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BAKU - Jesus: "Con la difesa alta non prendiamo contropiedi. Non sottovalutiamo mai nessuna partita. Il mio miglioramento dipende da me"

di Danilo Magnani

Queste le parole del difensore brasiliano Juan Jesus intervenuto al fianco di Eusebio Di Francesco in conferenza stampa alla vigilia di Qarabağ-Roma.

Complicato passare a questa nuova difesa alta?
"Il fatto che giochiamo più alti è perché siamo più corti, lavoriamo sulla ripresa immediata della palla che ci aiuta a non prendere contropiedi. La squadra rimane lunga e abbiamo potere di riprendere subito palla".

Domani ci saranno 70.000 spettatori, per voi giocatori non c’è rischio di sottovalutare avversario?
“Mai, non guardiamo tutte le partite come gare difficili. Loro vorranno dimostrare che il risultato di Londra è un risultato sbagliato. Noi vogliamo dimostrare il nostro valore”.

Hai già giocato con due squadre azere, che ricordo hai?
“A San Siro mi ricordo che fu difficile. Abbiamo chiuso la partita solo nel secondo tempo. Spero che quella di domani sarà una partita diversa perché i giocatori ora sono più forti e la squadra è cresciuta”.

Questa tua stagione è iniziata in maniera più positiva, da che dipende? Dal mister o dal tuo ambientamento?
“Io credo che quando avvengono dei cambi ci metti sempre un po’ a capire cosa fare. Dallo scorso novembre in poi ho iniziato a giocare come al mio solito e sto dimostrando il mio lavoro. Al di là del mister dipende tutto da me, il lavoro paga sempre”.

Come sei riuscito a trasformare fischi in applausi? Hai pensato di lasciare la Roma?
“Io ho vissuto sei stagioni a Milano con l’inter. Anche lì era un ambiente difficile, io ho lavorato sempre con umiltà senza dire una parola fuori posto. Il calcio è così, se vai male due partite ti criticano, i tifosi esprimono ciò che vogliono, io devo dimostrare il mio valore sul campo. Ho intenzione di lavorare senza dare importanza ai fischi”.


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