Atteggiamento sbagliato
La Roma perde al San Paolo e dice addio alla Coppa Italia, dopo una sonora sconfitta per 3-0. È stata una partita strana: i giallorossi non hanno giocato con l'atteggiamento della grande squadra che, pur partendo da un risultato favorevole, vuole comunque chiudere i conti e ottenere il pass per la finale. Negli uomini, con Ljajic al posto di Florenzi, Garcia ha lanciato il guanto di sfida ma, nei fatti, la Roma dopo i primi minuti si è fatta troppo schiacciare dal Napoli, mostrando anche un nervosismo inusuale. Che i partenopei potessero fare la partita era prevedibile, vista la filosofia di gioco della squadra di Benitez e il risultato della gara di andata. Meno prevedibile è l'atteggiamento remissivo che la Roma ha mostrato dopo il primo quarto d'ora. Paradossalmente, però, le migliori occasioni le avevano avute proprio i giallorossi ma continua la difficoltà nel concretizzare sotto porta, come accaduto anche contro la Lazio. Destro ha sbagliato tre gol, Ljajic altri due e il Napoli, così come accaduto alla Juve allo Juventus Stadium, ha segnato alla prima vera occasione da gol. Ancora come accaduto a Torino, da quel momento i giallorossi non si sono più ripresi, concedendo altri due gol a inizio ripresa e tentando una timida, timidissima, reazione solo dopo il 3-0. Parlare dei singoli non sarebbe giusto perché ognuno ha dato il proprio contributo al tracollo. L'unico che si è salvato, a parte l'incolpevole De Sanctis, è Gervinho. Da lui partono praticamente tutte le azioni pericolose della Roma. A volte sbaglia poi la cosa più semplice, si trova a correre da solo, senza il supporto del resto della squadra, ma gli avversari non lo prendono mai e ogni volta che parte in progressione dà la sensazione di poter creare un pericolo. Anche da solo, come stasera.