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Cambio Campo - Ancona: "Roma ed Inter devono crescere anno dopo anno per tornare a puntare ad obiettivi importanti"

di Simone Valdarchi
Fonte: Intervista a cura di Simone Valdarchi

Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Adriano Ancona, giornalista del Corriere dello Sport, con il quale abbiamo parlato di Roma-Inter.

Ottima partenza dell’Inter in campionato ed in Champions League, Spalletti ha a disposizione una rosa abbastanza ampia per mantenere questi ritmi, considerando i numerosi impegni che attendono i nerazzurri?
“Qualche dubbio sull’ampiezza della rosa c’è, ma il Napoli dello scorso anno ha dimostrato che può non servire un numero così ampio di giocatori per essere competitivi a determinati livelli. L’Inter non ha una rosa cortissima, però deve essere bravo il tecnico a saper gestire le energie dei suoi uomini. Il reparto più coperto probabilmente è la difesa, con tre centrali di livello come Skriniar, de Vrij e Miranda. Davanti invece, Lautaro Martinez non sta fornendo le giuste garanzie come vice-Icardi”.

Le condizioni di de Vrij?
“Dovrebbe partire dalla panchina nella gara dell’Olimpico, con la coppia Skriniar-Miranda titolare, anche se sono entrambi mancini. Inoltre, ci sarebbe l’opzione Ranocchia che non ha ancora fatto il suo esordio stagionale, ma credo che Spalletti si affidi ai due titolari. Per quel che riguarda la difesa, anche Vrsaljko si siederà in panchina, con D’Ambrosio pronto a sostituirlo”.

Si parla anche di un dubbio Keita-Perisic in avanti, chi giocherà tra i due?
“Spalletti manderà in campo dal primo minuto l’ex Lazio, che contro il Frosinone ha dimostrato di poter essere decisivo, per permettere a Perisic di riposare in vista del tour de force a cui è chiamata l’Inter: Roma, Juventus e PSV in dieci giorni. Chiudendo il discorso sull’attacco, con Nainggolan assente, sarà Joao Mario ad agire da trequartista, a destra Politano e Icardi come centravanti. Da un punto di vista tattico, questi cambi modificano un po' il modo di giocare dei nerazzurri, con Keita che rispetto a Perisic predilige l’accentrarsi per andare alla conclusione, mentre Joao Mario garantisce meno da un punto di vista di atleticità rispetto a Nainggolan. C’è da dire però, che il portoghese da un mese a questa parte sta garantendo una certa continuità di rendimento ed è nell’interesse della società di rivalorizzarlo, anche in ottica mercato”.

Roma-Inter è stata per molti anni la sfida scudetto in Italia. Secondo lei, quando e come potranno tornare a competere per quegli obiettivi?
“Di sicuro dovrebbe esserci la libertà e la capacità di fare investimenti che mi sembra essere la condizione base per poter puntare in alto. La Roma, nella scorsa stagione, ha tracciato la via con quanto fatto in Champions League. Un percorso straordinario: una squadra partita a fari spenti che per poco non arriva in finale, sfiorando un traguardo storico. Le due società devono puntare a migliorarsi anno dopo anno. L’attuale obiettivo dell’Inter, ad esempio, è di entrare anche quest’anno in Champions ma senza dover aspettare gli ultimi minuti dell’ultima partita di campionato. Solo attraverso una continua crescita, possono sperare di tornare a determinati livelli”.

Molte individualità importanti in campo, chi potrà decidere il match?
“Nella Roma uno come Ünder è in grado di cambiare l’esito di una gara con una giocata, anche lo stesso Schick che però deve ancora dimostrare il suo valore effettivo. Per l’Inter dico Brozovic, un calciatore che se è in giornata, permette a tutta la squadra di girare meglio. Poi in avanti, ovviamente, ci si aspetta sempre molto da Icardi, che ultimamente ha un buon rapporto con l’Olimpico”.


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