Irdning - Balzaretti: "Ho voluto solo Roma e la Roma. Qui c'è grande entusiasmo, si sta investendo tanto"
Federico Balzaretti, neo acquisto della Roma, ha parlato nella consueta conferenza stampa dal ritiro di Irdning.
L'introduzione di Walter Sabatini sul giocatore:
“Per l’arrivo di Balzaretti non si è mai avuto un consenso positivo così ampio tra l’allenatore, la società ed i nostri giocatori. Abbiamo portato un giocatore fortissimo lavorando su un'operazione impegnativa. Con Balzaretti aumenta molto il nostro tasso tecnico. Si è creato una carriera da solo facendo scelte molto difficili, infatti ha conosciuto tutte le categorie di calcio italiane. Ha fatto una scelta difficile: passare dalla Fiorentina al Palermo per affermarsi quando non giocava. E così lungo tutta la sua carriera. E’ arrivato a Roma per le sue qualità morali prima che per le sue qualità tecniche”.
Parla Federico Balzaretti:
Ritieni di arrivare a Roma al top della tua carriera?
“Sì, arrivo al momento giusto, in una fascia d’età in cui sono maturo e pronto. Ho affrontato anche esperienze internazionali come con il recente Europeo. La Roma ha grandissime ambizioni e questo arrivo è stato voluto. Spero di raggiungere grandi soddisfazioni con la Roma”.
Su di te c’erano parecchie squadra, cosa ti ha spinto a venire qui?
“A livello mediatico c’è stata una grande confusione, da parte mia c’è sempre stata grande chiarezza. Quando mi è stato detto che c’era la Roma ho subito accettato questa offerta. Ho affermato che sarebbe stata l’unica opportunità possibile. Ho detto che se fossi andato via sarei andato solo alla Roma”.
Che potenzialità ha questa squadra?
“Ha grandissime potenzialità, è una piazza che sogna tantissimo. C’è grande entusiasmo attorno a questa squadra, ci sono molte aspettative. La società ha investito tantissimo negli ultimi due anni. Non è semplice dichiarare un obiettivo, è difficile dato che ci sono tanti giocatori da integrare e l’allenatore è nuovo. Importante sarà far divertire la gente, poi i risultati verranno. Dire un obiettivo non è giusto per adesso”.
Hanno influito su di te fattori esterni nell’arrivo alla Roma?
“Ho sempre detto che avrei privilegiato la famiglia e così ho fatto: Roma è una città stupenda, le mie bimbe potranno crescere al meglio. Mia moglie lavorando a Parigi avrà anche prospettive di lavoro qui a Roma. Il mio rapporto con Sabatini ha influito: abbiamo sempre avuto pensieri comuni. Ci siamo trovati nel giro di 5 minuti, quando c’è stata l’offerta della Roma ho voluto solo lei. A livello di piazza, di gruppo e di ambizioni credo che sia una delle società più importanti. C’è grande voglia di vincere, qua si sta investendo tanto”.
Ti sei inserito bene negli schemi di Zeman, come ti trovi con questa situazione tattica?
“Inserirsi in un gruppo come questo non è un problema. Non c’è bisogno nemmeno di parlare di un inserimento con il mister dato che abbiamo vedute comuni su come giocare a calcio. Sono appena arrivato ma lavorando ed applicandoci in settimana possiamo arrivare a risultati molto interessanti”.
Giocare come terzino destro?
“A destra ho giocato agli Europei, alla Juventus ed al Torino. Per me non è un problema”.
Per venire a Roma intendevi solo alla Roma?
“Sì, solo alla Roma”.
Balzaretti sceglie la Roma perché non fa le coppe?
“No, assolutamente no. Non è per questo motivo, l’obiettivo minimo è quello di raggiungere le coppe. Spero che sia il primo e l’ultimo anno che non si facciano le coppe”.
La possibilità di andare al PSG?
“L’opportunità reale di andare al PSG c’era stato lo scorso anno. Poi abbiamo deciso io e Zamparini di non vendermi. Ci sono stati dei problemi tra le due società. Lo sapevo da gennaio scorso che non sarei andato al PSG”.
