Cambio Campo - Pietrella: “Leao e Dybala sono diversi, ma una cosa li accomuna. Non qualificarsi alla prossima Champions sarebbe un danno enorme per il Milan”
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Francesco Pietrella, giornalista de La Gazzetta dello Sport, con il quale abbiamo parlato di Roma-Milan.
Quanto ha influito la partita di andata sul calo di rendimento del Milan?
«Moltissimo, perché sembrava che il Milan avesse ormai messo in banca quella partita. Da lì sono partiti i problemi che hanno condizionato la squadra di Pioli per diversi mesi, soprattutto dal punto di vista mentale. Nelle passate stagioni, la forza mentale e la tenuta difensiva erano sempre state un punto di forza del Milan. Dalla partita contro la Roma sono nate delle difficoltà difensive, causate secondo me proprio da un’insicurezza mentale e che sono andate avanti fino alla partita con l’Udinese. Non c’è dubbio che aver preso quei due gol, in quel modo, ha influito».
La vittoria al Maradona in campionato e il passaggio del turno in Champions hanno aumentato i rimpianti per il mancato scudetto?
«Sul discorso scudetto credo abbia influito tantissimo l’incredibile stagione fatta dal Napoli. In estate nessuno poteva pronosticare un rendimento del genere da parte del Napoli, soprattutto dopo che erano stati ceduti giocatori importantissimi come Insigne, Koulibaly e Mertens. Penso che il grande campionato del Napoli abbia condizionato il rendimento del Milan e anche dell’Inter, che sulla carta secondo me ha la rosa più competitiva di tutte. La vittoria del Maradona in campionato è stata incredibile, è stata la partita perfetta, irripetibile. Se il Milan non ha lottato per lo scudetto gran parte del merito è del Napoli, che non ha mai perso punti. I rimpianti per lo scudetto credo svaniranno tutti se la squadra riuscirà ad arrivare a Istanbul, l’obiettivo ormai è evidentemente quello».
Nuovo infortunio per Ibra: tornerà a giocare? Come è vissuta la sua situazione dai tifosi?
«Il problema al polpaccio è un problema che condiziona molto, soprattutto se hai 41 anni. Maignan per un infortunio al polpaccio è stato fuori 5 mesi. Contro il Lecce Ibra sarebbe entrato ma si è fatto nuovamente male scaldandosi. Mi dispiace ma credo che il Milan debba fare due-tre passi oltre Ibra e Ibra deve iniziare a pensare a un mondo senza calcio. Chiaramente questa cosa è molto difficile quando sei un calciatore da tanto e hai giocato ad altissimi livelli, anche Totti quando si è ritirato ha raccontato del grande vuoto che ha provato. Da parte dei tifosi ci sarà sempre grande affetto e riconoscenza nei confronti di Ibra, il Milan è la seconda squadra dove ha giocato di più dopo il PSG. Ibra rimarrà sempre Ibra, però purtroppo non si può programmare una stagione con Ibrahimovic terza punta. Ha 41 anni, recentemente si è infortunato anche in nazionale, è difficile ma deve capire che non ha più 20 anni».
Leao sta trascinando il Milan con le sue giocate, esattamente come Dybala alla Roma. Chi dei due è più decisivo?
«Sono due giocatori totalmente differenti, ma sono simili perché entrambi hanno delle pause. Parlo del loro storico, non nella stagione. A Dybala, quando era alla Juve, veniva rimproverato di essere decisivo in maniera troppo altalenante. Su tre scontri decisivi, lui era decisivo in uno e mezzo. Nella sua miglior stagione in Serie A ha segnato 22 gol, l’anno dopo ne ha segnati solo 5. Quest’anno penso abbia trovato una piazza ideale, con una curva del genere e un allenatore del genere, un giocatore come Dybala si infiamma. E in questo senso Leao è molto simile. Ho intervistato diversi ex allenatori di Leao allo Sporting e al Lille e tutti mi hanno detto la stessa cosa, ovvero che Leao è un giocatore che ha bisogno di essere stimolato. In questo penso che Pioli sia stato bravissimo con lui, esattamente come Mourinho con Dybala. Se devo dire chi è stato più decisivo quest’anno, penso che la giocata di Leao nei quarti di Champions sia stata davvero decisiva. Non c’è dubbio però che la stagione di Dybala a Roma è stata molto importante».
Andiamo sulla partita, che gara ti aspetti?
«Mi incuriosisce molto il confronto Tomori-Abraham, vista la loro amicizia e il loro grande rapporto. L’attaccante giallorosso ha segnato due gol in tre partite contro il Milan e contro Tomori ha segnato anche quando hanno giocato da avversari in Inghilterra. Questo sarà un duello interessante secondo me. E poi in generale la partita è molto importante perché uno scontro diretto per la Champions League. In casa la Roma è molto difficile da affrontare, dà sempre qualcosa in più. Lo stadio è sempre sold out, la curva, andarci a giocare è complicato. Nei momenti che contano, però, Pioli riesce sempre a blindare la difesa e a trovare la quadra, soprattutto nei finali di stagione. Potremmo dire che questo momento della stagione è un po’ la “zona Pioli”. Va bene non aver vinto lo scudetto, ma il Milan non può mancare la qualificazione alla prossima Champions. Non qualificarsi sarebbe un danno enorme».