Cambio Campo - Petiziol: "Sarei andato avanti con Velázquez. All'Udinese servono i gol di Lasagna, della Roma temo El Shaarawy"
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L'ospite di oggi è Lorenzo Petiziol, collaboratore di Radio Sportiva e Tuttoudinese.it, con il quale abbiamo parlato di Udinese-Roma.
Udinese con 9 punti collezionati fin qui e terzultima in classifica a pari merito del Frosinone, nonostante abbia una rosa che appare più competitiva rispetto alle dirette concorrenti per la salvezza. Come si spiega questa falsa partenza e la mancanza di punti?
"Il fatto che sia più forte per ora non l'ha dimostrato, lo è solo sulla carta. Adesso c'è stato questo cambio in panchina, con l'addio a Velázquez che conosceva molto poco il campionato italiano. Una volta arrivato ha provato a fare degli esperimenti un po' azzardati, cambiando anche modulo in difesa o spostando Behrami davanti. Diciamo che è mancata anche la vena realizzativa di Lasagna e in attacco questa mancanza si è fatta sentire, nonostante il rendimento di De Paul, a quota 5 reti, che però evidentemente non basta. Oltre a questo la squadra ha avuto diversi problemi di infortuni, si può dire quindi che c'è stata una serie di fattori che hanno portato a questi scarsi risultati. Ora c'è la prima in panchina di Davide Nicola, contro la Roma. È un impegno molto difficile, considerando anche il poco tempo a disposizione che ha avuto il tecnico e la sosta delle nazionali che ha portato via qualche elemento".
Tornando su Velázquez, non crede che in Italia si abbia troppa fretta e non si lasci il tempo necessario ad un allenatore di portare risultati, seguendo un progetto?
"Io non sono d'accordo con i cambi d'allenatore a prescindere. Io avrei continuato con Velázquez, che effettivamente aveva portato qualcosa di nuovo. Aveva compattato una squadra che lo scorso anno appariva estremamente sfilacciata, dando anche un'idea di gioco chiara che si vedeva in campo. Poi però c'è stata, come dicevo prima, una mancanza offensiva e se non fai gol e li subisci, i risultati che arrivano non possono che essere negativi. A mio avviso è stato anche un po' sfortunato in alcune occasioni: ad Empoli, per esempio, la sua squadra ha giocato una partita estremamente positiva, collezionando diversi tiri in porta non trovando il gol. Quindi, a mio avviso, bisognava proseguire con lui perché se la società l'ha scelto è per un progetto e andava portato avanti".
Davide Nicola il suo sostituto, si aspetta qualche modifica tattica?
"Per il momento l'unica modifica è stata allungare di mezz'ora gli allenamenti e la cosa non guasta. È un allenatore molto attento ai dettagli, ha parlato con i giocatori che aveva a disposizione durante la sosta. Un ragazzo molto serio che vuole ottenere risultati, ha del materiale tecnico su cui lavorare. La sua idea è quella di creare una compattezza di squadra, portando in campo un'attenzione e concentrazione continua. Per quanto riguarda il modulo, credo che giochi con un 3-5-2 o 3-4-1-2, cambia solamente la posizione (in linea con i centrocampisti o più offensiva, ndr) di De Paul. Saranno importanti i movimenti poi, per cercare di contrastare l'avversario, che in questo caso è di livello".
De Paul e Lasagna sembrano i due calciatori in grado di far fare il salto di qualità all'Udinese, cosa sta mancando da parte loro?
"Partendo da De Paul, è un giocatore che ha dei margini di miglioramento molto ampi. Deve darsi una regolata, limare alcune sue incertezza. Ama troppo la palla, spesso fa quel tocco in più vanificando l'azione. Lasagna invece quest'anno secondo me è troppo timido, sembra quasi avere un senso di pudore quando entra in campo. Oltre a questo, deve giocare secondo le sue caratteristiche: lontano dalla porta e con lo spazio in profondità da attaccare. In campo aperto diventa letale, non può essere utilizzato come uomo d'area di rigore, perché non rientra nelle sue qualità".
Chi potrà decidere Udinese-Roma?
"Della Roma temo moltissimo El Shaarawy, è un giocatore che può inventarsi la giocata e risolvere il match da un momento all'altro, come del resto anche Schick. Per quanto riguarda l'Udinese non ci resta che pregare (ride, ndr). A parte gli scherzi, credo si punti molto su Lasagna che deve mettersi alle spalle la delusione della prestazione non brillante in nazionale".