Chapeau!
Dieci in pagella, trenta e lode e tre per dieci. Si sprecano le frasi celebrative per una Roma che, semplicemente e in punta di piedi, entra nella storia del calcio italiano. Lo fa con un ruolino di marcia dirompente: dieci vittorie in dieci partite, un gol subìto e ventiquattro reti realizzate. Non è certamente un ingresso sobrio quello di Rudi Garcia nel campionato italiano: l’ex Lille è approdato a Roma in mezzo ad una tempesta di critiche e circondato, nel migliore dei casi, solo da scetticismo e diffidenza. Il francese si è rimboccato le maniche, dando un’identità e un gioco alla Roma ma soprattutto ridando fiducia e rimotivando giocatori scarichi e impauriti, dando loro costantemente tranquillità e serenità, come accade anche nelle conferenze stampa. Detta così, sembra facile, ma il capolavoro Garcia l’ha compiuto in pochissime settimane. La Roma è così riuscita a partire bene in campionato, asfaltando una ad una le sue avversarie. Ciò che impressiona è la solidità di questa squadra: anche oggi, contro un Chievo all’ultima spiaggia e con l’acqua alla gola, De Sanctis ha subìto solo un tiro dal limite dell’area e poi stop. Per gli avversari avvicinarsi al portierone giallorosso è quasi un’impresa ed è così che si costruiscono le grandi vittorie. Domenica i capitolini saranno ricevuti dal Torino che, rispetto al Chievo, dovrebbe concedere qualcosa in più in difesa. Le squadre di Ventura non si chiudono solitamente con undici uomini nella propria metà campo ma, anzi, cercano di fare gioco e di rendersi pericolosi, fattore questo che potrebbe avvantaggiare proprio la Roma.