Cambio Campo - Turco: “Il Toro può puntare all’Europa, ma deve cambiare marcia in attacco. Con l’arrivo di De Rossi la Roma si è sbloccata”
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista a un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Fabrizio Turco, giornalista de La Repubblica, con il quale abbiamo parlato di Roma-Torino.
Credi che la situazione contrattuale di Juric sia uno stimolo in più per la squadra o un problema?
“Credo che in questo momento non rappresenti né un problema né uno stimolo. Da quando ha fatto quella sorta di rivoluzione con l’esclusione di Radonjic tra ottobre e novembre, è come se ci fosse un patto tra Juric e la squadra per guardare solo al presente e non pensare al futuro e quindi al discorso contrattuale. Oltre a Juric, anche Rodriguez – che è il capitano della squadra – è in scadenza, ma si sta mettendo a disposizione al 100%. Giovedì sera era in panchina contro la Lazio pur non essendo al meglio, per la squadra ha comunque voluto esserci. Quindi i contratti in scadenza non stanno influendo in alcun modo sul rendimento generale della squadra”.
Juric ha parlato di obiettivo Europa. È realistico secondo te? Squadra e tifosi ci credono?
“Squadra e tifosi ci credono assolutamente. Per me è un obiettivo realistico. Tutto ruota intorno al discorso del ranking internazionale, dove al momento l’Italia è in testa. Se l’Italia riuscisse a mantenere una delle prime due posizioni, cinque squadre andrebbero in Champions e quindi sarebbero otto le italiane in Europa. Addirittura, con una serie di incroci – tutt’altro che facilmente realizzabili –, si potrebbe anche dilatare ulteriormente questo numero. Nulla è precluso, il Torino però deve cambiare marcia, soprattutto in attacco. La difesa è da Champions League, ma l’attacco al momento è da retrocessione. Questo non lo dico io, ma i numeri”.
Come vedi la Roma di De Rossi? Può arrivare in Champions?
“La squadra si è sbloccata. Non voglio dire fosse colpa di Mourinho, ma sicuramente l’arrivo di De Rossi ha aiutato alcuni giocatori a sbloccarsi psicologicamente e a rendere molto di più. E direi che i risultati si vedono. Mi sembra ci sia una straordinaria compattezza, regalata anche dai risultati importanti, su tutti la qualificazione ai rigori contro il Feyenoord. L’ambiente è molto compatto, c’è grande entusiasmo e la Roma può arrivare in Champions. Anche qui, molto dipenderà dal ranking internazionale”.
Che partita ti aspetti? Il Torino aspetterà la Roma o proverà a fare la sua partita?
“Il Torino ha caratteristiche ben precise e inderogabili. Per quelle che sono le caratteristiche della squadra, il Torino non è in grado di aspettare. È una squadra che deve andare all’assalto, deve alzare il ritmo, tenere alta l’intensità. Soltanto così può fare belle partite e esattamente così ha giocato giovedì contro la Lazio. Per 50 minuti il Torino ha fatto una grande partita, una delle migliori giocate da quando c’è Juric. Il problema è che quando non fai gol, poi lo prendi. La Lazio ha segnato praticamente alla prima occasione, poi ha raddoppiato e la partita è andata”.