Cambio Campo - Petiziol: "I friulani sognano di essere come il Leicester di Ranieri. L'esonero di De Rossi? Una vigliaccata"
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Campanella
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Lorenzo Petiziol, giornalista di TuttoUdinese.it, con il quale abbiamo parlato di Roma-Udinese. Partirei dalla fine della passata stagione.
Nella passata stagione, l'Udinese ha conquistato la salvezza in extremis sotto la guida tecnica di Fabio Cannavaro. Ti ha sorpreso la mancata conferma del tecnico in estate?
"In un primo momento sì, poi abbiamo capito che l'Udinese ha ricreato un progetto, dopo tanti anni che non accadeva. Il progetto è iniziato con l'arrivo di Runjaic, un allenatore ultra sconosciuto. Da lì, abbiamo capito che c'era qualcosa che borbottava in pentola, tanto che il fatto di aver offerto un contratto biennale a Runjaic ce l'ha confermata: erano decenni che l'Udinese non offriva qualcosa di diverso da un contratto annuale. In più. il tecnico tedesco ha richiesto un paio di giocatori sul mercato e la società lo ha accontentato. Un fatto anomalo da queste parti. Di solito, negli ultimi anni, l'Udinese ha sempre scelto i calciatori in base alle proprie idee e possibilità, invece quest'anno sono stati comprati su volontà dell'allenatore: sto parlando di Karlstrom ed Ekkelenkamp".
Veniamo al presente. Avevi fiducia in Runjaic? Ti aspettavi questo avvio di campionato da parte della sua Udinese? In cosa il tecnico tedesco ha migliorato la squadra?
"Domanda facile, ma difficile allo stesso tempo: non conoscendolo nessuno poteva aspettarsi una partenza simile. Soprattutto se pensiamo che, nella passata stagione, l'Udinese si è salvata all'ultimo minuto dell'ultima giornata, vincendo una sola partita in casa: un'annata davvero disastrosa. Poi, è arrivato Runjaic e nessuno poteva immaginare tutto questo, anche se gli acquisti sono stati fatti. Anche lì, però, va detto: Karlstrom nessuno lo conosceva sebbene avesse giocato in Europa, idem Ekkelenkamp. Lo stesso Iker Bravo non si conosceva, a parte il fatto che fosse stato votato come miglior giocatore della Spagna U19 all'Europeo e, in effetti, è un buon giocatore sebbene si sia visto ancora poco. Poi c'era Brenner, altri giocatori che hanno avuto tanti infortuni: nella scorsa annata, l'Udinese era più un ospedale che una squadra. C'erano tanti punti di domanda, ma nessuno si poteva sicuramente aspettare che, a questo punto, i bianconeri fossere nelle zone alte della classifica e ancora imbattuta con tre vittorie e un pareggio. Una grande sorpresa".
L'Udinese, in questo inizio di stagione, sta stupendo tutti: ci spieghi i pregi e i difetti della squadra friulana? Che Udinese dobbiamo aspettarci allo Stadio Olimpico?
"Il campionato è iniziato da solamente 4 giornate, però, la qualità principale dell'Udinese è che partita dopo partita si è sempre vista una crescita continua sul piano del gioco. Come ha detto Runjaic in conferenza stampa, l'Udinese a Roma non va per incontrare il Papa ovviamente, ma giocando come fatto nel primo tempo della gara di Parma perderemo; giocando invece come il secondo sarà un'altra storia. Runjaic è un allenatore molto umile, molto bravo e di una lealtà e correttezza encomiabile con i giocatori, con la stampa e con la società. Sa quello che vuole, ha le sue idee e cerca di farle applicare ai propri calciatori. Cos'è cambiato rispetto alla passata stagione? L'Udinese ha più o meno gli stessi giocatori della passata stagione, ma adesso giocano in un'altra maniera, sono stimolati. Runjaic sostiene quotidianamente di essere contento di allenare una squadra felice. I giocatori si divertono: questo è il frutto del suo lavoro. Poi, ovviamente, contro la Roma si può anche perdere ma la serenità e la voglia di divertirsi c'è. Per esempio, Thauvin si è rigenerato: ha fatto una preparazione adeguata, ha preso la fascia da capitano e ora è uno dei migliori giocatori della Serie A".
L’obiettivo dell’Udinese in questa stagione resta la salvezza oppure, dato questo sprint iniziale, si può sognare un piazzamento europeo?
"A livello societario, l'obiettivo stagionale resta la salvezza. Poi, è chiaro che in questa settimana i friulani hanno dato sfogo del loro entusiasmo dopo anni di repressione. Si sogna qualcosa di significativo, addirittura hanno fatto già un paragone con il Leicester di Ranieri. Sono sogni che lasciano il tempo che trovano, ma resta il fatto che il vento è cambiato a Udine. Adesso, l'Udinese è una squadra consapevole, che gioca un calcio divertente e piacevole. La qualità di Runjaic è che legge la partita perfettamente, anche prima degli altri: questo è un grande vantaggio per i bianconeri. Con altri allenatori non è stato assolutamente così in passato. Il tecnico sostiene che la Roma è una grande squadra e quello che succede a Roma non ci deve interessare, bisogna pensare solo a noi stessi e fare la nostra partita".
È stata una settimana tutt’altro che facile in casa Roma, con l'esonero a sorpresa di De Rossi e la nomina di Juric al suo posto. Da esterno, come hai visto l’esonero del tecnico romano?
"Debbo essere sincero, una grande cavolata. Non si può mandare via dopo 4 giornate Daniele De Rossi, è una vigliaccata. Poi, per carità, nulla toglie il fatto che Juric sia bravo, magari anche più bravo, ma non mi interessa. La Roma ha una squadra e questa ha bisogno di tempo, sono arrivati giocatori nuovi, Dybala ha rinunciato all'Arabia anche per De Rossi. Chi ha preso questa decisione ha sbagliato sicuramente".
Che ne pensi della scelta di Juric come nuovo allenatore della Roma? Cosa ti aspetti dai giallorossi questa sera?
"Chiaramente, con il nuovo allenatore le squadre danno sempre qualcosina in più. Non credo, però, che in neanche una settimana Juric possa aver dato già la sua impronta. Lui, da buon croato, è un allenatore tosto, duro, cattivo a volte: sicuramente farà la sua parte a Roma. Tuttavia, non so se Juric sia un allenatore da Roma, ha fatto bene dalle altre parti ma gli rimarrà sempre l'ombra di De Rossi dietro. Mi aspetto una Roma che abbia voglia di reagire, di dare molto di più di quanto dato fino a questo momento. Come? Non si sa, se con stimoli mentali, tattici o morali. Per l'Udinese, comunque, non sarà assolutamente una partita facile".