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Cambio Campo - Magrì: "De Rossi mi ha sorpreso. Con Gotti il Lecce gioca in maniera più accorta, proverà a colpire la Roma in contropiede"

di Emiliano Tomasini
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini

Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Dennis Magrì, Direttore di TuttoCalcioPuglia e firma del Corriere dello Sport Puglia, con cui abbiamo parlato di Lecce-Roma.

Testata a parte, nelle ultime settimane con D’Aversa i risultati non erano molto soddisfacenti, come mai la squadra non rendeva più come a inizio stagione?
«Sì, bisogna dire che nell’ultimo periodo con Roberto D’Aversa la squadra si era un po’ appiattita e probabilmente non riusciva più a uscire da questo tunnel di negatività. Nel 2024, tolta l’impresa con la Fiorentina, i risultati positivi sono stati pochi. A volte il Lecce ha pagato il proprio atteggiamento molto propositivo, come mi ha anche detto Piccoli in una recente intervista. Con D’Aversa il Lecce ha avuto la “pecca” di giocare a viso aperto contro tutte le grandi, però quando fai questo contro Inter, Juve, Napoli, vieni punito. Non è un caso secondo me che sia stato scelto Gotti, un allenatore che punta soprattutto sulla solidità difensiva. Già a Salerno abbiamo visto una squadra molto più equilibrata, in grado di giocare anche con più moduli, perché a fine gara si è messo con il 4-4-2. Inoltre, Gotti ha già proposto qualche novità, perché per la prima volta abbiamo visto dall’inizio Piccoli e Krstovic insieme. È sicuramente un cambio che ha giovato al Lecce. Dopo la partita di Salerno, si è detto che la prestazione è stata un po’ troppo difensiva, ma in questo momento il Lecce ha solo l’obbligo di portare a casa più punti possibili e di vincere più partite possibili. Secondo me, alla società e ai tifosi non importa come arriveranno questi punti, l’importante è farli».

Cosa ha portato di nuovo Gotti?
«Gotti ha lavorato soprattutto sulla testa dei giocatori. Al suo arrivo, credo abbia trovato uno spogliatoio un po’ sfiduciato dagli ultimi risultati. Il gruppo ha subito mostrato al nuovo allenatore di avere molta voglia, bisogna dire che al Lecce la voglia di portare a casa il risultato non è mai mancata. Anche Baschirotto in una recente conferenza stampa ha detto: “Ho chiesto ai compagni di tirare fuori prima l’uomo del calciatore”. E questo credo sia la testimonianza di come lo spogliatoio vivesse un po’ questo appiattamento generale. Con Gotti è tornata un po’ di serenità in più e armonia. Nella partita di Salerno c’è stato un abbraccio molto significativo con Dorgu prima di un cambio.  È riuscito a schierare Piccoli, che è una prima punta, da esterno, cosa che nessuno era riuscito a fare. E poi in conferenza ha dichiarato: “Allegri ha messo Mandzukic esterno, Mourinho ha messo Eto’o esterno, perché io non posso farlo fare a Piccoli”. Secondo me, Gotti con la sua umiltà ha portato tranquillità”.

La lotta salvezza è apertissima, squadra e tifoseria ci credono?
«Squadra e tifosi ci credono fin dall’inizio della stagione, non a caso all’inizio la squadra era partita in modo fortissimo. Secondo me, tra le squadre in lotta per la salvezza, dal punto di vista tecnico e della qualità il Lecce è la squadra che ha qualche vantaggio in più. Ha giocatori di grande qualità. Adesso con Gotti la squadra sta trovando anche più solidità. Credo che la salvezza sia alla portata del Lecce e quest’anno più che mai la squadra può staccare le altre anche prima dell’ultima giornata».

Come vedi la Roma di De Rossi? Credi possa arrivare in Champions?
«Devo dire che, non per De Rossi, sulla Roma post Mourinho non ci puntavo. Pensavo potesse esserci un contraccolpo psicologico dall’addio di una figura carismatica e importante come Mourinho. Invece sono rimasto sorpreso da De Rossi e dalla Roma, che ora è una squadra che gioca un buon calcio. Credo sia l’unica squadra che è riuscita a mettere in difficoltà l’Inter in questo campionato. È una Roma che ha tantissima qualità. Era una squadra costruita per fare un campionato importante. È vero che ci sono diversi giocatori spesso infortunati, però la rosa della Roma ha davvero molta qualità in tutti i reparti. Vedendo le avversarie, credo che la Champions sarebbe un traguardo meritato per la Roma».

Che partita ti aspetti di vedere? Il Lecce come affronterà la Roma?
«Questa è una bella domanda. Gotti per ora ha guidato il Lecce in una sola partita e non sappiamo come giocherà contro la Roma. Non mi sorprenderebbe qualche novità tattica o di giocatori, però credo che anche contro la Roma la priorità di Gotti sarà darà massima attenzione alla difesa e concedere pochi spazi agli avversari, come a Salerno e proverà a colpire in contropiede. Questo è proprio l’opposto del gioco di D’Aversa, che invece – come ho detto prima – se la giocava a viso aperto contro tutte. Mi aspetto molta cautela da parte del Lecce, che lascerà il pallino del gioco alla Roma e proverà a ripartire. In questo senso pesa l’assenza di Banda, ma anche senza di lui il Lecce ha la capacità di far male alla Roma in contropiede».


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