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Cambio Campo - Turco: “Belotti a Roma è apprezzato da tutti, ma ha bisogno di giocare. Zapata a Torino ha iniziato bene”

di Emiliano Tomasini
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini

Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista a un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Fabrizio Turco, giornalista de La Repubblica, con il quale abbiamo parlato di Torino-Roma.

Dopo il grande no all’Atalanta di questa estate, Buongiorno può davvero diventare una bandiera come quelle dei vecchi tempi?
“Indubbiamente la strada sembra essere tracciata in questo modo. Dire di no all’Atalanta non deve essere stato facile, lì avrebbe preso più soldi e avrebbe avuto prospettive migliori di quelle attuali. Sicuramente è stato un no impegnativo, per la sua carriera sarebbe stato un salto in avanti significativo. Nel calcio di oggi, dove tutto cambia molto in fretta, è difficile dare una risposta definitiva, ma sicuramente il percorso sembra tracciato in quella direzione. Nel calcio di oggi ci sono molti mercenari, lo abbiamo visto anche questa estate. La scelta di Buongiorno va sicuramente controcorrente e per fortuna ci sono ancora personaggi di questo tipo”.

Come mai Zapata non è ancora riuscito a segnare?
“Zapata ha passato due anni molto complicati all’Atalanta. È arrivato a Torino in buone condizioni. Ha fatto la prima partita ovviamente non completa, perché non era ancora al top. Nella seconda ha invece già dimostrato di poter reggere tutta la partita. Ha giocato quasi tutta la gara e ha avuto un buon ritmo. Non ha trovato il gol ma non ha neanche avuto grandissime occasioni. Ha giocato bene, ha distribuito il pallone, ha fatto assist. Il gol a volte è anche un episodio casuale, che nelle prime due partite è mancato. Il suo inserimento è sicuramente confortante e incoraggiante per il futuro”.

Cosa è successo invece con Sanabria?
“Quella di Sanabria è una situazione molto particolare. In due giorni lui è passato da essere l’attaccante principale, quasi idolatrato da tutta la tifoseria, a essere diventato la seconda scelta, se non addirittura la terza, perché a Salerno è entrato Pellegri. Juric più volte ha detto che non è stato contento dell’estate di Sanabria, questo non è un mistero. Ha avuto un rendimento insufficiente rispetto a quelle che erano le attese. Probabilmente c’è stata anche qualche difficoltà ad allenarsi ad altissimo ritmo, immagino, ma non ho informazioni su questo. Immagino anche lo stato d’animo di Sanabria non deve essere altissimo. In due-tre giorni si è visto superare a sinistra da Zapata e poco dopo a destra da Pellegri. Il suo rapporto con il Torino è un po’ da ricostruire. Poi a Torino intorno a Sanabria si sta costruendo un dubbio tattico. Sappiamo che Juric gioca con il 3-4-2-1, ma nel momento in cui è arrivato Zapata, in tanti abbiamo immaginato si sarebbe passati a un 3-5-2 o a un altro modulo con due punte, avendo già in rosa Pellegri e Sanabria. Ma al momento Juric non ha voluto cambiare modulo. Questo però cambia completamente le carte in tavola, perché in estate il Torino ha perso un trequartista (Miranchuk, ndr) e ha preso un attaccante. Secondo me anche la società si aspettava un cambio di modulo con il passaggio a due punte, cosa che però per il momento non è proprio nelle idee di Juric, che ha più volte dichiarato di non voler cambiare modulo. Al momento quindi in attacco c’è una sorta di imbuto, ci sono tre attaccanti, tutti di valore, per un solo posto”.

Tu che lo conosci bene, credi che Belotti stia soffrendo la presenza di Lukaku?
“Belotti è un giocatore che ha bisogno di giocare per poter rendere, ha bisogno di correre e lottare per poter dare il meglio di sé. Effettivamente per lui di spazio ce ne è poco… In questi giorni ho letto qualche notizia secondo cui a gennaio potrebbe cambiare squadra, io in merito non ho nessuna notizia ma non mi stupirei se andasse via a gennaio. Lukaku ha bisogno di giocare ma anche Belotti. Io comunque ho l’impressione che lui sia molto ben visto dalla tifoseria e dai compagni. È molto apprezzato, nonostante abbia segnato poco. Mi sembra ci sia un gran feeling con la piazza, la tifoseria, la squadra e l’allenatore, però la situazione è strana perché ha poco spazio. Capirei se decidesse di andare via”.

Negli ultimi anni il Torino ha sempre messo in difficoltà la Roma, che partita ti aspetti?
“Nel primo anno di Juric il Torino era una squadra molto aggressiva, poi progressivamente ha inserito uomini con caratteristiche tecniche più elevate, perdendo però qualcosa in termini di aggressività. Il primo anno era titolarissimo Pobega, ora in quel ruolo ci gioca Ilic e chiaramente le caratteristiche sono diverse. La squadra ha un po’ meno di veemenza rispetto al passato. Il Torino nei primi due anni di Juric ha sempre messo in difficoltà le big, vedremo quest’anno con questa identità di gioco, leggermente differente rispetto al passato. Il Torino non è più una squadra che combatte e basta, ma è una squadra che prova anche a palleggiare e a impostare. Contro la Roma sarà un bel banco di prova”.


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