Cancellare lo squallido "spettacolo" di venerdì per ripagare l'entusiasmo dei tifosi giapponesi
Fonte: L'editoriale di Marco Rossi Mercanti
Con l’amichevole contro gli Yokohama Marinos, si chiuderà la tournée giapponese della Roma. La speranza è quella di assistere a un match più divertente rispetto al soporifero 0-0 visto con il Nagoya Grampus e, sinceramente, non è che serva tutto questo grande impegno per fare meglio.
La sensazione è che un po’ tutto l’ambiente, inteso come i giocatori e il mister, non veda l’ora di togliersi il dente contro i campioni giapponesi, tornare a Roma e staccare la spina per i dieci giorni di vacanza programmati da Mourinho.
Questa prima parte di stagione è stata frenetica sotto tutti i punti di vista. La Roma ha praticamente giocato ogni tre giorni utilizzando tutte le energie possibili, avendo una rosa dimezzata causa infortuni, arrivando all’ultima gara con il Torino con il fiato alla gola. Paradossalmente, anche questa tournée si sta rivelando dura dal punto di vista fisico, causa un fuso orario di 8 ore che la Roma ha dimostrato con il Nagoya Grampus di non aver smaltito per niente.
Forse sarebbe stato meglio evitare un viaggio così impegnativo, ma d’altronde la Roma è una società molto seguita in tutto il mondo e queste iniziative, ovviamente, sono utili per aumentare il brand e ottenere nuove sponsorizzazioni.
Nonostante i risultati non eccelsi, i tifosi nipponici hanno accolto con un entusiasmo quasi commovente i giallorossi (chiedere a Bove) e sarebbe opportuno salutare la gente locale con una partita onesta e non con quello squallido “spettacolo” di venerdì scorso.
Questa ultima “fatica”, quindi, va onorata nel miglior modo possibile non tanto per l’importanza pari a zero essendo un’amichevole, quanto per ripagare in campo l’amore e la passione dei supporter orientali. D’altronde, la Roma in Giappone non si vede tutti i giorni ed è doveroso lasciare un bel ricordo nel Sol Levante. Il primo match è da dimenticare, ora c’è il secondo per rimediare.