Cambio Campo - Di Pasquale: “Senza Immobile e Milinkovic sarà molto dura per la Lazio. La Conference è la terza Coppa europea, ma si proverà a onorarla”
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Arianna Di Pasquale di LazioPress, con la quale abbiamo parlato di Roma-Lazio.
La squalifica di Milinkovic-Savic ha influito sulla partita di giovedì? L’ambiente forse era troppo nervoso? Sia in conferenza che nel pre-partita si è a lungo parlato di questo.
«La Lazio ha mancato l’occasione di accedere agli ottavi di Europa League nella gara persa malamente in Danimarca, come dice la classifica del girone che vede tutte le squadre a pari punti e dove quindi bastava incassare meno reti. La prova di giovedì non è stata insufficiente, anche se indubbiamente lo spogliatoio non ha vissuto giornate semplici, proprio per il nervosismo scaturito dal “generoso” giallo dato a Milinkovic contro la Salernitana, che priverà quindi i biancocelesti di un’altra pedina fondamentale per lo scacchiere di Sarri in vista della stracittadina».
Come si arriva in Conference? Parte dei tifosi e della società hanno spesso denigrato questa competizione, ora con quale approccio si vivrà? Inutile girarci intorno, la Lazio potrebbe anche vincere la coppa, come sarebbe vissuta una vittoria?
«Non credo sia stata una competizione denigrata, ma semplicemente classificata per quello che è, ossia la terza Coppa continentale; poco produttivo quindi parlarne con eccessiva foga. Ad ogni modo, in ballo c’è un trofeo, pertanto è bene onorare il cammino, soprattutto perché, come abbiamo visto lo scorso anno, ci sono squadre alla portata delle rose italiane».
Spesso chi arriva al derby in difficoltà riesce poi a fare una grande partita, può essere la partita della svolta per la Lazio?
«Vero, questa gara regala spesso risultati diversi da quelli che si possono immaginare alla vigilia. C’è anche da dire però che la Lazio arriva alla partita senza giocatori fondamentali, titolari, che influiscono sia in termini di gioco che a livello mentale; questo renderà sicuramente la gara complicata per i biancocelesti, i quali sono chiamati senza dubbio ad invertire la rotta e dare una svolta a questo momento delicato».
Scegli tu il modulo e se fare una formazione più equilibrata o più offensiva, stileresti una top 11 tra i giocatori attuali di Roma e Lazio? Quale squadra sarebbe più rappresentata?
«Stando ai giocatori a mio avviso più incisivi, sceglierei un 4-2-3-1, così composto: Provedel; Lazzari, Smalling, Romagnoli, Spinazzola; Milinkovic, Pellegrini; Pedro, Dybala, Felipe Anderson; Immobile».
Che partita ti aspetti e come pensi si affronteranno le due squadre?
«Le defezioni laziali fanno pensare ad una gara complessa, più del solito, per Sarri e i suoi. È anche vero che i biancocelesti sono chiamati a reagire e il derby potrebbe essere il match in grado di dare le motivazioni giuste. D’altro canto, la Roma, così pragmatica, riesce sempre ad ottenere risultati, nonostante non metta in campo un gioco che ruba l’occhio. In più i giallorossi hanno come punto di forza i calci piazzati, che la Lazio soffre. Servirà una prova incisiva da parte di Pedro, Felipe Anderson e Zaccagni davanti, con il collettivo chiamato ad arginare le ripartenze romaniste».