Ai microfoni come in campo: due settimane per affinare la strategia
La sosta di campionato significa due settimane senza partite e due settimane senza partite significano due settimane senza conferenze stampa e senza interviste. Con due gare ogni sette giorni, il conto è presto fatto: siamo abituati a sentire José Mourinho almeno quattro volte dal lunedì alla domenica, a volte anche di più se rilascia interviste “fuori protocollo”, o si esprime sui social, per esempio.
La presenza mediatica è senz’altro il cardine della carriera del portoghese, da qualcuno considerato più bravo davanti ai microfoni, posizione dalla quale può dare opinioni forti e indirizzare quelle di tifosi e critici dalla sua parte o contro di lui, che sul terreno verde. E con una presenza nel suo campo così forte, quattordici giorni quasi senza parole sono tanti prima di tutto per lui, che ha avuto tempo, oltre che per pensare a come sistemare i problemi della sua squadra, anche a quale strategia tenere a livello comunicativo.
Nell’ultimo segmento di campionato, il tema degli arbitri è stato dominante. In passato veniva tralasciato, nella convinzione che parlarne non avrebbe modificato le cose; adesso gli attacchi e le autodifese, che mascherano altri attacchi seppur indiretti, non si contano, ma le cose non sono cambiate lo stesso, con tanti, troppi episodi che hanno inficiato il cammino della Roma dalla partita contro la Juventus a quella contro il Venezia. Cosa sceglierà di fare Mourinho da Genoa-Roma in poi, nel caso in cui certe cose dovessero riproporsi?
E cosa farà nel caso in cui qualche giocatore fuori dalla sua stretta di fedelissimi dovesse andare in campo e magari deludere? Gennaio è sempre più vicino, ma tra qui e l’inizio della sessione di riparazione ci sono ancora 9 partite tra campionato e Conference League e gli infortuni stanno cominciando a limitare anche pesantemente le scelte a disposizione del portoghese, che potrebbe avere più bisogno del previsto di calciatori non pienamente graditi, per così dire.
Se, come spesso accaduto nella carriera di Mourinho, ciò che accade in tv e in conferenza conta quanto quello che accade sul campo, nel suo ufficio il tecnico ha pianificato anche questo. E c’è molta curiosità di capire quale strada verrà presa.