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Campionato al rettilineo finale: la Roma non può più sbandare

di Gabriele Chiocchio

Uno dei tormentoni di questa stagione è “se giochiamo come in questa occasione abbiamo il destino nelle nostre mani”, ovviamente in riferimento a una partita positiva dal punto di vista del gioco o del risultato. La Roma del girone di ritorno ha però spesso dato molto valore a quel “se”, rendendosi spesso incapace di replicare gare sufficienti e ricadendo in vecchi difetti che sono costati tanti, troppi punti. Basti pensare a quanto accaduto col Parma dopo la vittoria di Cagliari o con Atalanta e Inter dopo la piccola serie positiva di 7 punti in tre partite tra Cesena, Napoli e Torino.

Contro il Sassuolo la Roma è riuscita a tirarsi fuori dall’impasse creatasi proprio con le sfide alle due nerazzurre, grazie a una prestazione non certo memorabile ma comunque discreta e coerente col materiale a disposizione di Garcia, a ennesima dimostrazione che in questo campionato non serve chissà che cosa per marciare a un ritmo sufficiente quantomeno per far fruttare il bottino di punti della prima parte di stagione. Domenica a pranzo arriverà il Genoa e i giallorossi avranno l’obbligo di non ricadere nei vecchi problemi di gioco e tenuta sia atletica che mentale. I rossoblu di Gasperini sono in piena corsa per l’Europa League, sono reduci dallo storico successo sul (pur derelitto) Milan e sono vogliosi di fare il bis all’Olimpico dopo aver fermato anche la Lazio. Un avversario con cui non sarà il caso di scherzare e contro il quale bisognerà rimettere in campo la stessa determinazione del primo tempo del Mapei Stadium, dove Garcia - pur forse con l’aiuto del fato - ha finalmente optato per un assetto con una punta vera che ha dato i frutti sperati. E per quanto, come spesso l’ex tecnico del Lille ripete, “non è questione di modulo di gioco”, scegliere un sistema definito con cui giocare queste ultime cinque partite sarebbe il primo passo per ritrovare la via della continuità che da gennaio in poi si è vista quasi solo nei risultati negativi.

Continuità di scelte, di gioco e di risultati positivi serve invece alla Roma in questo rettilineo finale di campionato: non per guadagnarsi una festa, ma per poter limitare i danni a un solo anno di tempo: un’altra sbandata rischia di mandare l’auto definitivamente fuori strada.


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