Roma-Juventus 3-4 - Cosa dicono gli xG - Tanto giusto vincerla sul 3-1, quanto perderla dopo. Pellegrini riaccende il rimpianto, Abraham materiale da big-match. GRAFICA!
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Negli ultimi anni è stato sviluppato un nuovo tipo di dato che può aiutare ad analizzare ciò che è successo nelle partite di calcio e il rendimento delle squadre. Si tratta del dato degli Expected Goals, vale a dire un numero che quantifica, in media, i gol che si segnano in una partita dai tiri che si prendono durante la gara. Un numero non indiscutibile, in quanto sono stati sviluppati diversi modelli che danno dei risultati diversi (anche se tendenzialmente simili), e al quale non si può ridurre l’intero andamento di un match, ma che può aiutare a dare contezza di determinate situazioni in modo più freddo. Ecco l’analisi di Roma-Juventus, con i dati di understat.com.
COME DOVEVA ANDARE - I primi 70 minuti della Roma erano stati, sotto il profilo dei numeri, i migliori della stagione. Sul risultato di 3-1, il conto degli expected goals era di 1,49 a 0,26, con due grandi occasioni - entrambe capitate ad Abraham, una realizzata da 0,54 e una fallita da 0,47 a inizio ripresa e nessuna concessa agli avversari, che non avevano mai superato neanche gli 0,07 xG per ognuno dei primi 10 tiri tentati, compreso il gol di Dybala da 0,06 xG. Continuando in quella maniera non solo la Roma avrebbe vinto, ma lo avrebbe fatto con pieno merito e convincendo su tutti i fronti. La precedente migliore prova in uno scontro di alta classifica interno era stata quella col Napoli, con 1,63 xG generati e 0,59 incassati, per dare una misura della cosa.
COME È ANDATA - La Roma ha finito per perdere 4-3 altrettanto in modo “meritato”, perché ha concesso tre grandi occasioni nel giro di otto minuti. Il colpo di testa di Locatelli è un tiro da 0,33 xG, il 3-3 di Kulusevski arriva alla fine di un’azione che genera complessivamente 0,51 xG (anche se i tiri sono due, ci arriveremo), il 3-4 di De Sciglio è un altro tiro molto pericoloso, da 0,35 xG. Come non c’era niente di sbagliato di quanto accaduto fino al 70’, c’è stato poco di sbagliato in quello che è accaduto dopo, se leggiamo i numeri.
DISASTRO PELLEGRINI - La Roma avrebbe potuto pareggiare non solo con il calcio di rigore di Pellegrini - valore standard di 0,76 xG - ma anche con la successiva respinta, da 0,54. Il totale fa 1,30 xG, che è ovviamente un valore che non può essere raggiunto da una sola azione. Per calcolarne il valore, analogamente a quanto vale per il gol del 3-3 di Kulusevski, che arriva dopo un tiro respinto di Morata, bisogna sottrarre a 1 il prodotto tra le differenze tra 1 e i valori dei singoli tiri: il conto fa 0,89 xG, uno spreco con pochi precedenti che fa chiudere la gara anche col rimpianto di averla "vinta ai punti", per 2,53 xG a 1,45, che altrimenti non ci sarebbe stato.
CONFERMA ABRAHAM - Una parziale buona notizia arriva da Tammy Abraham, che porta a casa un’altra gara con più di 1 xG generato da solo - 1,19 il totale, quindi con leggera underperformance - e il terzo scontro diretto consecutivo con almeno una grande occasione sui piedi, dopo quelli con Milan è Atalanta. Una conferma che fa capire come l’inglese possa essere ormai considerato materiale da grande partita, pur rimanendo ancora troppo poco efficace sul piano finalizzativo.