Buona Roma ma servono i gol. Serve una punta
Il sorpasso è arrivato. Per la prima volta la Roma non è più seconda ma deve inseguire la posizione che consente l'accesso diretto ai milioni della Champions League.
Il popolo giallorosso si divide: da un parte chi se la prende con la squadra per il sorpasso dei cugini e dall'altra, invece, chi guarda la buona prestazione della Roma, che avrebbe meritato la vittoria e che, sommando anche le ultime partite, è in ripresa dopo un periodo di miseria e di sterilità di gioco.
NIENTE DRAMMI – La Lazio sta viaggiando a mille ma la Roma non è la squadra spenta di qualche settimana fa. Con il derby ancora da giocare, tutto è in mano del club capitolino: l'importante è evitare di fare drammi. Se i tifosi hanno tutto il diritto di manifestare le proprie preoccupazioni e i propri timori, i giocatori non devono perdere la testa ma restare concentrati sull'obiettivo. A sprazzi, si sono viste sovrapposizioni, fraseggi sulla trequarti, inserimenti dei centrocampisti e, soprattutto, tanta voglia di vincere.
Questo non significa mettere la testa sotto la sabbia perché la realtà è sotto gli occhi di tutti. La Lazio ha ottenuto oggi l'ottava vittoria consecutiva: gioca bene, corre e ha tanto entusiasmo.
PERCHÉ CREDERCI – L'esultanza dopo il gol di Florenzi e, soprattutto, la reazione dopo il pareggio del Torino mostrano una Roma determinata nell'ottenere il secondo posto. Nonostante gli infortuni e l'atteggiamento remissivo del Torino, i giallorossi hanno costretto Padelli agli straordinari. Niente di strano, dato che parliamo di una squadra che puntava allo scudetto contro una formazione partita per salvarsi, ma comunque un passo in avanti considerando le recenti prestazioni contro Chievo e Parma.
I capitolini hanno provato a scardinare la difesa granata dalle fasce, in particolare dall'out di destra, con un Florenzi scatenato e protagonista del furioso assedio all'area granata nel finale.
In attesa del ritorno di Maicon, il centrocampista di Vitinia sta mostrando con i fatti di apprezzare sempre di più il ruolo di terzino. Deve migliorare nella fase difensiva ma in avanti sa essere incisivo e pericoloso. Dà sempre tutto e si arrabbia quando le cose non vanno bene: si può spiegare così l'eccessivo nervosismo a fine gara ma, non da oggi, è un punto di riferimento per la squadra e sempre più leader in campo.
Da sottolineare anche la prova di De Rossi, in particolare l'azione che ha portato al discusso rigore realizzato proprio da Florenzi. Come già accaduto a Cesena, è fondamentale che il centrocampista di Ostia riprenda quelle scorribande offensive che avevano caratterizzato il suo inizio di carriera.
L'ATTACCO – È ormai nota a tutti la sterilità dell'attacco romanista. Anche oggi, l'ingresso di Doumbia non ha cambiato il corso della storia. Manca un centravanti, una punta in grado di risolvere da solo le partite, in grando di pescare dal cilindro la giocata che nessuno si aspetta, il guizzo decisivo che consenta alla Roma di segnare, anche un gol sporco, di rapina, di opportunità, una rete da bomber, da prima punta, che solo chi è nato con il gol nel sangue può fare.