se ne parla tantissimo. Anche qua se si indagasse sulle scommesse si troverebbe qualcosa, è un problema che riguarda tutti ed è molto difficile da controllare. Certo dopo l’ultimo casino l’Italia ha vinto il Mondiale: è una nazione molto casinista! A noi spesso dicono che siamo fratelli, ma siamo fratelli di genitori diversi: l’Italia risorge dal caos, noi non ci troviamo così bene. Ora la situazione non è buona, ma sicuramente il calcio italiano andrà avanti ed è sempre molto seguito. Ora speriamo di scoprire bene che è successo. Come viene visto in Spagna il calcio italiano? No qui siamo molto benevoli. Per noi è più facile essere cattivi con i francesi! L’Italia è una nazione comunque vincente e per noi è difficile farle degli appunti, siamo comunque simili."


Altre notizie
PUBBLICITÀ