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Calo generale e scelte sbagliate

di Alessandro Carducci
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci

Fino a ieri si parlava di crescita, maturità e salto di qualità. Tutte belle parole, suffragate da prestazioni importanti e da una continuità che la Roma sembrava finalmente aver trovato. Fino ad oggi. Se c'era un pericolo nel derby era proprio quello di sottovalutare l'impegno. La colpa peggiore, in un derby. Dopo la vittoria di San Siro, in città si è respirata un'aria di eccessivo ottimismo. Tutti erano sicuri che i giallorossi avrebbero fatto una grande partita, probabilmente anche i giocatori, scesi in campo non con la solita aggressività, non con la solita cattiveria, non con il solito dinamismo e i risultati si sono visti. Squadra scollata, spesso lunga, distratta, molti giocatori sottotono a testimonianza di un calo generale della squadra, un calo mentale più che fisico.

L'ha persa anche Luciano Spalletti, non solo per l'atteggiamento della squadra ma anche per la formazione. In particolare, è stata disastrosa la partita di Leandro Paredes. L'argentino non ha dato alcun contributo in fase offensiva, lasciando invece completamente scoperta la zona che, solitamente, è di competenza di Daniele De Rossi. La voragine che si è creata davanti alla difesa ha messo più volte in difficoltà i tre centrali. Prendersela solo con lui sarebbe ingiusto ma l'assenza del centrocampista di Ostia ha certamente pesato.

La rimonta è ancora possibile, ci mancherebbe, ma sarà difficilissima. Ora testa al campionato perché, se si vuole continuare a parlare di maturità, bisognerà catalogare questa partita come un inciampo, come la gara contro la Samp, un inciampo però doloroso perché la Coppa Italia, è inutile girarci intorno, è il modo più semplice per vincere un trofeo e tornare a festeggiare una vittoria.

 


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