Leonardo Pioli: "Stefano è pronto per una piazza importante. Si ispira a Ranieri"
Fonte: laroma24.it
Dopo le notizie delle ultime ore che vedrebbero Stefano Pioli, attuale allenatore del Chievo, in procinto di passare sulla panchina della Roma come primo tecnico dell'era DiBenedetto, laroma24.it ha intervistato il fratello del mister scaligero, Leonardo, per iniziare a conoscerlo meglio.
Ha parlato con Stefano nelle ultime ore?
“Sì, mi ha raccontato di quest’incontro avuto oggi con Sabatini. Ha tratto un’ottima impressione dall’uomo e dai discorsi che sono stati fatti”.
Cioè, quali discorsi?
“È stata una chiacchierata interlocutoria. Gli è stato chiesto che tipo di calcio intende fare e come vorrebbe allenare. Per il resto, nulla di più. La prossima settimana, comunque, dovrebbe essere quella decisiva per la nomina”.
Dunque, sarà Pioli?
“Non lo so, vedremo”.
Qual è l’idea di calcio di suo fratello?
“Predilige il gioco offensivo, ma non ha un modulo di riferimento. A Verona ha utilizzato il 4-3-1-2, ma in passato ha giocato anche con il 4-3-3. Insomma, si basa sui calciatori che gli vengono messi a disposizione. Non è un’integralista. Per dire, non rifiuterebbe nemmeno una difesa a tre, nel caso si creassero le condizioni per farla”.
Si ispira a qualche allenatore in particolare?
“Ha avuto un buon rapporto con Ranieri a Firenze. Ha preso molto da lui nella gestione del gruppo. Di Claudio ha senz’altro un buon ricordo”.
Lo stesso Ranieri che subentrò a Pioli nel 2007, a Parma?
“Esattamente. Peraltro, allora si parlò anche di incomprensioni tra i due. Niente di più falso, Ranieri in più di un’occasione ringraziò Stefano per il lavoro svolto fino a quel momento e per come aveva preparato la squadra”.
È un appassionato di calcio?
“Vive di pallone. Da sempre. Guarda le partite, studia le squadre, a scuola scriveva le formazioni sui fogli. Non gli sfugge nulla”.
Ma secondo lei è pronto per un salto così importante?
“Penso proprio di sì e non lo dico da fratello. L’unica difficoltà può essere la pressione che una piazza così importante può darti, ma nella gestione del gruppo è più che mai all’altezza. Ovviamente, dovrà essere supportato dalla società”.
Da giovane, Stefano, che squadra tifava?
“Noi siamo di Parma, ma a casa eravamo tutti interisti. Poi, naturalmente, col tempo la passione svanisce. A tal proposito c’è un’altra cosa da dire…”.
Quale?
“Il suo migliore amico, Roberto Marcotti, anche lui di Parma, è romanista sfegatato. Lui sarebbe il più contento di tutti di un suo eventuale arrivo a Roma”.