A Di Francesco il compito di cucire alla Roma l'abito Schick
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Dopo un prologo stagionale in cui la nuova Roma di Di Francesco ha lasciato intendere tutte le proprie potenzialità è arrivato il botto finale dal mercato. Se a Bergamo i giallorossi hanno vestito i panni degli highlander, aggrappati a quello 0-1, ancora una volta perdendo pezzi a partita in corso, per la prima all'Olimpico non è bastato mettere l'abito da sera per centrare l'en-plein e chiudere a punteggio pieno prima della sosta. I motivi li conosciamo tutti, sfortuna/imprecisione più il fattore arbitro. Monchi, Pallotta, Di Francesco, Irr(it)ati, da quanto successo non si son persi d'animo e per il ritorno al calcio giocato hanno varato una Roma Schick. Il calciatore arriva nella capitale con un anno di ritardo, un anno che è servito a farlo esplodere, a fargli conoscere il calcio italiano. 186 centimetri di attaccante moderno, mancino, nell'ottica tattica presente va a coprire il ruolo lasciato libero da Salah. In ottica futura la Roma si è assicurata il post Dzeko per i prossimi 5-6 anni, offerte di mercato irrinunciabili permettendo, perché Schick, anche se ridimensionato dalla critica appena ha firmato per la Roma e non per Juventus o Inter, è quanto di meglio, per i parametri giallorossi, che la Serie A potesse offrire. Inutile soffermarsi sul fatto che Monchi, in questa sessione di mercato, abbia speso 20 milioni per Defrel, 15 per Ünder, 34 (potenzialmente a salire) per Schick, tre giocatori per la fascia destra. Adesso la palla passa dal mercato al campo. Spetterà a Di Francesco trovare la giusta collocazione all'attaccante ceco che "preferisce il ruolo da numero nove, da centravanti, ma può giocare anche esterno". Cambiare modulo? Si può. Si è ancora in tempo, specie se hai giocatori di qualità come ne ha in rosa la Roma. Adattare questo sistema di gioco? Visto il Defrel di questo avvio stagionale, più propenso a difendere che a essere pericoloso in fase offensiva, rendere più libero da dettami tattici un calciatore d'estro come Schick diventa quasi un obbligo. Dopo la sosta poi sarà la volta del ritorno di Florenzi, ci sarà da scoprire Karsdorp. La Roma ha pronto l'abito delle grandi occasioni, a Di Francesco il compito di cucirglielo, in attesa di poter cucire sulla maglia qualcos'altro.