Pensi che Zeman possa essere cambiato, affondando solo da una fascia?
"Per le caratteristiche io sono uno che su 20 palle di Totti fa 20 sovrapposizioni, magari dall'altra parte un po' meno. Può essere stato frutto del caso, naturalmente il mio modo di giocare è questo ed è quello che mi diverte di più. Voglio fare una bella fase offensiva, credo che questo si sposi col pensiero del tecnico. Il fatto di andare avanti non vuol dire che uno debba difendere, magari difendiamo più alti. Ognuno ha il proprio modo di vedere il calcio, il mister vuole questo tipo di calcio. Ha fatto divertire ovunque è andato, ci auguriamo di divertirci tanto anche noi".
Sei stato uno degli uomini di mercato. Ti stupisce essere stato scoperto a 30 anni?
"Non credo di essere stato scoperto adesso, il mio è stato un bellissimo percorso. Non bisogna mai rinnegare le scelte fatte, sono quelle che ti portano ad essere ciò che sei ora. Se sono qua a questa età in uno dei club più importanti, vuol dire che la mia carriera è stata costruita passo per passo e che magari ha dato soddisfazioni maggiori rispetto ad altre".
Questa squadra può essere ai livelli delle big?
"Dobbiamo dimostrarlo. Il difficile è sempre dimostrare le cose. Come qualità è una squadra che può competere, inutile nascondersi. Poi dobbiamo dimostrarlo sul campo, allenandoci bene e trovando un nostro equilibrio. A livello di qualità e di modo di giocare possiamo benissimo avvicinarci alle più forti. Ci stiamo preparando, il percorso di evoluzione di una squadra passa attraverso tante cose, dobbiamo essere bravi a partire bene ed assorbire eventualmente le critiche. Daremo filo da torcere a tutti, fortificando il gruppo possiamo toglierci grandi soddisfazioni. Dobbiamo essere in grado a livello caratteriale di sopportare le pressioni".
Come ti trovi con i metodi di allenamento di Zeman?
"Gli allenamenti sono molto molto duri, facciamo fatica la sera a parlare al telefono. E' molto dura, ma sappiamo che le sue squadre sono sempre andate fortissimo. Questo sacrificio e questo sudore servono, credo siano una cosa giusta. In campo magari serve lo scatto decisivo all'85', sono metodi giusti ma bisogna abituarsi. Non possiamo essere brillanti ora, non credo neanche che gli interessi".
Che impressione ti ha fatto l'uomo Zeman?
"Mi sembra una persona molto semplice e disponibile, sa quello che vuole e come ottenerlo. E' una persona molto aperta, l'inizio è stato positivo. Non è una persona di tantissime parole ma a volte non servono, meglio così".
Come vedi Piris e Dodò?
"Piris arrivava trenta metri avanti a me, ma mi ha fatto una bella impressione. Ha caratteristiche completamente diverse dalle mie, è un brevilineo, più piccolino, ha un modo di giocare non uguale al mio ma è molto forte, mi ha colpito piacevolmente. Stiamo in camera assieme, sta cercando di imparare la lingua e mettersi a disposizione, si sta inserendo bene. E' un gruppo nel quale si respira una bellissima aria, molto serena e distesa. Un gruppo serio, che sembra essere insieme da tanto. Questa è una cosa molto importante. Di Dodò mi hanno parlato tutti molto bene, aspetto di vederlo, naturalmente essendo un po' più grande riuscirò a insegnargli due o tre cose sul calcio italiano, ci auguriamo diventi il terzino più forte del campionato perché ne ha le potenzialità".
Sapere di avere Totti e De Rossi è importante?
"E' fondamentale. Sono un ragazzo e un giocatore molto semplice, gioco molto sui tempi e la profondità, ho bisogno di gente con qualità che mi mandi dentro con tempi e modi giusti. Non dribblerò mai tre giocatori, mi appoggio al primo e vado".