Accontentarsi
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Si chiude senza colpi di scena il mercato della Roma.
Sfumato Wilshere, i giallorossi si sono fatti trovare senza alternative e sono state semplicemente perfezionate le cessioni di Vainqueur, Ricci, Torosidis e Sadiq.
Il bilancio è semplice: partito De Sanctis, è arrivato Alisson. Out Castan, Gyomber e Zukanovic, dentro Vermaelen, Fazio e Jesus. Lascia Maicon e arriva Bruno Peres. Saluta Digne ed entra Mario Rui. Via Keita, dentro Paredes. Parte Pjanic e arriva Gerson. Falque e Ljajic erano già fuori dai radar di Luciano Spalletti, così come Torosidis e Vainqueur, che non vanno quindi a incidere sulla rosa messa a disposizione del tecnico toscano.
LA SITUAZIONE - Attendendo che Alisson possa esprimere al meglio le sue qualità, i giallorossi hanno fatto di tutto per confermare Szczesny, rimasto nella Capitale al termine di una lunga trattativa. In difesa abbiamo assistito alla consueta rivoluzione, cambiando mezzo reparto al contrario, per esempio, della Juventus che può contare sulla stessa linea difensiva da ben cinque anni. Utopia, qui a Roma.
I tre centrali arrivati sono più forti di quelli partiti, sebbene sia Vermaelen che Fazio, per motivi diversi, abbiano giocato pochissimo negli ultimi anni. Mario Rui, almeno al momento, non è più forte di Digne e poi la sfortuna ha fatto il resto. A centrocampo, l'assenza di Pjanic è stata riempita da Gerson, giocatore di cui tutti gli addetti ai lavori parlano benissimo. Poiché arriva dall'altra parte del mondo, da un calcio molto più lento, Spalletti sta evitando di buttarlo subito nella mischia, evitando di bruciarlo e aspettando che sia pronto a dare il suo contributo. Nel frattempo, la Roma è corta soprattutto nelle seconde linee. Al di là dei tre titolari (Nainggolan, De Rossi, Strootman), i capitolini hanno solo Paredes e Gerson, con Florenzi pronto ad alzarsi, all'occorrenza. Sabatini avrebbe voluto aggiungere anche Borja Valero ma la notte sciagurata contro il Porto ha complicato i piani. La Roma si è fatta trovare ingenuamente impreparata e, alla fine, Wilshere si è accasato al Bournemouth.
IL COLPO - L'impressione è quella di un mercato dimesso da parte della Roma, senza un guizzo, una sferzata, il colpo di scena che, in questi anni, non era mai mancato. Basti pensare a Dzeko e Salah lo scorso anno, Iturbe la stagione precedente (acquisto che all'epoca aveva fatto entusiasmare tutti), Strootman, Benatia, Maicon e Gervinho nel 2013, Destro e Balzaretti nel 2012 (e arrivò anche Marquinhos), senza considerare il 2011 quando, nelle ultime 24 ore di mercato, arrivarono Pjanic, Gago, Borini e Kjaer.
Insomma, da quando Sabatini governa il mercato capitolino era sempre arrivato il colpo di genio, la mossa a sorpresa che nessuno aveva potuto prevedere. Un mercato dimesso, anche per colpa dei soldi, tanti, che la Roma non incasserà dalla Champions, con la Uefa che tiene sotto la lente di ingrandimento il bilancio della Roma. Con buona pace di tutti, in primis di Luciano Spalletti.