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Roma-Feyenoord 5-3 d.t.r. - Da Zero a Dieci - Tabù sfatato, gli incubi che avranno a Rotterdam e l'eroe Svilar

di Marco Rossi Mercanti
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Rossi Mercanti

0 - Né Roma né Feyenoord sono riuscite a prevalere tra andata e ritorno: per decretare l'ultima qualificata agli ottavi di finali sono serviti i tiri di rigore.

1 - La sconfitta interna della Roma in Europa nelle ultime 30 gare, quella contro il Real Betis per 1-2 nella scorsa edizione della fase a gironi dell'Europa League. La statistica, per fortuna, non è stata aggiornata.

2 - Le volte in cui la Roma ha passato il turno dopo i tiri di rigore in una competizione UEFA. L'ultima volta fu contro il Norrköping nei sedicesimi della Coppa UEFA 1982/1983. Tabù sfatato.

3 - I giorni che mancano a Roma-Torino. I giallorossi affronteranno i granata che, durante il match contro il Feyenoord, erano impegnati nel recupero della 21ª giornata contro la Lazio, match perso 2-0.

4 - Reti di Pellegrini dall'arrivo di Daniele De Rossi sulla panchina della Roma. Solo Benjamin Bourigeaud e Ruben Loftus-Cheek hanno fatto meglio in questo lasso di tempo con 5 reti nei cinque maggiori campionati europei.

5 - I rigori calciati dalla Roma durante la lotteria. A segno Paredes, Cristante, Aouar e Zalewski, l'unico errore fortunatamente inutile è di Lukaku (aveva sbagliato in campionato anche con il Lecce).

6 - I cambi effettuati da De Rossi durante il match. Complici i tempi supplementari, il mister ha potuto sostituire più dei canonici 5 calciatori.

7 - Le possibili avversarie della Roma negli ottavi di finale: West Ham, Brighton, Liverpool, Bayer Leverkusen, Slavia Praga, Villarreal e Rangers Glasgow.

8 - Corner calciati dalla Roma contro i 3 del Feyenoord. All'ultimo angolo utile al 121', Lukaku ha sfiorato il gol del 2-1.

9 - Le sconfitte del Feyenoord in Italia, eliminati per la terza volta consecutiva dalla Roma. A Rotterdam avranno gli incubi.

10 - A Mile Svilar, l'eroe della serata dell'Olimpico. È vero che il cammino è ancora lungo, però se la Roma è in Europa il merito è soprattutto suo. Al fischio finale, è il primo a recarsi sotto la Sud a festeggiare, acclamato anche dallo speaker che chiama a gran voce il suo nome.


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