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Cambio Campo - Fontana: "L'Hellas Verona è a caccia di riscatto. Juric è un grande allenatore, ha lasciato un segno nella storia recente gialloblù"

di Marco Campanella
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Campanella

Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Matteo Fontana, giornalista del Corriere del Veneto e de La Gazzetta dello Sport, con il quale abbiamo parlato di Hellas Verona-Roma.

L'Hellas Verona sembrava essere partita benissimo, con la magnifica vittoria contro il Napoli per 3-0 alla prima giornata. Adesso, però, si trova al 14° posto in classifica, con la peggior difesa del campionato. Come ti spieghi questo avvio di stagione?
"Farei riferimento alla crisi delle ultime tre giornate, alle tre pesanti sconfitte arrivate dopo la seconda sosta per le nazionali. Evidentemente, l'Hellas Verona è una squadra che, dopo la sconfitta col Monza, sembra aver perso autostima e fiducia: lo si vede sul campo. Non era un Verona da Champions League prima, non è un Verona scarso adesso. Si deve ritrovare equilibro, consapevolezza nei propri mezzi. I limiti sono chiari ed evidenti, c'è da lavorare e parecchio: bisogna ritrovare compattezza, oltre alle giocate dei singoli. Comunque, l'Hellas resta in linea con il suo unico obiettivo stagionale: quello di salvarsi. Fin qui, con i 9 punti raccolti, è ben al di sopra della soglia per la permanenza in Serie A. Serve, però, rispondere immediatamente a una situazione ad ora di crisi". 

Per la Roma, quella del Marcantonio Bentegodi è sempre una trasferta delicata. I giallorossi, infatti, hanno perso 3 degli ultimi 4 incontri in casa dell'Hellas Verona. Questo deve essere un fattore favorevole per i gialloblù anche quest'anno? Ci spieghi che ambiente andrà a trovare la Roma?
"Giustissimo quello che dici, anche se una di queste vittorie è arrivata a tavolino. Si tratta innanzitutto di una classica del calcio italiano perché ha una storia di scontri alle spalle, anche per grandi risultati, anche per il vertice nei mitici anni '80, e che porta con sé un ambiente gialloblù di grande passione e calore, come quello della Roma. I giallorossi sono seguiti in massa e Verona è una trasfarte che ha una tradizione radicata. L'ambiente che troverà la Roma sarà quello con una squadra che avrà una voglia di riscatto spinta da un pubblico dalle grande occasioni. Sarà un grande scenario per una grande partita. Il Bentegodi ha portato delle sconfitte alla Roma negli ultimi anni, ma il Verona deve concentrarsi sul campo: il contorno sarà come al solito di grande spinta. Lo ha detto anche Juric, che conosce bene l'ambiente gialloblù e che sottoscrivo". 

Paolo Zanetti sembra già essere in discussione: come ti spieghi questa situazione? Secondo te, ci sono tanti demeriti suoi in questi ultimi risultati negativi? La gara contro la Roma potrebbe essere fatale per il tecnico?
"L'allenatore è sempre in discussione, due settimane fa Zanetti era protagonista di risultati che avevano proiettato il Verona a poter alzare l'asticella e adesso è caduto in un momento di difficoltà, che deve risolvere. Quando i risultati non arrivano, con sconfitte pesanti, il tecnico è sempre in discussione: va detto, però, che nei confronti di Zanetti la società ha sottolineato la fiducia dopo la gara contro l'Atalanta tramite il DS Sogliano. La fiducia, però, va confermata e consolidata: quella contro la Roma dovrà essere una gara in cui ci saranno delle risposte. Al di là del risultato, all'Hellas Verona si chiede un atteggiamento che non si è visto nelle ultime gare e che va ritrovato".

Passiamo al discorso Juric: che ricordo hai di lui come allenatore dell'Hellas Verona? Hai qualche aneddoto in particolare?
"Juric arrivò al Verona dopo una promozione emozionante conquistata in maniera rocambolesca, e fu la scelta giusta. Costruì una squadra forte dal punto di vista tattico e fisico, capace di tenere testa a tutti, nonostante fosse partita con l’obiettivo di salvarsi. Con lui si era creata una vera e propria roccaforte difensiva. Ricordo quella stagione con grande entusiasmo: riuscì a portare il Verona a un livello superiore, aprendo una sorta di scuola per l'Hellas con il suo 3-4-2-1 che ancora è presente. La sua figura è stata fondamentale per questo periodo storico della squadra ed è anche merito suo se il Verona è in Serie A da 6 anni consecutivi. Juric ha saputo creare un gruppo affiatato, ed è ancora molto legato a Verona, città in cui ha comprato casa e che sente sua: spesso si rivede in giro. Si tratta di una persona del popolo, che ama prendersi una birra al pub o un bicchiere di vino in osteria. Ha una personalità fortissima, con una notevole intelligenze e grande carisma". 

Ripensando ai suoi anni in gialloblù, ti aspettavi di vedere Juric sulla panchina della Roma? Si meritava questa chance in una big del nostro campionato? Potrà dimostrarsi all'altezza di riportare la Roma in Champions League?
"Juric ha sempre avuto le qualità per allenare a un livello più alto. È un maestro della fase difensiva, ma non tutti i grandi allenatori sono adatti al grande club. Ora, ha l'opportunità di dimostrare il suo valore in una piazza importante come quella della Roma. Sarà una sfida impegnativa e che può permettergli di fare un salto in avanti nella carriera, magari in certe piazze serve anche un tratto diplomatico dal punto di vista comunicativo e in questo per lui non è sempre facilissimo esserlo. Non vuol dire, però, che non sia idoneo ad allenare la Roma, anche perché lo spogliatoio giallorosso ha giocatori di livello internazionale e vedremo dove si potrà spingere. L'obiettivo è chiaramente la qualificazione in Champions, ma la concorrenza è elevata. Ha le qualità per dare una spinta diversa e la sua personalità è adatta a questo tipo di sfida, ma servirà tempo per vedere risultati concreti". 

Ivan Juric è arrivato in giallorosso un momento molto delicato della storia della Roma. Nei suoi anni all'Hellas Verona, il tecnico ha mai vissuto momenti complicati? Come è riuscito a superarli? Cosa dobbiamo aspettarci da lui per risollevare il futuro della Roma?
"No, al Verona non ha mai affrontato una crisi come quella attuale. Anche nel secondo anno, durante un lieve calo nel girone di ritorno, l’atmosfera era diversa: nella prima stagione in gialloblù, però, fino al lockdown, Juric è stato protagonista di una cavalcata spettacolare con l'Hellas Verona. I tifosi lo amavano, e la sua leadership non è mai stata in discussione. Juric è un uomo autentico, che non cerca il consenso facile e si immerge nella passione della gente senza mai sfruttarla. Non è, infatti, un tecnico che solletica la pancia dei tifosi, non lo ha fatto neanche qui a Verona pur immergendosi nell'ambiente. La Roma è una piazza completamente diversa, con pressioni diverse, ma se saprà replicare l'intensità e la dedizione vista a Verona, può fare bene anche in giallorosso". 


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