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Che fine ha fatto - Iván Piris

di Alessandro Pau

Arrivato a Roma nella seconda estate americana con buone aspettative, il terzino 23enne non riesce a incidere, ottenendo 32 presenze in una stagione abbastanza negativa sotto diversi aspetti. Dopo aver giocato in Paraguay, Uruguay e Brasile, archivia l’esperienza giallorossa dopo una sola stagione continuando il suo girovagare tra Portogallo, ancora Italia, Argentina, Messico e, infine, di nuovo il suo Paraguay. Questa è la carriera di Iván Rodrigo Piris Leguizamón, protagonista odierno di Che fine ha fatto.

Iván Piris nasce e cresce in Paraguay con la maglia del Cerro Porteño, club di Asunción. Con la maglia del Ciclón ci resta per ben 3 stagioni, tutt’ora la sua permanenza più duratura nello stesso club. Nel 2009 inoltre vince il premio come giovane più promettente del Paraguay. Con 79 presenze e una sola rete, segnata in Copa Libertadores nel 2011, lascia il Paraguay e si trasferisce a titolo definitivo in Uruguay al Deportivo Montevideo. Con i verdirossi però non scende mai in campo, venendo parcheggiato di anno in anno in prestito in diverse squadre. Il primo prestito è in Brasile, con la maglia del San Paolo, dove gioca al fianco di giocatori del calibro di Casemiro e Lucas Moura. Nel biennio paulista ottiene ottimi risultati con 16 apparizioni nel Paulistão e 20 nel Brasileirão condite anche da una rete, sempre nel 2011 come la precedente: il caso ha infatti voluto che nel corso della sua carriera Piris segnasse solamente due reti, entrambe in quell’anno solare. Sulla sua esperienza brasiliana ha dichiarato: "Al San Paolo ho vissuto due tappe, la prima molto buona, la seconda un po' meno. Dopo la sosta avevo iniziato bene, poi ho avuto un infortunio di un mese e ho fatto fatica a recuperare”.

Nell’estate del 2012 Iván Piris potrebbe tornare nel suo club in Uruguay, ma dall’Europa inizia a circolare la voce dell’interessamento di alcune società del vecchio continente. Ad avere la meglio è la Roma che, il primo agosto, lo ufficializza in prestito oneroso da 700mila euro e opzione di riscatto fissato a 4 milioni. È il primo giocatore paraguayano della storia a vestire la maglia giallorossa: il secondo e ultimo, un paio di anni dopo, sarà Antonio Sanabria. A volerlo con forza è il nuovo tecnico Zdenek Zeman, che lo aggrega immediatamente al ritiro estivo di Irdning, Austria, che si svolge dal 2 al 13 agosto 2012. Nella sua conferenza stampa di presentazione il terzino afferma: “Il mio trasferimento? Avevamo quasi chiuso con un'altra squadra europea ma l’offerta della Roma era migliore, mi ha cercato con molta insistenza e sono venuto qui. Non potevo rinunciare. Voglio fare molto bene. Mi sento un giocatore bravo in difesa, rapido e veloce, una delle mie caratteristiche principali. Cerco sempre di lavorare al massimo e di migliorarmi. In Brasile ho imparato a giocare più in attacco a differenza di come accadeva in Paraguay. La Roma è conosciuta come uno dei club più grandi in Italia e nel Mondo in Paraguay. Ha fatto grandi campionati. Adesso in questa campagna acquisti sta prendendo grandi campioni, già è grande. Può diventare ancora più grande. Gli allenamenti di Zeman? All'inizio facevo fatica, ora sto meglio e affronto meglio la parte fisica. È il secondo anno che faccio una preparazione del genere, sto cercando di superarmi giorno per giorno perché mi servirà nel corso della stagione. Sono qui per vincere, abbiamo concrete possibilità di vincere il campionato perché abbiamo grandi calciatori".

Nella sua annata giallorossa colleziona 29 presenze in campionato e 3 in Coppa Italia, non scendendo in campo nella finale del 26 maggio, quando a destra dal primo minuto parte Marquinhos. La Roma non esercita il riscatto e passa, ancora una volta in prestito dal Montevideo, allo Sporting CP. In Portogallo gioca solamente 8 partite, senza lasciare il segno. L’Udinese però lo riporta in Italia, stavolta a titolo definitivo, con un contratto quinquennale, acquistandolo per 3 milioni e mezzo. Durante la sua permanenza con il club di patron Pozzo in un’intervista a Udinese TV ha dichiarato: “Alla Roma non ho fatto male. Ho giocato 32 partite, poi ognuno ha preso la sua strada. All’Udinese adesso sono tranquillo, sto bene e stiamo lavorando per migliorare”. In Friuli ci resta solo per due annate, in cui mantiene anche una discreta media nelle 61 presenze ottenute. Nel 2016 termina però la sua avventura con i bianconeri e, contestualmente, col calcio europeo, accasandosi ai messicani del Monterrey.

Nella stagione 2016/17 difende quindi i colori degli Albiazules. Nei tornei di Apertura e Clausura colleziona 31 presenze, navigando in acque di centroclassifica con la sua squadra. Passa in prestito al León nell’anno in cui il suo ex Monterrey vince la classifica di Apertura, salvo poi perdere nella finale playoff al cospetto del Tigres. In tutto ciò Piris raggiunge i playoff col suo León che, sempre per mano del Tigres, viene eliminato ai quarti di finale. Durante la sua esperienza al León, Piris ha rilasciato un’intervista a tuttomercatoweb.com, affermando: “Qui il livello è buono, è alto. Ci sono tanti stranieri come Vangioni, Gignac e Menez: da due-tre anni in Messico s'è deciso di alzare l'asticella. Non ho giocato sempre ultimamente soprattutto per qualche problema fisico. Ma l'avventura procede bene. Giocare in Europa è il sogno di ogni bambino sudamericano, è stato bellissimo. Alla Roma il primo anno ho probabilmente pagato un po' di inesperienza, mentre a Udine è andato meglio. Perché ho accettato il Messico? Mi è stato proposto un contratto importante, era molto difficile rifiutare".

Lascia i biancoverdi con 14 presenze alle spalle e vola, sempre in prestito dal Monterrey, in Argentina al Newell’s Old Boys, per la stagione 2018/19. La sua avventura con la storica società di Rosario non è fortunata: Piris totalizza solamente 9 presenze nei 4 mesi di prestito. Il 1 gennaio del 2019 viene infatti ufficializzato il suo passaggio, stavolta a titolo definitivo, al Libertad, facendo ritorno nel suo Paraguay, ad Asunción. Qui Piris, dopo tanto girovagare, sembra ritrovare la giusta via, anche grazie all’aria di casa. Torna ad essere un cardine della squadra dopo qualche anno passato a fare da riserva. Con Los Repolleros, i quali vantano 20 titoli nazionali, sfiora la vittoria del campionato, piazzandosi al secondo posto nel torneo di Clausura del 2019. Nel torneo di Apertura 2020, invece, prima dello stop legato al Covid-19 il Libertad occupava la prima posizione della classifica.

Nonostante i risultati non eccellenti ottenuti con le maglie dei club, Iván Piris si è dimostrato un tassello importante della Nazionale del Paraguay. Il terzino ha infatti partecipato a quattro edizioni della Copa America (2011, 2015, 2016 - Centenario, 2019), ottenendo una medaglia d’argento nel 2011, quando la sua nazionale si è arresa in finale al cospetto dell’Uruguay per 3-0. Nel complessivo, sono 32 le apparizioni firmate dall’ex Roma con la maglia dell’Albirroja.


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