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Benvenuto Adriano

di Carlo Zampa

E’ arrivato finalmente il giorno di Adriano. Oggi alle 17,00 allo stadio Flaminio sarà ufficialmente presentato alla stampa e ai tifosi che verosimilmente invaderanno l'impianto di Viale Tiziano per dare il benvenuto al nuovo centravanti della Roma.
Non sarà come il giorno in cui fu presentato all’Olimpico Batistuta, che era una certezza assoluta e non una scommessa, ma nell’immaginario collettivo c’è la speranza di vedere la squadra giallorossa trionfare nella stagione in cui fu ingaggiato una punta di fama mondiale.
I dubbi che accompagnano il brasiliano non sono certo svaniti d’incanto, ma prevale nel popolo giallorosso la fiducia nella volontà del giocatore di voler superare quei problemi che ne hanno limitato il rendimento professionale negli ultimi anni. In fin dei conti Adriano avrebbe potuto accettare il faraonico ingaggio propostogli dagli arabi, piuttosto che rimettersi in discussione in un campionato che lo ha visto andare in pochi anni dalle stelle alle stalle. E questa scommessa su sè stesso che sta facendo l’ex giocatore del Flamengo è la stessa scommessa che la società giallorossa ha voluto fare su di lui, confidando nell’abilità di Ranieri di riuscire a motivare i giocatori, così come ha fatto nella passata stagione portando ad un passo dallo scudetto una squadra che all’inizio sembrava aver perso totalmente la propria identità e personalità.
Per Adriano è l’ultima vera chance della sua carriera per dimostrare a tutti di essere tornato il fenomeno che tutti ammiravano all’inizio della sua carriera. Non dovranno certamente essere i tifosi a tutelare Adriano dalle tentazioni di una città tentacolare come la nostra, ma oltre alla sua ritrovata volontà di tornare calciatore vero, saranno importanti i compagni di squadra, in primis i suoi connazionali, che lo aiuteranno sia nell’inserimento professionale che nella vita di tutti i giorni. Ho fiducia principalmente nelle doti dirigenziali di Giampaolo Montali, che saprà avere col brasiliano l’atteggiamento giusto che si integrerà al meglio col lavoro sul campo di Ranieri.
Insomma, sembrano esserci tutte le premesse per far sì che il giocatore sfrutti al massimo le sue doti e contribuisca con i gol a spingere la Roma verso quel traguardo che negli ultimi anni è sfuggito per due volte solo per un soffio e non sempre per demeriti della squadra.
A lui non chiediamo di rinverdire le conquiste del suo famoso predecessore, ma solo di scrivere pagine importanti nella storia calcistica della Roma moderna e di meritare quell’appellativo che nell’antichità veniva dato a chi veramente dimostrava onore ed orgoglio nel portare il nome della Città Eterna.


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