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Frattesi chiama la Roma: "Voglio tornare e ce la farò. A gennaio non credo, penso più la prossima estate"

di Andrea Gonini

Davide Frattesi, centrocampista del Sassuolo, ha parlato ieri al Corriere dello Sport del proprio desiderio di tornare alla Roma, sbilanciandosi in modo evidente peraltro: "Dopo la delusione estiva ce la farò, perché per me sarebbe il compimento di un percorso - si legge in un'anteprima -. Il Mondiale senza l'Italia? Non guarderò le partite, mi fa troppo male il pensiero".

Nella giornata odierna è uscita l'intervista integrale del centrocampista del Sassuolo. Eccone uno stralcio:

L’estate scorsa stavi per tornare alla Roma.
«Sì, stavolta ero convinto che fosse tutto fatto. E ho già spiegato di aver pagato questa delusione con un ritiro estivo inadeguato, irrispettoso verso il Sassuolo. L’allenatore, Dionisi, mi ha dovuto allontanare un paio di volte dall’allenamento perché non ero concentrato. Giusto così. D’altra parte anche qui, capisco la Roma: non poteva aspettare tutta l’estate per prendermi. E capisco il dottor Carnevali: non poteva smantellare la squadra e aveva già incassato tanti soldi da Scamacca e Raspadori».

Non era questione di denaro invece tra Frattesi e la Roma.
«Ma scherziamo? Ti racconto questa. Quando il mio procuratore Giuseppe Riso discuteva del contratto con Tiago Pinto, io gli ho dato una botta con il gomito per fargli capire che non me ne fregava nulla di un euro in più o in meno. Volevo solo giocare nella Roma».

Vuole ancora? 
«Certo. E prima o poi sento che ce la farò. Anzi, come si dice dalle mie parti, je la faccio».

Già a gennaio? 
«Non credo, perché penso che il Sassuolo adesso abbia bisogno di me, magari in estate sì. A Riso ho detto: "hai fatto i contratti di Mancini e Cristante, ora tocca pure a me". Scherzi a parte, io al Sassuolo sto bene e ho grande rispetto del club e dei tifosi che mi hanno sempre trattato benissimo».


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