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Ancora un approccio negativo alla gara. Destro poi travolge l'Inter trascinato da Lamela

di Alessandro Carducci

L’abbraccio a Mattia Destro, dopo il gol del pareggio, è forse lo scatto che meglio fotografa la vittoria di ieri. Era la gara dell’anno, i giallorossi stavano rischiando di buttare via tutto e la palla sembrava proprio non voler entrare. L’ex Siena si è presentato a tu per tu con Handanovic e, mentre i tifosi hanno trattenuto il fiato, lui ha insaccato in rete con una lentezza in quell’istante davvero eccessiva. Poi l’esplosione di gioia del giocatore, dei tifosi, della squadra e di tutta la panchina. Gli undici calciatori messi assieme da Stramaccioni erano infatti riusciti a terminare in vantaggio il primo tempo, con Jonathan che aveva segnato stile Barcellona il gol della momentanea qualificazione dei nerazzurri. La squadra di Andreazzoli aveva sprecato qualche occasione di troppo, con Destro e Florenzi, e aveva concesso una fascia intera agli avversari. Sulla sinistra, infatti, i giallorossi avevano sofferto con Marquinho, andato spesso in difficoltà, mentre Florenzi aveva il compito di coprire le incursioni del brasiliano. Il gol interista è nato proprio da quella fascia ed è in quella posizione che Andreazzoli ha apportato dei cambiamenti, nella ripresa. Fuori Florenzi, dolorante alla caviglia, e dentro Balzaretti, con Marquinho ricollocato qualche metro più avanti. La situazione è migliorata e la Roma, schierata dall’inizio con un 4-3-3, è sembrata più solida. Grande il lavoro di Erik Lamela, che spesso è rientrato a dare una mano in difesa, largo a destra, per poi accentrarsi in fase di possesso palla. La sua qualità ha tagliato come il burro la retroguardia avversaria e proprio da una sua giocata è nato il gol del pareggio di Mattia Destro. Bene anche De Rossi che, posizionato davanti alla difesa, ha fatto da frangiflutti dando anche il via all’azione che ha portato al secondo gol di Destro. I capitolini, schierati in fase di non possesso con un 4-5-1, hanno sofferto pochissimo le avanzate dell’Inter che, tolto l’inutile ultimo gol, non aveva prodotto praticamente nulla fino a quel momento. Il problema è stato l’approccio alla gara, contro una squadra data per spacciata così come lo era il Palermo qualche settimana fa. Non è certamente una novità a Trigoria e, a tal proposito, la gara contro il Pescara è pericolosissima, ricca di insidie e dovrà essere molto bravo Andreazzoli a tenere alta la tensione. Bisognerà comunque pur occupare il tempo in qualche modo, in vista del prossimo 26 maggio, giorno del giudizio della stagione romanista, che potrebbe restituire dignità ad un'annata fallimentare oppure affondare definitivamente le ambizioni di quest'anno.


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